
Quando sentiamo parlare di folklore, pensiamo spesso a costumi tradizionali, balli popolari e piatti che raccontano l’identità di un luogo. Il folklore è spesso l’essenza stessa di un viaggio, quando si abbandona la quotidianità per perdersi tra i meandri di una nuova cultura. In Serbia, però, tutto ciò non appartiene solo al ricordo: è una presenza viva che si manifesta ogni sera nelle kafane. Parliamo delle tipiche taverne di Belgrado, dove la cultura balcanica prende vita tra tovaglie a quadretti rossi, arredi dal fascino sovietico, fisarmoniche, carne grigliata e bicchieri di rakia – il distillato nazionale di prugne. Come racconta The Guardian in un recente reportage: "Le kafane sono la vera anima di Belgrado, a metà tra pub, ristorante e sala da concerto". È proprio qui che puoi gustarti a pieno l'atmosfera balcanica tra convivialità mediterranea e una certa malinconia mitteleuropea.
La vera anima della Serbia gastronomica
Quando parliamo di kafane, facciamo riferimento alle taverne serbe, aperte dalla mattina fino a notte fonda. Qui dentro funziona così: ti siedi a tavola, ordini il cibo tipico del posto e ascolti un paio di musicisti suonare melodie gitane. Nel pieno della serata, la rakia inizia a scorrere a fiumi, le persone salgono sui tavoli per ballare, cantare e socializzare tutti insieme e sembra, che almeno per quel momento, tutti i problemi siano andati via.

Come racconta il giornale britannico, le kafane sono la spina dorsale della vita sociale serba. Luoghi dove inizia e finisce la giornata, dove si stringono affari, si celebrano matrimoni e si piangono vecchi amori. Fino a qualche decennio fa, se qualcuno ti cercava, non bussava a casa tua: andava nella tua kafana di fiducia. Tra le più famose della capitale c'è Znak Pitanja, che significa punto interrogativo: è la più antica della città, nata nel XVI secolo come caffè ottomano, ancora oggi è un rifugio storico per i cittadini di Belgrado.

Tra i piatti tipici che si servono in questi locali ci sono i famosi cevapi (polpette di carne alla griglia dalla forma cilindrica), pljeskavica (panino con misto di carne alla brace), kajmak cremoso (una sorta di panna fermentata da spalmare sul pane caldo) e uštipci (frittelle di pasta lievitata).

Un tempo le kafane erano rifugi di poeti, artisti e cantanti che "barattavano" il loro talento con un pasto caldo e un letto per la notte. Luoghi di culto, centralissimi nella vita di tutti i giorni, praticamente paragonabili ai celebri pub inglesi. Purtroppo, però, molte kafane tradizionali hanno chiuso negli anni 2000, anche perché restie a dare priorità al profitto invece di lasciare ai clienti abituali il loro tavolo per l’intera giornata. Tuttavia, proprio come i pub britannici in difficoltà che si sono reinventati con la gastronomia, anche le kafane hanno adattato la loro offerta per sopravvivere, segnando un ritorno culinario.
La notte sul Danubio
Esiste una kafana chiamata SFRJ, tra le più rinomate di Belgrado, affacciata sul Danubio. La particolarità di questo posto è che all'interno si possono trovare piccole teche contenenti diversi cimeli della Jugoslavia del generale Tito. C’è poi un locale molto amato dai più giovani: il BAM Club, dove dopo cena la kafana si trasforma in una vera e propria discoteca balcanica. Luci basse, violini elettrici, ritmi gitani e banconote lanciate verso i musicisti come gesto di riconoscenza. È il simbolo della nuova Serbia: orgogliosa delle sue radici ma pronta a reinventarle.

Insomma, se stai organizzando un viaggio a Belgrado, ti consigliamo vivamente di fermarti in un kafana e goderti a pieno il folklore del posto. Tra locali tradizionali, moderni, di stile austro-ungarico, le kafane sono luoghi dove il tempo pare essersi fermato. Se mai deciderai di entrare in questi "ristoranti tradizionali", sperimenterai letteralmente cosa significa convivialità e, siamo sicuri che difficilmente tornerai a casa senza aver ballato o brindato con uno sconosciuto.