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Se ami il pesce sappi che questa settimana conviene comprare pesce povero: sempre più apprezzato per il buon rapporto qualità-prezzo, si conferma protagonisti sui banchi dei mercati. La Borsa della Spesa — servizio a cura di Bmti e Italmercati, in collaborazione con Consumerismo No Profit — segnala prezzi in calo e buona disponibilità, soprattutto per alcune specie, nonostante le difficoltà legate al maltempo e alle alte temperature che complicano l'attività di pesca.
Melù e altri pesci poveri: qualità accessibile
Il pesce povero è una categoria di pesci considerati meno pregiati e più economici, ma spesso ricchi di gusto e valori nutrizionali, come sgombri e alici. In questo insieme ultimamente spicca il melù, grazie ai prezzi all’ingrosso in forte discesa: non oltre 1,50 euro/Kg, segnando un calo di oltre il 25% rispetto a una settimana fa e allo stesso periodo del 2024. Chiamato anche potassolo, pesce musdea, il melù è un pesce della famiglia Gadidae di piccola taglia simile al merluzzo, dal sapore delicato, molto usato nella cucina tradizionale e apprezzato soprattutto fritto o in umido. Si tratta di un pesce versatile, ottimo sia al naturale che fritto. Ma non è l’unico: anche sgombri, alacce e moscardini continuano a offrire buone opportunità di acquisto a prezzi contenuti.
Nei mercati dell’ultima settimana si è vista una buona presenza di pesce povero: lo sgombro si mantiene su quotazioni stabili, oscillando tra i 4 e i 6 euro al chilo, mentre l’alaccia resta ferma a circa 2,50 euro al chilo, un prezzo interessante per chi cerca varietà senza spendere troppo. Il moscardino, molto richiesto in questa stagione, è presente in abbondanza e si trova tra i 10 e gli 11 euro al chilo, confermando un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Per quanto riguarda i prodotti di fascia leggermente superiore, il pesce spada italiano ha registrato una settimana particolarmente proficua: le pezzature più piccole, tra i 15 e i 20 kg — apprezzate per il sapore intenso e il contenuto ridotto di metalli — sono scese leggermente, posizionandosi tra i 14 e i 16 euro al chilo, con un calo del 6,3% rispetto ai sette giorni precedenti. Infine, le telline hanno suscitato crescente interesse: i prezzi, in discesa del 6,7%, si collocano ora tra i 6 e i 7 euro al chilo.
Frutta e ortaggi: prezzi in discesa
Nel settore ortofrutticolo, si registra un calo della domanda per l’anguria a causa del maltempo, ma l’abbondante offerta continua a mantenere bassi i prezzi: tra 0,40 e 0,60 euro/Kg (-2,9%).
Buone notizie anche sul fronte degli ortaggi, con la campagna del peperone nel pieno della produzione. L’elevata disponibilità sta progressivamente spingendo i prezzi verso il basso, attualmente intorno a 1,50 euro/Kg, in calo dell’11,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.