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Quando si diventa genitori ci si accorge subito che ogni scelta alimentare ha un peso: dal primo cucchiaino di pappa, al biscotto offerto dai nonni, fino alla festa di compleanno con buffet di dolci. È normale chiedersi: "Sto facendo bene? Questo cibo è davvero adatto a mio figlio?"
Lo zucchero (e i cibi che lo contengono), poi, è uno degli argomenti che genera più dubbi e sensi di colpa. Non è un veleno da cui fuggire a tutti i costi, ma nemmeno qualcosa da sottovalutare. Il punto non è se darlo o no, quindi, ma quando introdurlo e in quali quantità per aiutare i bambini a crescere con un rapporto equilibrato e sereno con il cibo.
Quando introdurre lo zucchero?
Dopo aver parlato di quando introdurre il sale, passiamo al "famigerato" zucchero. Nei primi due anni di vita, il corpo e il palato del bambino non hanno alcun bisogno di zuccheri aggiunti. Il latte materno (o artificiale) e gli alimenti che proponi durante lo svezzamento contengono già gli zuccheri necessari a una crescita e sviluppo sani.
Se abituiamo il piccolo ai gusti genuini degli alimenti – la dolcezza della frutta matura, la cremosità di una carota cotta, la morbidezza caramellata della zucca – gli regaliamo un dono prezioso: la capacità di riconoscere e apprezzare i sapori autentici.
Al contrario, inserire troppo presto zucchero, sciroppi e dolci rischia di “educare” il palato a ricercare costantemente un livello di dolcezza francamente esagerato.
Le dosi consigliate per i bambini
Quando allora? Dopo i 2 anni, poi, lo zucchero non deve diventare un tabù, ma va trattato come un ospite da accogliere con misura. Le Linee guida sono chiare: meglio non superare il 10% delle calorie giornaliere derivanti dagli zuccheri aggiunti e liberi, e l’ideale sarebbe restare sotto al 5%. Tradotto in pratica: per un bimbo piccolo significa non più di 2-3 cucchiaini di zucchero al giorno.
E attenzione: non parliamo solo di quello che aggiungiamo al latte o ai dolci fatti in casa, ma anche dello zucchero incluso in biscotti, yogurt alla frutta, succhi e merendine.

Lo zucchero nei cibi
Molti genitori restano sorpresi quando leggono le etichette:
- un biscotto per bambini può contenere più di un grammo di zucchero;
- uno yogurt “alla frutta” spesso ha zuccheri aggiunti oltre a quelli del latte;
- i succhi di frutta, anche “100% frutta”, restano una fonte concentrata di zuccheri liberi.
Non serve vietare tutto: ma leggere le etichette con occhio critico aiuta a fare scelte più consapevoli e a privilegiare alimenti davvero nutrienti, evitando quelli energeticamente densi, ma nutrizionalmente poveri.
Come ridurre lo zucchero nella dieta dei bambini
Date queste premesse, se è necessario ridurre l’apporto di zuccheri dalla dieta del tuo bambino è bene adottare delle strategie:
- Acqua come bevanda principale – i succhi e le tisane zuccherate non servono.
- Dolcezza naturale – frutta fresca, latte e yogurt e verdure naturalmente dolci possono soddisfare la sua voglia di dolce senza eccessi.
- Merende fatte in casa – bastano ingredienti semplici e della frutta per creare biscotti o torte adatte a tutta la famiglia.
- Alternative intelligenti – un gelato ogni tanto non è un dramma, se l’alimentazione quotidiana è equilibrata.
- Coinvolgere i bambini – cucinare insieme li aiuta a scoprire il cibo e a coltivare la loro curiosità, senza imposizioni.

In conclusione, lo zucchero non è un nemico da bandire, ma neanche un amico da avere sempre accanto. Come genitore il tuo ruolo è quello di insegnare la misura: far scoprire al tuo bambino il gusto autentico degli alimenti, con un pizzico di dolcezza ad arricchire le sue giornate, ma senza eccessi.
Così non solo proteggi la sua salute, ma lo aiuti a crescere con un rapporto sereno con la tavola – e questo è forse il regalo più grande che puoi fargli.
Verdiana, la Dietista delle famiglie