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9 Giugno 2025 12:38

Perdere 5 chili dopo i 40 anni può allontanare patologie gravi: lo studio

Un nuovo studio europeo ha dimostrato come, durante la mezza età, anche la perdita di pochi chili possa migliorare la condizione di salute di una persona: per i ricercatori l'importante è avere un indice di massa corporea inferiore a 25.

A cura di Arianna Ramaglia
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Ormai non c’è neanche più bisogno di dirlo: seguire una dieta equilibrata e praticare attività fisica è la chiave per vivere in buona salute. Sono ben noti i rischi legati sia al consumo di cibi ultra processati ed esageratamente calorici sia a un peso eccessivo, motivo per cui spesso si ricorre a diete drastiche, farmaci e, qualche volta, anche a interventi chirurgici. Un nuovo studio, condotto da un gruppo di scienziati finlandesi e inglesi, però, rivela che, superati i 40 anni, basta perdere 5 chili per evitare l’insorgere di patologie come diabete, tumore, infarto e problemi respiratori.

La ricerca

Lo studio, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, ha seguito circa 23.000 persone tra i 30 e i 50 anni per circa 30 anni, divisi in quattro gruppi in base al loro indice di massa corporea (BMI). I risultati sono stati chiari: chi è riuscito a perdere anche pochi chili, passando da un BMI superiore a 25 a uno inferiore, ha visto ridursi il rischio di malattie croniche e di mortalità per tutte le cause. Uno degli aspetti più significativi della ricerca è stato quello di monitorare le modalità con cui è stato perso peso: nessuno dei soggetti ha utilizzato farmaci o si è sottoposto a interventi di chirurgia bariatrica, ma ha semplicemente adottato uno stile di vita sano e sostenibile.

Un risultato incredibile che sottolinea un concetto importante: non servono grandi cambiamenti, ma bastano anche pochi chili per ottenere benefici significativi e a lungo termine per la salute. Ovviamente i ricercatori sottolineano l’importanza di mantenere non solo uno stile di vita sano – che implichi anche una continua attività sportiva – ma anche di tenere il peso corporeo sempre costante: l’ideale sarebbe avere un indice di massa corporea inferiore a 25 per tutta la vita. È importante quindi, soprattutto raggiunta una certa età, mantenere il giusto peso per scongiurare – possibilmente per sempre – il rischio di gravi malattie come ictus e diabete.

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Il BMI può non bastare

Come spesso accade, i risultati di una ricerca non sempre possono essere generalizzati. Nonostante per questo studio siano state osservate più di 20.000 persone, si tratta di tutti europei bianchi e, come spiegato da Aayush Visaria, ricercatore alla Rutgers University, “il BMI varia notevolmente nei diversi gruppi etnici e razziali”. L’indice di massa corporea, che misura il peso in proporzione all’altezza, è sicuramente uno strumento valido e oggi ancora ampiamente utilizzato, ma non riporta alcuni valori importanti come la proporzione di ossa o muscoli in una persona: "Sono tantissime le variabili che possono influenzare il modo in cui cambia la composizione corporea di una persona, anche se il suo peso potrebbe non cambiare di molto" afferma ancora Visaria.

Altri studi suggeriscono che anche la distribuzione del grasso è un fattore rilevante: quello maggiormente accumulato attorno agli organi di una persona, è quello che provoca la maggior parte delle malattie legate a esso. Quindi non si tratta soltanto di perdere peso, ma cercare di perdere quel grasso che comporta il maggior rischio per la nostra salute.

È anche una questione di ambiente

Un altro aspetto rilevante emerso è relativo all’ambiente in cui una persona vive. Se come abbiamo detto è importante consumare cibi freschi e salutari, come quelli previsti dalla nostra dieta mediterranea, e praticare attività fisica, c’è bisogno di tutto un sistema che ci permetta di condurre una vita sana. La mancanza di parchi, ad esempio, soprattutto nelle grandi città, e l’accesso a volte limitato a cibi freschi che magari non hanno subito alcun tipo di trattamento è sempre più complicato e rappresenta una difficoltà reale.

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