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25 Marzo 2024 12:30

Come è nata la tradizione della gita fuori porta a Pasquetta

Dall'antica celebrazione dell'equinozio di primavera alle moderne scampagnate con gli amici: ecco come è nata l'usanza di passare una giornata all’aperto a Pasquetta.

A cura di Monica Face
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Alzi la mano chi, a Pasquetta, non organizza una scampagnata. Per la maggior parte di noi è così: se la domenica della Resurrezione si è soliti radunarsi intorno a una tavola con parenti e amici, il giorno seguente la gita fuori porta è quasi un must. Il lunedì dell'Angelo, così denominato in riferimento all'angelo che annunciò alle donne la Resurrezione di Gesù, si è affermato come il momento ideale per radunarsi in spazi aperti quali parchi, campagne o aree picnic attrezzate. In queste occasioni, è consuetudine pranzare insieme, spesso preparando cibi da portare in cestini da picnic oppure organizzando grigliate. E noi oggi ti raccontiamo come è nata la tradizione della gita fuori porta a Pasquetta.

Pasquetta e la gita fuori porta: le origini del nome

Il termine Pasquetta deriva dalla parola Pasqua e il suffisso diminutivo "etta", indicando così una sorta di piccola Pasqua o il prolungamento della festa stessa. La denominazione intende riflettere il carattere festivo e familiare di questo giorno che, pur essendo meno solenne della domenica, è comunque considerato un'occasione di gioia, di ritrovo e di festeggiamenti all'aperto.

La "gita fuori porta" è invece un'espressione che risale a un'epoca in cui le città erano circondate da mura con porte che ne delimitavano l'ingresso e l'uscita. "Fuori porta" letteralmente significava oltrepassare queste porte, uscire dalla città. Quindi, una "gita fuori porta" era originariamente una piccola escursione o un viaggio che si compiva all'esterno delle mura cittadine, spesso in campagna o in località vicine, per godere della natura.

La tradizione della gita fuori porta a Pasquetta affonda le sue radici in un passato lontano: nell'equinozio di primavera, momento importante per molte culture antiche, si celebrava il risveglio della natura e il ritorno della fertilità della terra, con riti e festeggiamenti che onoravano gli dei e le dee legati alla rinascita. Tali solennità erano un'espressione tangibile della connessione profonda tra l'uomo e i cicli naturali, un tempo in cui l'allungarsi dei giorni e il riscaldarsi del sole promettevano abbondanza e rinnovamento.

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Con l'arrivo del cristianesimo, questi eventi trovano nuova vita e significato: la Pasqua, che celebra la vittoria della vita sulla morte e che si colloca vicino all'equinozio di primavera, stabilisce così un collegamento simbolico tra le celebrazioni pagane e il nuovo messaggio di speranza portato dalla fede cristiana. Questa fusione ha dato vita a una festività in cui le scampagnate e il desiderio di compagnia, evocano l'antica usanza di accogliere la primavera.

La gita di Pasquetta rappresenta, dunque, una sorta di connessione tra passato e presente, tra sacro e profano, dove il desiderio ancestrale di omaggiare la rinascita della natura e il senso di comunità si fondono con la voglia di stare all'aperto.

Pasquetta nel resto del mondo

L’usanza della gita fuori porta di Pasquetta, così come la conosciamo in Italia, trova corrispondenze in varie parti del mondo: questa tradizione, pur variando per specificità culturali e storiche, condivide il comune denominatore della riunione all'aperto, in mezzo alla natura che si risveglia e al piacere di stare insieme.

In Francia, il lunedì di Pasqua è un'occasione per uscite all'aperto e picnic, soprattutto nelle regioni rurali, dove la tradizione della chasse aux œufs (caccia all'uovo) coinvolge adulti e bambini in giochi e attività comunitarie. In Germania, la tradizione dell'Ostermontag (lunedì di Pasqua) si celebra con vari eventi all'aperto, tra cui fiere, giochi tradizionali e, naturalmente, picnic. Le comunità locali organizzano spesso manifestazioni per rendere omaggio a questo giorno festivo. Anche in Gran Bretagna si festeggia con picnic e cacce all'uovo all'aperto, soprattutto nelle campagne, che si animano per l'occasione. Questi avvenimenti, spesso organizzati da comunità locali o enti, riflettono lo spirito di comunità e la gioia del risveglio primaverile.

Negli Stati Uniti, la tradizione del picnic di Pasqua si accompagna spesso a eventi come le cacce all'uovo, particolarmente popolari tra i bambini. Luoghi come parchi e giardini pubblici diventano il teatro di grandi raduni familiari, dove il cibo e il divertimento all'aperto sono protagonisti.

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Il cestino della gita fuori porta: cosa portare a Pasquetta

Protagonista della gita di Pasquetta è senza dubbio il cestino da picnic, che racchiude al suo interno tutto ciò che rende perfetto questo giorno: panini e focacce, arricchiti con i più svariati ripieni, rappresentano la soluzione ideale per un pasto pratico e gustoso. Non meno importanti sono le insalate di pasta o riso, che si prestano a essere arricchite con verdure di stagione. Le uova sode, simbolo della Pasqua, trovano naturalmente spazio nel cestino, insieme alla torta pasqualina, tortano e casatiello, in base alla regione in cui ci si trova. E tra i dolci non manca il tradizionale uovo di Pasqua, la pastiera, ma anche biscotti e dolcetti facili da condividere.

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Se hai organizzato un barbecue, oltre alle pietanze da cucinare, non scordate l’occorrente per accendere il fuoco, utensili per la brace, vassoi e taglieri per pane, carne e verdure da grigliare. Fai in modo che il cestino contenga anche delle buste in cui raccogliere i rifiuti al termine della giornata. E tra le cose da portare, fosse solo per scaramanzia, non dimenticare un ombrello, sperando di… tenerlo chiuso!

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