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20 Maggio 2025 16:00

Proibizionismo americano: quando i medici prescrivevano l’alcol ai “finti malati”

Tutti gli aneddoti più interessanti del Proibizionismo americano: il periodo in cui negli Stati Uniti l'alcol fu messo al bando e diventò illegale produrlo, comprarlo e consumarlo.

A cura di Enrico Esente
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Screnshot da Youtube

Che cosa c'è di meglio che trascorrere del tempo al bar con gli amici che non vedi da tempo e chiacchierare mentre bevi (responsabilmente) qualcosa di alcolico per tenere accesa la serata? Ecco, se avessi vissuto negli Stati Uniti tra il 1920 e il 1933 non lo avresti potuto fare ma, anzi, saresti potuto incappare in qualche sanzione. Questo perché durante quegli anni negli Usa, l'alcol venne demonizzato e messo al bando con il 18°emendamento della Costituzione insieme al Volstead Act: un periodo che viene ricordato come Proibizionismo. In poche parole non era possibile acquistare, produrre, importare e vendere prodotti alcolici. Una pagina storica molto lunga in cui la criminalità trovò ampio spazio di manovra, così come alcuni "furbetti" che si finsero malati per farsi prescrivere l'alcol (destinato a scopo terapeutico) pur di consumarlo.

Legge per la temperanza o reale proibizione?

Prima di vedere gli "aneddoti" più singolari di questo periodo bisogna anzitutto capire cos'è il Proibizionismo e perché proprio un Paese come gli Stati Uniti decise di "ostracizzare" l'alcol in questo modo? Il 17 gennaio del 1920 quando il Volstead Act, emanato dal Congresso degli Usa, sancì l'inizio di questo periodo. La legge venne chiamata "Esperimento nobile" perché nacque secondo un'istanza positiva. Tutto accadde quando gruppi e associazioni di donne si trovarono a manifestare vivacemente tra le piazze contro gli alcolisti che venivano considerati facinorosi, violenti e pericolosi. Riunite in diverse coalizioni, l'obiettivo delle donne era quello di difendersi dai mariti che, in stato di ebbrezza, sarebbero stati molesti nei loro confronti. Alla "protesta delle signore" si unirono anche gruppi religiosi e una parte della società che vedeva nell'alcol una delle cause principali di problemi sociali come criminalità e povertà. Bandirlo per sempre avrebbe portato a una società più virtuosa e produttiva, o meglio, le idee erano queste.

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Screenshot da Youtube

La nuove legge, chiamata "legge della temperanza" fu supportata da grandi nomi della storia americana come Henry Ford John D.Rockefeller. Gli imprenditori sostenevano che l’alcol creasse assenteismo sul lavoro e si pensava a spendere denaro in questo piuttosto che in beni derivanti dal sistema produttivo. Bere non divenne del tutto illegale: il divieto di alcol era fatto per la vendita, produzione e importazione ma non per il consumo o il possesso se acquistati legalmente prima del divieto. Molte persone che avevano scorte di alcolici continuarono a berli privatamente. Tuttavia, l'impossibilità di acquistare legalmente nuove scorte portò alla nascita di un vasto mercato nero gestito dalla criminalità organizzata.

Gli anni del "Gangsterismo": Al Capone e gli Speakeasy

Vietare l'alcol fece nascere quindi nuove vie di consumo illegale e, in questo ambito, una delle figure più emblematiche del periodo fu Alphonse Gabriel Capone, meglio conosciuto come Al Capone. Originario di New York si trasferì a Chicago dove divenne il capo di una potente organizzazione criminale nota come The Outfit. In quello scenario Capone riuscì a sfruttare al massimo le occasioni offerte dal proibizionismo grazie al controllo di un impero di alcolici da contrabbando serviti negli speakeasy: locali clandestini dove si vendeva alcol illegalmente e si giocava d'azzardo. Qui alcuni cocktail come il Southside (il preferito di Al Capone) e il Boulevardier entrarono nella leggenda. Con il tempo Capone divenne il signore assoluto dell'alcol illegale a Chicago riuscendo a guadagnare un patrimonio superiore a 100 milioni di dollari. 

Alcolici vietati? Non c'è problema, chiamo il dottore

Tra proteste, lotte alla criminalità e diffusione dei prodotti alcolici illegali, ciò che bisogna ricordare di questo periodo sono alcuni episodi particolari. Abbiamo visto che vietare l'alcol era l'obiettivo del congresso americano che pensava di ottenere una società più sana. Dopo anni di divieti, le provviste iniziavano a scarseggiare e le persone avevano un disperato bisogno di alcolici.

Fu così che venne provato qualsiasi espediente pur di "raggirare" le leggi proibizioniste: ecco che all'improvviso tutti si ammalarono (per finta naturalmente). L'obiettivo di questo escamotage era di contattare molti medici e farmacisti che, approfittando di una scappatoia legale, potevano prescrivere alcolici ai pazienti per scopi terapeutici. Erano tantissime le persone che fingevano le più disparate malattie solo per ottenere un po' di whisky o brandy.

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Screenshot da Youtube

Furono anche altri i sotterfugi utilizzati per raggirare il divieto: uno di questi fu la vendita della freschissima e purissima "acqua miracolosa". Un'acqua delle sorgenti locali che iniziò a essere pubblicizzata per le sue (fittizie) proprietà curative e venduta a prezzi esorbitanti ma, in realtà, si trattava di alcol contrabbandato. In quel periodo alcune aziende produttrici di uva stavano iniziando a vendere concentrati di succo con l'avvertenza di non lasciarli riposare troppo a lungo, suggerendo ironicamente il rischio che potessero "fermentare" e trasformarsi così in vino.

Il progetto proibizionista però pian piano stava iniziando a scricchiolare dato il dilagare della criminalità e della corruzione. Nel 1929, con il crollo della Borsa di Wall Street a New York, la gravità della situazione economica condannò il proibizionismo che fu eliminato il 5 dicembre del 1933 dal nuovo presidente Franklin D. Roosevelt che abolì il Volstead Act. Grazie al ritorno sul mercato degli alcolici, gli introiti economici salirono alle stelle e gran parte degli affiliati malavitosi, videro andare tutto il loro bottino in fumo.

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