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24 Giugno 2022 10:22

“Vietato lavorare nei campi dalle 12:30 alle 16”: l’ordinanza della Puglia contro il caldo

L'ordinanza regionale firmata da Michele Emiliano vieta da oggi e fino al 31 agosto il lavoro nei campi dalle 12:30 alle 16, le ore più calde della giornata.

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Dalle 12:30 alle 16:00 la Puglia vieta qualsiasi "attività lavorativa nel settore agricolo in condizioni di esposizione prolungata al sole": questa l'ultima ordinanza emanata dal presidente della Regione, Michele Emiliano, in vista dell’ondata di caldo prevista per i giorni a venire. Le previsioni segnalano un'impennata davvero preoccupante per i prossimi giorni, con picchi di temperatura che potrebbero arrivare a toccare i 43 °C in Puglia e in diverse zone del Mezzogiorno. L'ordinanza sarà comunque attiva fino al 31 agosto.

Il pericolo di lavorare nei campi

La Puglia si segnala ogni anno per l'assurdo numero di morti nei campi: ragazzi in condizioni indigenti, quasi tutti immigrati, costretti ad accettare condizioni di lavoro indecorose per cercare di sopravvivere. Non tutti ci riescono, in molti periscono mentre raccolgono un semplice pomodoro. Un tempo lo si chiamava schiavismo, oggi si chiama "caporalato". È illegale e ci sono aspre sanzioni penali verso gli imprenditori che lo fanno ma purtroppo lo spettro della galera non sempre funziona. L'ordinanza regionale non va a colpire direttamente questa situazione ma prova ad arginare il fenomeno nelle ore più calde, sperando in una serie di controlli a tappeto che, sfruttando la nuova regola, potrebbero scoperchiare qualche brutta situazione.

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L'ordinanza vieta espressamente di lavorare nelle ore più calde, quelle in cui il sole picchia di più, quindi dalle 12:30 alle 16:00, tutti i giorni fino al 31 agosto in tutto il territorio regionale e "nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo, limitatamente ai soli giorni il rischio è indicato come ‘alto'. Restano salvi – è scritto nell'ordinanza – i provvedimenti sindacali limitati all'ambito territoriale di riferimento. La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza, comporterà le conseguenze sanzionatorie come per legge (art.650 c.p. se il fatto non costituisce più grave reato)".

In Italia c'è una legge che dovrebbe tutelare i cittadini in tutte queste situazioni entrata in vigore nel 2016 contro lo sfruttamento lavorativo e il caporalato. Questa legge è un utile strumento nelle mani dei magistrati per fare inchieste (cresciute del doppio rispetto ai 5 anni precedenti) ma stando al IV Rapporto del Laboratorio sullo sfruttamento lavorativo le vittime sono ancora tantissime. Negli ultimi anni ci sono stati circa 2000 morti nei campi con un numero sempre maggiori di italiani e minorenni. Un quadro davvero cupo che il Governo deve provare a risolvere quanto prima.

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