
Invitanti cialde con la superficie formata da piccoli alveoli dove va a raccogliersi il topping, questi dolci sono tra i più amati per qualsiasi momento della giornata, dalla colazione al dessert, ma in un paese in particolare sono anche un famoso street food: parliamo della gaufre, cialda tipica del Belgio, e dei waffle, una preparazione molto simile tipica degli Stati Uniti. Anche se all’apparenza le due ricette si somigliano tantissimo, sia nella forma a nido d’ape sia nel modo in cui sono consumati (ricoperti di sciroppi, gelato, frutta e cioccolato, solo per citare i topping più celebri), in realtà non sono la stessa cosa. Una, infatti, è nata successivamente e deriva dall’altra ricetta, ma soprattutto gli impasti differiscono per un ingrediente specifico, il lievito, e in particolare il tipo di lievito utilizzato. Sono nate prima le gaufre o i waffle, quale delle due cialde utilizza il lievito di birra e quale il lievito in polvere? Ecco tutto quello che devi sapere sui golosissimi dolci a nido d’ape.
Gaufre e waffle: tutte le differenze
Le prime a comparire come ricetta tradizionale sono le gaufre o gaufretters, (in francese “nido d’ape”), cialde soffici e sfiziose dalla classica forma a nido d'ape nate in Belgio diversi secoli fa: esistevano già in epoca medievale e venivano preparate all’interno di due piastre di ferro con superficie decorate e lunghi manici, in origine posizionati direttamente sul fuoco; molti di questi antichi stampi, con motivi fantasiosi o emblemi dinastici sono oggi conservati nei musei e alcuni dei più belli si trovano al Musèe de Cluny a Parigi.

A caratterizzare le gaufre è la presenza nell’impasto del lievito di birra, che mescolato con uova, latte e farina donna alla cialda una consistenza alta, spugnosa e morbida all’interno, ma con una particolare croccantezza esterna ottenuta nella cottura tra due piastre roventi che impartiscono a questo dolce monoporzione il classico aspetto a nido d’ape o goffrato. Perfette per la colazione e la merenda, le gaufre sono consumate spesso come street food e si trovano anche in versione salata grazie al loro sapore neutro. La forma del dolce varia in base a dove ti trovi: a Bruxelles troverai delle gaufre rettangolari, dai bordi lisci e regolari, a Liegi invece hanno il contorno smussato, a nido d’ape, oltre a una maggiore dolcezza nell’impasto, a cui si aggiunge anche dello zucchero.
Le gaufre si sono diffuse dapprima in Nord Europa (in particolare in Francia, Olanda, Germania e Scandinavia) e poi nel resto del mondo, fino ad arrivare negli Stati Uniti, dove hanno si sono “trasformate” negli odierni waffle. Come molte altre ricette oggi considerate tipicamente americane, anche le cialde a nido d’ape sono approdate negli odierni Usa insieme ai padri pellegrini arrivati nel nuovo mondo dall’Olanda e dal Belgio. In questo spostamento tra l’Europa e l’America nasce anche la principale differenza tra i due dolci, il tipo di lievito usato: il lievito di birra presente nella ricetta originale, infatti, era troppo difficile da conservare durante i lunghi viaggi di spostamento, quindi inizialmente venne del tutto omesso e in seguito fu sostituito dal lievito chimico in polvere. Tutt’oggi questa rimane la grande differenza tra i due prodotti: i waffle americani sono realizzati con il classico lievito industriale in polvere per dolci, motivo per cui il risultato sono cialde più basse e meno soffici rispetto alle gaufre, che usando il lievito di birra si gonfiano di più diventando più alte e morbide. Il lievito chimico, inoltre, non richiede attesa per la fermentazione, quindi i waffle americani sono anche più facili e veloci da preparare.

I waffle americani somigliano più a vere e proprie cialde, ma quello che non manca è la classica superficie a nido d’ape, ottenuta anche in questo caso versando la pastella (formata, oltre che dal lievito, da farina, latte, burro, uova, zucchero) su doppie piastre roventi che gli conferiscono la classica forma. Anche se meno spessi dei parenti del Belgio, anche i waffle americani dopo la cottura risultano morbidissimi all’interno e con una croccante crosticina esterna. Solitamente si mangiano a colazione o nel brunch, grazie a un sapore neutro che li rende perfetti con topping dolci (tra i più diffusi sciroppo d'acero, frutta fresca, burro d'arachidi e gelato) ma anche ottimi con guarnizioni salate, di solito uova strapazzate e fettine di bacon croccante.