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14 Febbraio 2023 12:00

Allevare le ostriche fa bene all’ambiente: cosa dice lo studio

Mangiare le ostriche aiuta a combattere le emissioni di CO2. Questo è quanto emerge dallo studio dell'Università di Ferrara che conferma la bontà dei molluschi come alleati alla crisi ambientale che stiamo vivendo.

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Mangiare le ostriche fa bene all'ambiente. A confermarlo è l'Università di Ferrara che certifica la capacità delle ostriche di catturare CO2 attraverso il proprio guscio. Non è la prima ricerca di questo tipo fatta dagli studiosi del polo romagnolo: lo scorso novembre, infatti, sulla prestigiosa Science of The Total Environment è stata pubblicata la ricerca sull'importanza degli allevamenti di cozze e vongole. Tutti e tre molluschi bloccano la CO2 intrappolando l'anidride carbonica in eccesso, senza rilasciarla mai più.

L'allevamento di ostriche porta benefici all'ambiente

L'Università di Ferrara conferma un'ipotesi fatta proprio a novembre con vongole e cozze e fa un rapido calcolo: il guscio delle ostriche rappresenta oltre il 60% del peso dell'animale, il guscio è composto al 98% da carbonato di calcio; ogni chilo contiene circa 630 grammi di guscio che è in grado di sottrarre all'ambiente 275,8 grammi di anidride carbonica. Nel mondo sono allevate circa 6 milioni di tonnellate di ostriche in 40 Paesi diversi: ogni anno le ostriche "agguantano" quasi 2 milioni di tonnellate di anidride carbonica. La cifra è enorme e rende questi animali estremamente sostenibili per l'ambiente. Tra l'altro, proprio le ostriche, sono al centro di numerosi studi: a New York verranno istallate delle barriere fatte con i gusci esausti dei ristoranti, simili agli scogli, per arginare le mareggiate oceaniche, gli uragani e ripulire i fiumi della città.

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Paolo Tiozzo, vicepresidente di Fedagripesca-Confcooperative, ha detto all'Ansa che il settore è in grande crescita e che la conferma della sostenibilità di questi allevamenti può dare ulteriore spinta. Per Tiozzo "l'Italia non può competere con i volumi di altri Paesi ma può competere con la qualità". Il team dell'Università di Ferrara, coordinato dalla professoressa Elena Tamburini, sta lavorando a un piano strategico con un manuale tecnico dell'ostricoltura: una rete con le sei regioni che producono più ostriche, (Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Sardegna e Liguria), focalizzata all'indagine sulla sostenibilità ambientale ed economica e sugli aspetti igienico-sanitari dall'allevamento al consumo. Secondo la ricercatrice le ostriche, le vongole e le cozze "potrebbero rappresentare un'importante fonte di proteine per il futuro del pianeta, molto più sostenibili dal punto di vista ambientale di quelle da insetti e carne artificiale prodotta in laboratorio e con un valore nutrizionale superiore".

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