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25 Gennaio 2020 11:00

Capodanno cinese: i piatti tipici con cui festeggiare l’anno del Topo

L'anno del Topo, il primo anno dell'Oroscopo Cinese che apre i cicli di 12 anni. In Cina il cenone di Capodanno è il pasto più importante e sacro che ci sia: durante tuto l'arco delle festività, della durata di 16 giorni, è obbligatorio mangiare 7 piatti molto speciali per avere fortuna l'anno successivo.

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Oggi è il Capodanno Cinese, siamo entrati ufficialmente nell’anno del Topo, il primo segno dell’oroscopo cinese che quindi apre un nuovo ciclo di 12 anni. Questa festività è la più importante dell’anno per i cinesi ed è anche conosciuta come Festa di Primavera. Più simile al Natale che a San Silvestro per noi occidentali perché oltre al tradizionale cenone si fanno offerte agli antenati, doni ai piccoli e dura 16 giorni. È un momento di riunione per le famiglie che di solito si vedono nella città natale per il Cenone di Capodanno, detto non a caso “cena del ritrovo”.

Cosa si mangia al cenone? Le “devozioni” come a Napoli

Senza dubbio il pasto più importante dell’anno, in cui varie generazioni si incontrano allo stesso tavolo per mangiare, raccontare storie e passare serenamente del tempo insieme. Proprio come per San Silvestro, è usanza aspettare la mezzanotte svegli e festeggiare l’arrivo del nuovo anno che, ricordiamo, cade sempre in un giorno diverso perché segue il calendario lunare.

Per questo viaggio abbiamo chiesto aiuto a Nicholas Gineprini, giornalista e scrittore che da anni vive in Cina: “Non può mancare il pesce intero in salsa piccante con verdure così come i ravioli. Caratteristico è anche un piatto con un pollo intero sulla tavola imbandita”.

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Il cenone di Capodanno in Cina ha una cosa in comune con il cenone della Vigilia di Natale a Napoli: sia nella Repubblica Popolare che nel capoluogo partenopeo i piatti hanno un significato portafortuna. A Napoli sono chiamati “devozioni” e sono tutti riconducibili alle divinità pagane e devono essere assaggiate dai commensali, pena “l’offesa”. Stessa cosa in Cina, dove i piatti portafortuna sono 7 e per buon augurio vanno provati tutti almeno una volta durante i 16 giorni di festa. Il significato simbolico è legato alla forma o al nome ed è importante sia il piatto in sé che la preparazione e la presentazione.

I 7 piatti portafortuna e come sono serviti

Come detto, immancabile il  pesce perché in cinese si pronuncia Yú e ha un suono simile al vocabolo “abbondanza”. Anche il tipo di pesce è scelto in base al nome: la carpa carassio (quella comune) è tra gli animali prediletti perché la pronunzia è simile alla parola “buona fortuna”; mentre la pronunzia della variante cinese di questo pesce è simile alla parola “regalo”. Altro prodotto ittico prelibato da gustare è il pesce gatto che in Cina si pronuncia allo stesso modo di “surplus”; a questa pietanza è legata una tradizione estendibile a tutti i piatti di mare della Cina: una parte, quella superiore, si mangia la sera del cenone, l’altra il primo giorno dell’anno così da avere fortuna “anno dopo anno”.

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Ci sono delle regole molto rigide sul pesce in Cina: deve essere l’ultimo piatto rimasto in tavola, insieme a qualche contorno o, al massimo, bisogna mangiare solo la parte del corpo, lasciando intatte testa e coda. La testa deve essere rivolta in direzione degli anziani e la persona verso cui è rivolta, sarà la prima che potrà mangiarlo. Solo dopo il primo boccone dell’anziano, il piatto potrà essere servito agli altri commensali. Nonostante le regole rigide che possono disegnare una tavola seriosa, il capodanno cinese è molto vivace e la tavola è animata da tante risate e battute.

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Un altro piatto immancabile sono i ravioli cinesi, jiǎozi, che rappresentano la ricchezza: più ravioli mangi, più guadagnerai nell’anno a venire. L’impasto della pasta è sottile (ma non troppo perché sarebbe sinonimo di povertà) e sono ripieni di carne macinata e verdure, ma non mancano le varianti con pesci o crostacei. L’importante è che le verdure usate nelle preparazioni siano “ricche” quindi cavoli o ravanelli. Possono essere bolliti, al vapore, fritti o al forno mentre la preparazione del raviolo in sé, è simile a quella italiana. C’è inoltre la tradizione di aggiungere un filo bianco in un solo raviolo della tavolata: chi lo trova è destinato a una vita lunga. C’è invece chi aggiunge una monetina di rame al raviolo e chi la trova è destinato a diventare ricco. Anche nei ravioli c’è attenzione al servizio: non si possono disporre in cerchio, ma sempre in fila, perché il cerchio simboleggia una vita che gira su se stessa senza alcun progresso.

Arrivati al piatto tipico numero 3, forse il più tipico di tutti: gli involtini primavera, chiamati così proprio perché questa è la Festa di Primavera. Sono ripieni di verdure, carne o ingredienti tendenti alla dolcezza e poi fritti. Sono tra le pietanze più note della cucina cinese al mondo.

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Ci sono poi i noodles, con gli spaghetti della longevità; una variante più lunga servita in brodo o saltata in padella. Simboleggiano ovviamente una lunga vita e, per questo motivo, non devono essere serviti spezzati e non si possono spezzare quando si mangiano. Dal salato si passa poi al dolce: abbiamo la torta di riso, le polpette di riso e la frutta. Sette pietanze, un numero caro e sacro in tantissime culture in ogni parte del mondo.

La torta si chiama Niángāo e significa letteralmente “Torta di capodanno”. Simboleggia una qualità di vita superiore ed è composta da riso, zucchero, castagne, datteri e foglie di loto. Le polpette di riso si mangiano durante la Festa delle Lanterne e durante Capodanno, sono circolari e richiamano il concetto di ritrovo tanto caro durante il capodanno.

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Infine la frutta, la frutta della Buona Fortuna: mandarini, arance e pomeli. Sono selezionati in base al colore dorato e si cercano gli agrumi più tondi possibili per rappresentare la ricchezza e la pienezza. Sono esposti in casa a lungo per augurare buona fortuna agli ospiti e per augurare successo ai propri cari; questo per quanto riguarda mandarini e arance. Il pomelo invece ha un doppio significato perché è probabilmente il più antico agrume coltivato dall'uomo. È ritenuta una delle tre specie da cui derivano tutti gli agrumi oggi conosciuti e per questa ragione assume un significato di prosperità continuo. In Cina a questo agrume sono legate anche delle proprietà afrodisiache.

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Quello che i piatti non dicono
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