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8 Dicembre 2022 13:00

Come conservare il tartufo: 4 metodi per farlo durare più a lungo possibile

Come conservare il tartufo e preservarne sapore, profumo e aroma: ecco quattro metodi semplici ed efficaci con qualche trucco per non sbagliare.

A cura di Rossella Croce
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Il tartufo è un fungo ipogeo che cresce spontaneamente vicino alle radici di alcuni alberi: senza dubbio uno dei prodotti più rari e preziosi che la natura ci regala, vero e proprio miracolo della terra in grado di rendere semplicemente indimenticabili i nostri piatti. Appartenente alla famiglia dei Tuber, il tartufo ha un sapore così intenso e particolare da non prevedere mezze misure: o lo si ama o lo si odia e, nel primo caso, è fondamentale imparare a trattarlo correttamente per non sprecarne neppure un solo milligrammo. In natura esistono centinaia di specie di tartufo, la gran parte commestibili, divise in tre famiglie: neri, bianchi e estivi, differenti per sapore, colore e prezzo.

Oggi vediamo come conservare correttamente questo alimento e tutti i trucchi con cui possiamo preservarne sapore, profumo e consistenza in modo semplice ed efficace. Per onore di cronaca, dobbiamo sottolineare che il tartufo andrebbe sempre consumato fresco perché anche la migliore conservazione implica una piccola perdita di sapore e intensità nel gusto ma, con qualche attenzione possiamo senza dubbio "limitare i danni". In frigorifero, in freezer e perfino nel riso: se hai la fortuna di avere in casa anche un piccola quantità di tartufo, non puoi correre il rischio di conservarlo nel modo sbagliato e noi siamo qui per aiutarti. 

1. Frigorifero

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Semplice, intuibile ed efficace: il modo più furbo per conservare il tartufo è senza dubbio in frigorifero. Per questo tipo di conservazione è fondamentale non lavare il tartufo con acqua perchè tenderebbe a rovinarsi più facilmente, avvolgerlo in un foglio di carta e poi in un barattolo di vetro. In questo modo possiamo conservare il tartufo bianco pregiato per tre o quattro giorni e il tartufo nero pregiato fino a una settimana. Unica regola: cambiare tutti i giorni il foglio di carta per evitare che il tartufo marcisca.

2. Freezer

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Per conservare il tartufo per un lungo periodo puoi scegliere di congelarlo riponendolo in freezer, dove potrà rimanere fino a un anno. Prima di congelarlo, è consigliabile seguire alcuni semplici passaggi: puliamo il tartufo eliminando ogni residuo di terra; se necessario utilizziamo dell'acqua corrente ma facciamo attenzione ad asciugarlo immediatamente. Riponiamo il tartufo in una busta adatta al congelamento o in un contenitore ermetico in modo che il profumo non contamini gli altri alimenti. Una volta scongelato, il tartufo andrà grattugiato subito, perché in fase di scongelamento potrebbe inumidirsi troppo e risultare poi difficile da lavorare.

3. Sott'olio

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E se, per conservare il tartufo, preparassimo un delizioso olio aromatizzato, a metà tra un metodo di conservazione e una ricetta furba e gustosa? Puliamo il tartufo eliminando ogni residuo di terra, tagliamolo a scaglie e riponiamolo in un barattolo di vetro di piccole dimensioni, quindi ricopriamolo con olio extravergine di oliva, chiudiamo e mettiamo in frigo. Il tartufo andrà consumato entro dieci giorni e nel frattempo avremo a disposizione un condimento profumatissimo, perfetto per impreziosire i nostri piatti.

4. Nel riso

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Un metodo curioso e doppiamente efficace per conservare il tartufo è riporlo in un barattolo ricolmo di riso. Chiuso e riposto in un luogo lontano da fonti di calore, il tartufo "nel riso" si conserva per non più di due giorni perché, come sappiamo, il riso tende ad assorbire la componente umida del tartufo: caratteristica che ci permette, allo stesso tempo, di ottenere dei profumati chicchi aromatizzati con cui non ci resta che preparare un delizioso risotto.

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Quello che i piatti non dicono
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