Alcuni alimenti, mangiati crudi, sono ancora meglio che cotti perché ne puoi assaporare pienamente il sapore al naturale. Attenzione però: non tutti i cibi si prestano a un consumo di questo tipo, anzi alcuni richiedono necessariamente la cottura. Ecco quali sono i cibi che non dovresti mangiare crudi e perché è obbligatorio cuocerli prima del consumo.
Siamo abituati a non mangiare i cibi crudi ma a cucinarli nella maggior parte dei casi, pratica che ci aiuta da molteplici punti di vista perché rende gli alimenti più sicuri, digeribili e gustosi, oltre a migliorarne l’assorbimento dei nutrienti. Soprattutto, la cottura elimina batteri, virus e parassiti che potrebbero essere presenti all’interno dell’alimento senza che tu lo sappia e che potrebbero portare intossicazioni o conseguenze più gravi al tuo organismo. Esistono eccezioni a questa regola e infatti alcuni alimenti possono essere mangiati senza cottura (quasi tutta la frutta e la verdura per esempio, ma anche alcuni tipi di pesce o carne bovina se trattati nel modo giusto e di provenienza sicura), ma esistono anche certi cibi che non dovresti mai mangiare crudi. È una questione di sicurezza perché alcuni alimenti sono veicoli di batteri pericolosi per il corpo umano: ecco una lista di tutti quei cibi da non consumare mai senza cottura.
Le patate sono uno degli alimenti più amati e usati in cucina, protagonista di ogni tipo di ricetta perché ci puoi fare di tutto, dalla pasta ai contorni, persino lievitati come il pane. È difficile che ti venga in mente di mangiarle crude, ma se dovessi avere il dubbio ricorda che non lo devi mai fare: il pericolo è rappresentato dalla solanina, un alcaloide presente in tutte le Solanacee che risulta tossico per l’organismo provocando tutta una serie di reazioni, tra cui provoca forti crampi addominali, mal di testa, vertigini, diarrea, vomito, febbre e, nei casi più gravi, addirittura paralisi; la cottura riduce la quantità di solanina nelle patate abbastanza da renderla innocua. Inoltre le patate sono ricche di amido, che se non viene smorzato dalla cottura provoca allo stesso modo gonfiori e meteorismo.
Le patate non sono l’unico alimento a contenere solanina: anche le melanzane, per esempio, appartengono alla stessa famiglia delle Solanacee e contengono una grande dose di questa sostanza, in particolare se sono molto mature (le riconosci dalla buccia spessa e dal colore scuro). Per evitare eventuali danni alla salute causati dalla solanina non mangiare mai le melanzane crude ma assicurarti sempre di averle cotte bene. Oltre alla cottura, nel caso delle melanzane, anche lasciarle spurgare usando il sale grosso aiuta a eliminare parte della solanina che, oltre a essere tossica, causa anche un sapore amaro particolarmente intenso.
La carne è uno degli alimenti più pericolosi da mangiare crudo: esclusa la carne di bovino, che se lavorata bene può essere usata per le tartare perché è l’unica con un basso potenziale patogeno, tutte le altre non vanno mai consumate senza cottura. Le più pericolose sono due, il pollo e il maiale. Il pollo crudo è una delle prime cause di avvelenamento alimentare al mondo, in particolare perché è incubatore di una serie di batteri estremamente pericolosi per l’essere umano: il Campylobacter, la Salmonella e l'Escherichia coli provocano tutti forti infezioni al corpo, che vanno da sintomi più “leggeri” come nausea, diarrea, crampi, vomito e febbre ma che, in casi estremi e particolarmente gravi, possono portare anche al decesso. Oltre a cuocerlo bene, ricorda anche di imparare a conservarlo nel modo corretto. Stesso discorso per la carne di maiale: anche in questo caso è veicolo di batteri molto pericolosi che potrebbero portare a malattie gravi (come la trichinellosi o l'epatite E), ma anche di parassiti come la tenia. La cottura neutralizza ed elimina eventuali batteri presenti nella carne, quindi attenzione a non lasciare questi tipi di carne nemmeno al sangue ma a cuocere bene il taglio in ogni sua parte.
Le mandorle amare sono semi commestibili dell'albero del mandorlo (Prunus dulcis), ma di una varietà diversa rispetto alle mandorle dolci che abitualmente trovi in commercio. Si distinguono per il sapore amaro e la presenza di amigdalina, un composto che, durante la digestione, si decompone liberando acido cianidrico. Proprio questo componente è molto pericoloso perché può causare intossicazione nell’organismo umano. Niente paura però: se mangi due o tre mandorle amare non succede niente, per intossicarti dovresti mangiare dalle 50 mandorle in su tutte in una volta!
