
Noi italiani amiamo i modi di dire: li usiamo sempre, ovunque, in modo scherzoso o in situazioni drammatiche. Non basterebbe un libro intero per elencarli tutti, ma in questo articolo proveremo almeno a elencare tutti quelli legati al mondo del cibo e della cucina: da "rendere pan per focaccia" fino a "rompere le uova nel paniere" passando per "tutto fa brodo". Per alcune espressioni è abbastanza intuitivo capire il perché si usano in determinate circostanze, altri invece nascono da storie interessanti e usanze antiche. Pronto a scoprire cosa si cela dietro ai modi di dire più famosi di sempre?
Dato che ne sono davvero tanti (spoiler: circa una trentina) vogliamo suddividere questa lista in base alle portate o, comunque, alle diverse categorie di alimenti. Partiamo subito.
Pane e lievitati
Buono come il pane
Iniziamo questa lunga lista partendo da un elemento base della nostra cucina: il pane, e in generale tutti i lievitati. Il primo modo di dire lo abbiamo (si spera) usato tutti almeno una volta: essere buono come il pane significa essere una persona buona e gentile, proprio come il pane appena sfornato che, diciamoci la verità, è veramente una cosa eccezionale.
Rendere pan per focaccia
Continuiamo con un detto un po' meno carino di quello precedente: questa volta il significato vuol dire vendicarsi di qualcuno che ti ha fatto un torto, provocandone uno ancora più grande. La frase non si limita solo al concetto di vendetta, ma può indicare anche la situazione in cui si restituisce un’azione simile (positiva o negativa) a qualcuno che ha fatto qualcosa nei nostri confronti. Questo detto ha origini molto antiche: pare addirittura risalga ai tempi di Dante e Boccaccio, apparendo già nelle loro opere più celebri, ossia nella Divina Commedia e nel Decameron.

Se non è zuppa è pan bagnato
Utilizzato nelle occasioni più disparate, il significato del detto è da ricercare nell'etimologia della parola zuppa: sembra infatti che derivi proprio dal gotico suppa che vuol dire "pane bagnato". Ma cosa vuol dire quindi? Si utilizza per rappresentare due situazioni molto simili, se non uguali, come a dire "se non è pane bagnato, è pane bagnato". Il detto indica una sostanziale indifferenza tra due scelte, che sono solo formalmente diverse.
Il pane a chi non ha i denti
Abbastanza intuitivo capire cosa significhi: avere la possibilità di fare qualcosa ma non avere i mezzi per farla, proprio come dare un pezzo di pane a chi però non ha modo di masticarlo.
Dire pane al pane e vino al vino
Se invece ti capita di sentirti dire questa frase, vuol dire che il tuo interlocutore cerca da te chiarezza e sincerità: ma perché proprio pane e vino? Perché sono due alimenti che raffigurano i simboli per eccellenza del sostentamento universale: quindi chiamarli così vuol dire, semplicemente, chiamare le cose con il loro nome, che non è altro che un modo per dire di spiegare le cose con semplicità.

Piatti caldi
Tutto fa brodo
Passiamo ora a tutti quei modi di dire che hanno come protagonista i primi piatti. Partiamo con il famosissimo "tutto fa brodo", espressione utilizzata quando in una determinata situazione, non è tanto importante la qualità o la natura dei mezzi, ma che l'obiettivo venga raggiunto con qualsiasi strumento disponibile. Il detto nasce dall'origine del brodo, un piatto della tradizione povera nato durante il Medioevo, realizzato riempiendo un pentolone d'acqua e aggiungendo tutto ciò che di commestibile si riuscisse a trovare: quindi non erano tanto importanti gli ingredienti, ma lo scopo per cui venivano utilizzati, ossia quello di nutrire intere famiglie.
Da qui sembra che nasca anche il detto "cosa bolle in pentola", utilizzato quando siamo curiosi di sapere cosa sta succedendo o se ci sono novità su determinate situazioni. Proprio perché nel brodo veniva aggiunto qualsiasi alimento, era un vantaggio essere a conoscenza di cosa bolliva in pentola in modo da poter scegliere gli ingredienti migliori.
Gallina vecchia fa buon brodo
Rimaniamo sempre in tema di brodo, con un modo di dire che sta a rappresentare la saggezza di qualcuno. Il riferimento è all'utilizzo di una gallina più anziana per preparare il brodo, in quanto più saporita di quelle giovani: allo stesso modo, quindi, è bene fidarsi di chi è più avanti con l'età in quanto possiede un'esperienza che lo rende più saggio.

