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10 Luglio 2023 14:00

Quanto puoi restare seduto al bar o al ristorante dopo aver consumato l’ordinazione?

Dopo aver consumato una pizza o un caffè, quanto puoi restare seduto senza essere "cacciato" magari per studiare o leggere un libro? La legge è molto chiara in tal senso, vediamo cosa dice a riguardo.

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A tutti è capitato di intrattenersi al tavolo di un ristorante, di una pizzeria o di un bar anche dopo aver finito la propria consumazione, magari per leggere un libro, oppure per studiare. Può capitare però che i camerieri o i titolari ci abbiano intimato di lasciare libera la postazione e di non sostare oltre il tempo dell'ordinazione. Qual è il tempo massimo in cui un cliente può restare comodamente seduto al tavolo di un locale? Vediamo insieme quali sono le regole perché la legge è molto specifica a riguardo ma al contempo è fumosa. Lo diciamo subito: bisogna affidarsi a buon senso ed educazione.

Non esiste un tempo massimo di seduta

Non esiste una legge che indichi il tempo massimo entro il quale bisogna alzarsi da un tavolo perché occupare la postazione fa parte del contratto non verbale che stipulano i clienti e i titolari dell'esercizio. Come scrive consumatori.it però c'è un "ma" a questa regola.

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Ristoranti, bar e pizzerie sono esercizi privati quindi un titolare può stabilire delle regole interne e decidere come mettere a disposizione i propri spazi. È autorizzato a stabilire che l'uso del tavolo sia legato alla consumazione e che quest'ultima debba avere un importo minimo. Può decidere di imporre un costo al servizio per chi consuma al tavolo e quindi alzare il prezzo di ciò che si acquista (come ad esempio la differenza tra un caffè al tavolino e uno al bancone). Può anche impedire a una persona di sedersi a un tavolo senza consumare nulla. Per fare tutto ciò il proprietario può appendere dei cartelli all'interno del locale che indichino chiaramente le condizioni per la consumazione o può dirlo a voce.

Per quanto riguarda il tempo in cui si può stare seduti la situazione è invece leggermente più complessa. Un cliente può occupare il tavolo "per un tempo considerato congruo" e chiedere del tempo aggiuntivo per sostare nel locale. C'è addirittura un principio del codice civile che si applica a questa situazione: il principio di buona fede. Entrambe le parti in causa sono tenute a comportarsi "secondo buona fede" durante il periodo del contratto. Ma cosa si intende per "buona fede" e quand'è che un tempo "è congruo"? Purtroppo questa è la parte fumosa perché si stabilisce di volta in volta.

Banalmente possiamo dire che non è buona fede o congruo sostare a lungo occupando un tavolo se ci troviamo in un locale molto affollato, con la fila di clienti in attesa. In questo caso se il titolare ci invita a lasciare il tavolo è legittimato a farlo anche senza averlo detto espressamente prima. Allo stesso tempo non sarebbe buona fede occupare un tavolino di una caffetteria per tante ore avendo consumato solo un caffè o un cappuccino.

Il discorso cambia se il ristorante ha previsto più turni di prenotazione: se in sede di prenotazione sono espressi degli slot, ad esempio dalle 20 alle 22:30, noi siamo obbligati a lasciare il tavolo per quell'ora e il titolare non può "cacciarci" prima del tempo ma può farlo se sostiamo "inutilmente". Se la cosa non ci sta bene, perché vogliamo rilassarci e passare una serata in compagnia, possiamo scegliere un altro locale. Ovviamente se il ristoratore ci spinge ad alzarci pur avendo il locale semi vuoto è sempre autorizzato ma in quel caso il principio "buona fede" è lacunoso. Il nostro invito è di usare il buon senso e soprattutto la buona educazione, sia se si è clienti sia se si è titolari.

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A cura di
Leonardo Ciccarelli
Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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