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Scafata: la ricetta della zuppa di stagione tipica della tradizione umbra

Preparazione: 10 Min
Cottura: 40 Min
Difficoltà: Facile
Dosi per: 2-4 persone
A cura di Fabiola Fiorentino
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ingredienti
Fave fresche sgranate
300 gr
Biete
150 gr
Pancetta
30 gr
carciofo
1
Carote
2
Cipollotto
1
Pomodorini
9-10
Brodo vegetale
300 ml
Olio extravergine di oliva
q.b.
Sale
q.b.
pepe
q.b.
Ti servono inoltre
Olio extravergine di oliva
q.b.
Pane per accompagnare
q.b.

La scafata, talvolta conosciuta anche come "baggiana", è una zuppa di legumi di tradizione contadina, tipica della cucina laziale e molto diffusa anche in Umbria. Il nome deriva da scafo, termine dialettale umbro che indica il "baccello" della fava. Si tratta di una ricetta semplice, perfetta per la primavera, a base di pochi ingredienti freschi e di stagione: fave, carciofi, foglie di bieta, pancetta, cipollotto, carote, pomodorini e olio extravergine di oliva. Accompagnata da fettine di pane tostate, è un primo completo e appagante, ideale per qualsiasi pranzo di famiglia.

Per portarla in tavola, ti basterà soffriggere il cipollotto e le carote tritati in un tegame con un fondo di olio, aggiungere la pancetta e lasciarla rosolare qualche istante; si uniscono poi le fave sgranate, i pomodorini, un pizzico di sale e di pepe, si copre il tutto con brodo vegetale bollente e si lascia cuocere per circa un quarto d'ora; a questo punto, si aggiungono le foglie di bieta spezzettate e il carciofo, pulito accuratamente e tagliato a spicchi sottili, quindi si prosegue la cottura per altri 25 minuti.

Il risultato è una minestra profumata e avvolgente, da condire con un filo d'olio a crudo e servire ben calda. Originariamente veniva insaporita con grasso di maiale o qualche pezzetto di lardo, al giorno d'oggi sostituiti da grasso di prosciutto, guanciale o pancetta, come nella nostra versione; se desideri, puoi omettere la carne per una variante adatta anche a ospiti vegani.

Per evitare che le fave anneriscano, puoi sbianchirle per pochissimi istanti in acqua bollente e leggermente acidulata; una volta scottate, immergile subito in acqua e ghiaccio: in questo modo, resteranno di un bel colore verde brillante. Se non disponibili, puoi sostituire le fave fresche con quelle secche o surgelate: la resa sarà inevitabilmente diversa, ma comunque deliziosa.

Scopri come preparare la scafata seguendo passo passo procedimento e consigli. Se ti è piaciuta questa ricetta, prova anche la vignarola, la garmugia lucchese, la ribollita toscana.

Come preparare la scafata

Sguscia le fave ed elimina il tegumento (ovvero la sottile pellicina) che ricopre i baccelli 1.

Versa un giro di olio extravergine di oliva in una pentola e fai soffriggere il cipollotto e le carote, tritati 2.

Aggiungi la pancetta 3 e falla rosolare per qualche minuto.

Unisci le fave 4.

Taglia a metà i pomodorini e versali nel tegame 5.

Regola di sale e di pepe 6.

Incorpora il brodo vegetale 7 e lascia cuocere per 15 minuti, coprendo la pentola con un coperchio.

A questo punto, aggiungi le foglie di bieta spezzettate e il carciofo, già pulito e tagliato a spicchi 8.

Prosegui la cottura per ulteriori 25 minuti 9, poi trasferisci nelle fondine individuali e condisci con un giro di olio extravergine di oliva a crudo.

Porta in tavola la scafata e servila ben calda, accompagnata con fettine di pane 10.

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