La minestra riscaldata
Spesso corredata da un "non è mai buona", è un’espressione che viene impiegata per indicare una situazione del passato, già vissuta, su cui è meglio non ritornare. Molto spesso utilizzata in ambito sentimentale, come consiglio di non tornare con qualcuno con cui ci si è lasciati, questo detto deriva sempre dalla preparazione del brodo: nella tradizione contadina si preparavano abbondanti brodi che venivano riscaldati per giorni, al punto da perdere completamente il loro sapore.
Ridi che mamma ha fatto gli gnocchi
Qua entriamo nel campo dell'apparente nonsense, con un detto la cui origine non è ben chiara. La teoria forse più accreditata risale all'Ottocento, quando a Roma veniva utilizzato il termine "gnocco" per riferirsi ai soldi: con questa decodifica, per così dire, il detto assumerebbe un significato abbastanza volgare, un insulto, che starebbe a significare "ridi ridi che tua mamma ha fatto i soldi", sottintendendo il modo, ossia la prostituzione.
Altre teorie invece lo fanno risalire a qualcosa di più innocuo, ossia la felicità tipica di un bambino quando la propria mamma gli prepara un piatto gustoso come lo sono, appunto, gli gnocchi.
In ogni caso, la cosa certa è che questo modo di dire viene utilizzato, negativamente, per sottolineare l'inappropriatezza dell'allegria di qualcuno in un contesto in cui non c'è nulla da ridere.

Carne, pesce e formaggi
Il pesce puzza sempre dalla testa
Si usa per dire che in un gruppo, in un'organizzazione o in un'azienda le cose non funzionano, il problema parte sempre dai vertici, ossia da chi comanda o ha autorità. L'origine deriva dall'osservazione diretta sul pesce: quando comincia a decomporsi, l'odore cattivo viene prima di tutto dalla testa che è quindi il primo segnale per capire che il pesce non è più buono.
Rompere le uova nel paniere
Qualcuno ti ha rovinato i piani? Allora ti ha proprio rotto le uova nel paniere. Un modo di dire che fa riferimento alla pratica antica per cui le galline deponevano le uova e le covavano in un cestino di vimini: se qualcuno, accidentalmente o volontariamente, le rompeva, vanificava il lavoro del povero animale.

Mettere troppa carne sul fuoco
Troppe cose, troppi impegni e troppi progetti rischiano di farti perdere la concentrazione e di non portare nulla a termine: per questo il consiglio, in questi casi, è di non mettere troppa carne sul fuoco. L'origine del detto risulterà abbastanza semplice per chi ha un po' di dimestichezza ai fornelli: infatti la carne, per cuocere come si deve, non deve essere troppa e non deve essere ammassata perché altrimenti rischia di non cuocere bene e rimanere cruda.
Non c'è trippa per gatti
Espressione molto curiosa che si usa soprattutto nella Capitale e che deriva proprio da uno dei sindaci della città: Ernesto Nathan, in carica dal 1907 al 1913, tolse dal bilancio annuale una spesa che per lui parve superflua, ossia quella destinata al cibo che serviva come mantenimento per i gatti della città. A questi piccoli animali veniva data proprio della trippa, considerata un piatto povero: ma, secondo il sindaco di allora, non c'erano abbastanza soldi per coprire anche le spese destinate al cibo per gatti. L'espressione quindi si utilizza quando non c'è più nulla da fare, quando non ci sono più risorse che possano cambiare (in meglio) una determinata situazione.