Le olive che siamo abituati a mangiare sono crude, o meglio: sembrano del tutto crude ma in realtà prevedono un minimo di trattamento, per esempio la salamoia o la lavorazione sotto sale, oltre all’aggiunta del condimento. Le olive totalmente crude infatti, quelle appena staccate dall’albero per intenderci, non si mangiano ma non perché sono pericolose: sono semplicemente molto amare e quindi impossibili da apprezzare.
Attenzione ai funghi, anche alle specie considerate commestibili: tutti i funghi selvatici, compresi quelli non velenosi, contengono sostanze nocive per l’organismo umano che possono essere neutralizzate e rese innocue solo dalle alte temperature durante la cottura. Fondamentale quindi non mangiare funghi a crudo in grandi quantità (qualche fettina a carpaccio non provoca problemi, ma serve moderazione), ma soprattutto attenzione a ciò che raccogli: se non hai una conoscenza approfondita e non sei sicuro al cento per cento evita di mangiare funghi presi nel bosco; alcune specie, infatti, sono addirittura mortali.
Potresti pensare che i würstel, essendo precotti, possono essere mangiati così come sono, aperta la confezione e senza nessun passaggio ulteriore. Non è così: anche i würstel sono a rischio di contaminazione batterica perché sono comunque prodotti a base di carne che, come avrai capito la spesso contiene una grande carica batterica; in questo caso specifico il pericolo maggiore è il listeria, un batterio che attacca diversi alimenti come la carne poco cotta o le verdure e che causa la listeriosi. Una precottura rapida non basta a neutralizzare i possibili pericoli all’interno della carne, pericolo ancora più alto quando il prodotto è industriale e magari proviene anche da allevamenti super intensivi. Quando consumi i würstel accertati sempre della loro provenienza e, in ogni caso, procedi sempre con una seconda cottura.
I fagioli rossi sono uno tra i legumi più amati per il loro gusto unico, la grande versatilità e la ricchezza nutrizionale che li rende molto salutari. Attenzione però, devi consumarli sempre ben cotti (nemmeno al dente va bene): da crudi, infatti, sono ricchi di una tossina che si chiama fitoemoagglutinina e che può avere effetti molto pesanti sullo stomaco. In realtà, più in generale, tutti i legumi contengono antinutrienti che si disattivano solo tramite l’ammollo e la cottura.
Con latte “crudo” si intende il latte non pastorizzato né lavorato in qualsiasi altro modo, quello che arriva dalla mucca appena munta: potresti pensare che sia il più sicuro, invece è il più pericoloso. Proprio perché deriva direttamente dall’animale contiene ancora un’alta carica batterica naturale che non dipende dal tipo di allevamento (anche quello fornito direttamente dal contadino è a rischio), con il rischio di presenza di batteri nocivi come Escherichia coli e Salmonella che invece sono eliminati durante il processo di pastorizzazione. Il latte in commercio, secondo la legge italiana, viene sempre pastorizzato, ma ricorda che se ti trovi ad avere a disposizione latte appena munto (per esempio se visiti o alloggi in un agriturismo) devi sempre bollirlo sul fuoco prima di poterlo bere.
Probabilmente non ti è mai venuto in mente di assaggiare un cucchiaio di farina così, a crudo, perché non è particolarmente gradevole al palato, ma quante volte hai assaggiato l’impasto di una torta o l’avanzo di biscotti non ancora infornati? Una ditata non è di per sé nociva, ma attenzione perché la farina non cotta potrebbe essere veicolo di agenti patogeni, prima fra tutti la pericolosa Escherichia coli, ma anche di altri batteri presenti su alimenti con cui è entrata in contatto durante la lavorazione (le uova, per esempio). Inoltre, un po’ come nel caso delle patate, la farina contiene molti amidi che diventano digeribili solo dopo la cottura e che invece, a crudo, provocano crampi e gonfiore.
Le abbiamo già citate a proposito degli impasti, ma è meglio ribadirlo: le uova non dovrebbero mai essere consumate crude o poco cotte, perché sono uno dei maggiori veicoli di batteri pericolosi, in particolare della salmonella, che può causare infezioni intestinali anche molto serie. La salmonella è presente sia nel guscio che nel tuorlo dell’uovo, motivo per cui consumare questo prodotto crudo vuol dire esporsi a un rischio di infezione molto alto. Proprio per questo il suggerimento è sempre quello di cuocere le uova, o al massimo di procedere con la pastorizzazione in caso di ricette che richiedono uova “crude”, come il tiramisù o la carbonara.