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Ti sarà sicuramente capitato almeno una volta nella vita di trovarti davanti a un bel cestino di ciliegie o un grappolo d'uva al supermercato e pensare: “Ne prendo una sola, giusto per sentire com’è…”. Magari ti sembrava un gesto innocente, un piccolo assaggio per evitare di portarti a casa frutta acerba o insapore. Ma ti sei mai chiesto se sia davvero permesso farlo?
Non è solo una questione di educazione
Partiamo da un principio semplice: la frutta in vendita al supermercato non è ancora tua finché non l’hai pagata. Sembra banale, ma molte persone non ci pensano. Prendere un frutto e morderlo mentre sei ancora tra gli scaffali significa, in sostanza, consumare qualcosa che non è tuo. E anche se si tratta di una mela da pochi centesimi, la legge non fa sconti in base al prezzo.
Oltre al lato “legale”, c’è anche un bel problema di igiene. La frutta in esposizione non è lavata, viene toccata da decine (a volte centinaia) di persone al giorno. Mangiarla direttamente non è proprio il massimo per la salute.
Cosa dice la legge?
Qui le cose si fanno un po’ più serie. Secondo l’articolo 624 del Codice Penale, il furto è la sottrazione di un bene altrui con l’intenzione di trarne profitto. Tradotto: se mangi qualcosa che non hai ancora pagato, stai violando la legge.
Magari penserai: “Ma l’ho mangiata lì, mica me la sono portata via”. In realtà, anche questo può essere considerato furto o tentato furto, perché hai consumato un bene esposto alla vendita senza autorizzazione.
E attenzione: anche se il valore è minimo (una fragola, un acino d’uva…), il concetto non cambia. In alcuni casi, può scattare una denuncia e il supermercato ha il diritto di segnalarti alle autorità. È raro, ma succede.

Ma allora, mai assaggiare?
La regola del non assaggiare non vale sempre: ci sono infatti delle eccezioni. Nei mercati rionali, capita spesso che il venditore ti offra un assaggio: se è lui a proportelo, non ci sono problemi. Alcuni supermercati organizzano degustazioni, con spazi appositi e personale che invita all’assaggio: lì puoi mangiare liberamente, perché è tutto autorizzato. Se chiedi a un commesso e ottieni un sì, allora sei a posto anche legalmente. Il punto è che devi avere l’autorizzazione, altrimenti rischi una figuraccia, o peggio.
Mangiare frutta al supermercato prima di averla pagata non è un diritto, e non è nemmeno una semplice marachella. È un gesto che può avere conseguenze, sia dal punto di vista igienico che legale. Quindi, se proprio vuoi sapere se le ciliegie sono dolci o i fichi maturi, il consiglio è semplice: chiedi sempre prima.