Avere il prosciutto davanti agli occhi
Difficile che possa accadere, ma cosa vedresti se avessi due fette di prosciutto davanti agli occhi? Probabilmente niente e proprio questo vuole intendere il detto: fraintendere una situazione come se non riusciste a vedere nitidamente cosa accade. L'origine è molto curiosa: l'espressione è citata nel Tommaseo-Bellini, storico Dizionario della lingua italiana, in cui viene indicata come originaria della Toscana e sta a indicare un tipo di infiammazione delle palpebre, che si ritirano, provocando un forte arrossamento agli occhi proprio "come se ci fosse del prosciutto" sopra.
Fare il provolone
Forse ti è capitato di dirlo, in modo scherzoso, a qualche tuo amico particolarmente votato a gettarsi esageratamente in lusinghe e complimenti verso le donne. Ma cosa c'entra il provolone? Questo detto trae origine proprio dall'omonimo formaggio: il termine provola deriva da prova, in quanto nell'antichità la qualità del formaggio veniva testata proprio assaggiando, quindi con una prova. Per cui, dire a qualcuno che fa il provolone significa dirgli che ci "prova" con ogni donna che incontra.
Vino, latte e altre bevande
Finire a tarallucci e vino
Se oggi siamo soliti offrire del caffè ai nostri ospiti, in passato, tradizione voleva, che si offrisse un buon bicchiere di vino insieme a dei taralli, in modo da creare un clima sereno e amichevole. Oggi, quindi, l'espressione si usa quando una lite o una situazione un po' controversa si risolve in maniera benevola e amichevole.

Nella botte piccola, c'è vino buono
Se sei un po' bassino probabilmente qualcuno, per rincuorarti, ti avrà detto questa frase, sottintendendo che, al di là della statura, sei una persona di grande valore, proprio come il vino: perché? Perché quando il vino viene fatto invecchiare, se è contenuto in botti piccole, risulta più intenso e profumato, in quanto il liquido riesce a stare più in contatto con il legno della superficie, acquisendo delle note aromatiche uniche.
Far venire il latte alle ginocchia
Un detto di non immediata comprensione e a giusta ragione: trae origine dalla pratica antica di mungere le mucche a mano. Prima dell'avvento dei macchinari tecnologici, il mugnaio usava sedersi con un secchiello tra le gambe e, con santa pazienza, mungeva le vacche fino a che il livello del latte non arrivava, appunto, alle ginocchia. Si trattava, come è facile immaginare, di un'operazione lunga e noiosa: ragion per cui se qualcuno dovesse dirti che gli "fai venire il latte alle ginocchia", non ti sta facendo proprio un complimento.

Piangere sul latte versato
Protagonista anche questa volta è il latte che, una volta rovesciato a terra, non può più essere recuperato, anche se ti fai prendere dalla disperazione: ecco, questo è proprio il significato dietro al detto. Il senso metaforico è che è inutile angosciarsi su un errore commesso quando ormai non si può fare più nulla per rimediare, ma bisogna imparare da questo e andare avanti. Non si sa bene da dove nasce, ma probabilmente deriva dal fatto che anticamente il latte era considerato un alimento costoso, per cui farlo cadere o sprecarlo poteva essere fonte di grandi rimorsi.
Perdersi in un bicchiere d'acqua
È facile da capire: come si fa a perdersi in un bicchiere d'acqua? Non si può e chi si lamenta di ciò, sicuramente esagera. Ovviamente non parliamo in maniera letterale, ma si usa in senso metaforico per intendere che è praticamente impossibile annegare in così poca acqua, suggerendo l'idea che la difficoltà presentata è così minima che la reazione di chi si "perde" è sicuramente spropositata.
Frutta e dolci
Siamo alla frutta
Un'espressione che potremmo utilizzare anche in questo caso (o quasi), perché vuol dire proprio essere alla fine, senza più forze, energie o risorse. In questo caso l'origine è molto intuitiva e fa riferimento al fatto che la frutta viene mangiata generalmente alla fine di un pasto.

