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7 Luglio 2022 13:21

Sta finendo l’anidride carbonica, presto l’acqua frizzante potrebbe essere molto rara

Le aziende di CO2 stanno vendendo il gas alla sanità, creando grossi problemi all'industria alimentare. La Sant'Anna blocca la produzione di acqua gasata.

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La produzione di acqua frizzante è in pericolo: in tutta Europa c'è carenza di CO2 e le aziende produttrici preferiscono destinare il diossido di carbonio al comparto della sanità. Il grido d'allarme arriva da Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato della Sant'Anna, una delle acque più vendute d'Italia. L'acqua gassata rischia di diventare una merce rarissima a causa delle mancate forniture di anidride carbonica, il gas con la quale l'acqua è addizionata per renderla così effervescente. Sottolineiamo che il problema riguarda l'acqua gasata, quella con aggiunta di gas, e non l'acqua effervescente naturale in cui la CO2 è presente naturalmente nel liquido fin dalla sorgente.

Un problema comune negli ultimi anni

Secondo Bertone "l'anidride carbonica è introvabile" e questo ha costretto l'azienda a "fermare le linee dell'acqua gasata". Un bel problema perché questo prodotto rappresenta il 30% della produzione Sant'Anna. L'ad dell'azienda piemontese è riuscito a recuperare un piccolo carico dall'Olanda per tamponare qualche giorno ma la situazione è molto grave. "Siamo disperati – dice Bertone – e la grande distribuzione, la stessa che non riconosce i forti aumenti subiti dalla nostre aziende per i rincari dell’energia e delle materie prime, arrivati fino al 130-150%, è arrabbiata perché non riusciamo a soddisfare le loro richieste di acqua gasata". Il problema riguarda tutti i produttori di acqua in Europa e non solo di acqua: la CO2 si usa tantissimo nell'industria alimentare e nelle pasticcerie comuni. Il disagio non si è ancora palesato nel mondo dei dolci perché il quantitativo che ne serve è minore, ma presto anche l'industria dolciaria dovrà affrontare la questione.

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In realtà non è la prima volta che c'è penuria di anidride carbonica nel settore del food e beverage: lo scorso anno, soprattutto nel Regno Unito, c'è stata una vera carestia che però non ha colpito molti altri Paesi europei. In particolare l'Italia è riuscita a premunirsi per tempo, tamponando la carenza. Altro episodio analogo c'è stato nel 2018, sempre nel Regno Unito, che ha portato ingenti perdite economiche: fabbriche ferme, carni e prodotti da forno spariti dagli scaffali, scarsità di birra nel periodo più caldo dell'anno e proprio durante i mondiali di calcio in Russia che vedevano l'Inghilterra tra le favorite. Pub presi d'assalto dai tifosi e pochissima birra disponibile. Pensa che il problema è stato così grosso da conquistare i dibattiti dei parlamentari e le prime pagine dei giornali. L'Italia di questi problemi non ne ha mai avuti perché noi la estraiamo dai giacimenti sotterranei, che nel nostro Paese sono davvero numerosi. Inoltre l'Italia ha una produzione chimica di questo tipo di gas davvero importante. Purtroppo però non basta più.

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