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7 Marzo 2024 16:18

Un consumo elevato di bevande dietetiche aumenta il rischio di malattie cardiache

Secondo uno studio della Shanghai Jiao Tong University, il consumo di bevande con zuccheri aggiunti anche se dietetiche può essere collegato a maggiori possibilità di sviluppare fibrillazione atriale e le conseguenti patologie cardiache.

A cura di Redazione Cucina
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Attenzione alle bevande dietetiche, perché non sono quello che sembrano: questa informazione non è nuova, ma ogni giorno si aggiungono studi e ricerche che confermano come siano più dannone che altro. L'ultima ricerca, Circulation: Arrhythmia and Electrophysiology della Shanghai Jiao Tong University, in Cina, spiega come bere in una settimana due litri o più di bevande zuccherate o dietetiche zuccherate con dolcificanti artificiali, esponga a un maggior rischio di fibrillazione atriale e quindi allo sviluppo di patologie cardiache. Al contrario, la ricerca sottolinea come bere circa un litro a settimana di succo puro e non zuccherato di arancia, o di verdure, si associ a un riduzione del rischio di fibrillazione.

Bevande zuccherate e fibrillazione: lo studio

Il lavoro, coordinato da Ningjian Wang della Shanghai Jiao Tong University, ha preso in considerazione i dati genetici relativi a 200 mila adulti inseriti nel database della UK Biobank, senza diagnosi di fibrillazione atriale, che hanno risposto a questionari relativi alla dieta. Nel corso del periodo di follow-up sono stati registrati 9.362 casi di fibrillazione: proprio nel gruppo dei consumatori di questi prodotti gli studiosi hanno rilevato un aumento del 20% del rischio di fibrillazione atriale rispetto al gruppo di coloro che non consumavano i prodotti dietetici. Al contrario, coloro che consumano circa un litro di succo o frullato di frutta puro a settimana mostrano una riduzione del rischio di fibrillazione dell’8%. Non solo: i consumatori di bevande dietetiche o zuccherate artificialmente che erano anche fumatori hanno fatto registrare un aumento del rischio di fibrillazione atriale maggiore del 31%.

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Si tratta però di uno studio di associazione che non può individuare dei rapporti diretti di causa-effetto: tuttavia i ricercatori hanno sottolineato che la correlazione fra consumo di bevande dolcificate e fibrillazione atriale è rimasta identica anche in considerazione dei parametri genetici. In poche parole, non dipende da una predisposizione genetica, ma da altri fattori: il consumo di questo tipo di bevande può essere considerata una causa o una con-causa.

"Sulla base di questi risultati – ha spiegato il professor Wang, a capo del team – raccomandiamo alle persone di ridurre o addirittura evitare le bevande zuccherate e zuccherate artificialmente quando possibile. Non dare per scontato che bere bevande zuccherate artificialmente a basso contenuto di zuccheri e a basso contenuto calorico sia salutare, potrebbe comportare potenziali rischi per la salute”.

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