Una mela al giorno, leva il medico di torno
Anche questa più che conosciuta e utilizzata e nasce direttamente dai benefici apportati dalla mela: questo detto suggerisce l'idea che il mangiare sano, come ad esempio preferire una mela al dolce, può apportare notevoli benefici alla salute, minimizzando quindi il rischio di contrarre patologie e l'esigenza di dover andare dal medico.
La mela non cade mai lontano dall'albero
E ancora una volta, protagonista è la famosa mela, frutto per antonomasia, quella del peccato originale e del pomo della discordia ma anche quella che cadde sulla testa di Newton: ed è proprio di una mela che casca da un albero che vogliamo parlare. In questo caso però non serve a spiegare nessuna forza fisica, ma a sottolineare come alcune cose non cambino rispetto alle loro origini: spesso è un modo per dire che i figli tendono ad avere tratti caratteriali o comportamentali simili a quelli dei genitori.

Fare le nozze coi fichi secchi
Espressione coniata da Edoardo Scarfoglio, giornalista e fondatore del quotidiano Il Mattino di Napoli, per criticare una situazione di povertà. Un modo di dire molto curioso che, a primo impatto, sembra non voler dire nulla: trae le sue origini da un episodio che vede protagonisti Vittorio Emanuele, erede di Casa Savoia, e la principessa Elena di Montenegro. L'espressione fu utilizzata come titolo dell'articolo in cui si parlava dell'imminente matrimonio tra i due, raccontandolo con un pizzico di critica, soprattutto per la povertà e la scarsa rilevanza sul piano politico della terra d'origine della sposa, da cui provenivano, indovina un po'? Proprio i fichi. Oggi questo modo di dire si utilizza per indicare tutte quelle situazioni in cui si cerca di compiere qualcosa di costoso e importante con risorse molto limitate, proprio come fare un matrimonio senza avere abbastanza soldi.
La ciliegina sulla torta
E con questo mettiamo proprio la ciliegina sulla torta a questo articolo: cosa significa? Finire in grande stile. Probabilmente molti già sapranno perché viene utilizzata questa espressione, ma è molto comune nel parlato quotidiano e merita un posto in questa lunga lista. L'espressione può essere impiegata in due modi diversi, a seconda del contesto: in maniera positiva, quando sta a indicare che in una situazione già allegra, si aggiunge un episodio o un avvenimento che la rende ancora più bella. A volte però è usata anche in modo sarcastico e ironico, quando in una situazione già drammatica di per sé, succede qualcosa che non fa altro che aggravare lo status quo.

Non tutte le ciambelle escono col buco
Non si può definire ciambella se non ha il buco, questo è scontato: ma potrebbe succedere che, per quale motivo o inconveniente, questo dolce possa uscire senza il suo caratteristico vuoto al centro. E, purtroppo, può capitare: così come, nella vita, può succedere che non tutto vada sempre come previsto ed è proprio in questa circostanza che viene impiegata questa espressione.
Utensili da cucina
Per concludere, vogliamo parlarti anche di alcuni detti extra che non hanno a che fare proprio con gli alimenti, ma con gli utensili che vengono impiegati in cucina, come padelle, pentole e coltelli.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi
Figura malvagia per eccellenza, il detto viene utilizzato per indicare che è impossibile fare delle cattiverie senza essere scoperti, perché la verità prima o poi viene a galla, proprio come una pentola che, senza coperchio, lascia visibile a tutti il suo contenuto.
Cadere dalla padella alla brace
È come dire "di male in peggio": passare quindi da una situazione brutta a una ancora peggiore, credendo magari di migliorare le cose. La padella, per quanto calda, non lo sarà mai quanto una brace ardente che, quindi, metaforicamente, rappresenta una situazione ancora più pericolosa.

Avere il coltello dalla parte del manico
Beh, è abbastanza chiaro che è sicuramente un vantaggio rispetto a prendere il coltello dalla parte della lama. Si usa per indicare che, in una discussione o in una particolare situazione, una persona si trova in una posizione vantaggiosa rispetto alla controparte, avendo quindi in controllo della situazione e detenendo il potere decisionale.