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11 Agosto 2025
16:53

Paga un’aggiunta per togliere ingredienti dalla pizza: è legale?

Togliere un ingrediente da un piatto può diventare costoso. Una nuova polemica scontrino a Bisceglie che stavolta ha visto protagonista la nuotatrice olimpica Elena Di Liddo. Vediamo cos'è successo.

A cura di Enrico Esente
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Dal profilo Instagram di Elena Di Liddo

Sembra non finire la "questione" scontrini che sta scuotendo, con tanta frequenza, il mondo dei social italiani, come ogni estate. Sono tanti gli utenti che nelle ultime settimane stanno denunciando, attraverso i loro profili, diverse anomalie ritrovate al momento di pagare. Stavolta è successo in Puglia, a Bisceglie e la "malcapitata" è anche una persona famosa. Infatti a porre la questione all'attenzione dei social è stata la nuotatrice olimpica Elena Di Liddo che, durante una cena in pizzeria, ha chiesto una modifica al suo ordine: togliere i pomodorini dalla pizza. Risultato? Non uno sconto, non una pacca sulla spalla per la semplicità dell'ordine ma un bel sovrapprezzo di 1,50 euro. In altre parole, meno ingredienti metti sulla pizza e più spendi. Analizziamo insieme la questione.

È legale togliere ingredienti da un piatto e chiedere un'aggiunta nel prezzo?

Elena Di Liddo, campionessa italiana di nuoto, ha raccontato quanto l'è capitato attraverso alcune storie su Instagram. Sono tanti gli utenti intervenuti sulla questione e c'è chi ha parlato di "logica inversa" o chi, ironicamente, ha proposto un menu alla rovescia. Sostanzialmente sappiamo, come ribadito da diversi legali e quindi dalla legge, che la trasparenza dei ristoratori, in questo caso, deve essere obbligatoria. Il menu di un locale deve esplicitare tutto in forma chiara e comprensibile: ingredienti, allergeni, prezzi ed eventuali aggiunte extra in base alle richieste dei commensali. In questo caso, se rimuovere ingredienti dalla pizza era un'aggiunta da pagare, doveva essere scritto, altrimenti il cliente può anche rifiutarsi di pagare o chiedere uno sconto sostanzioso per il disguido. 

"È veramente triste e vergognoso quanto mi è capitato questa sera, forse al limite del legale", ha scritto la Di Liddo sui social. Normalmente togliere ingredienti porta a uno sconto o al massimo a un prezzo invariato. In questo caso, però, è accaduto il contrario: una richiesta di semplificazione si è trasformata in un sovrapprezzo. Un capovolgimento che ha fatto girare la testa anche alla campionessa, abituata alle rigide regole della vasca.

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Insomma i sovrapprezzi più inaspettati stanno diventando una vera e propria abitudine nel nostro Paese, da Nord a Sud. Tutto questo sta rendendo gli scontrini sempre più virali che vengono pubblicati sui social da parte di utenti indignati e basiti. Solo pochi giorni fa, sempre in Puglia, a Bari, un cliente aveva pagato un extra di 50 centesimi per una spolverizzata di pepe sulla sua pizza. Non una novità isolata quindi, ma un indizio una tendenza sempre meno trasparente nei listini dei ristoranti, dove la differenza tra aggiunta e sottrazione può diventare costosa.

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A cura di
Enrico Esente
Laureato in Scienze della Comunicazione e giornalista professionista. Dopo le prime esperienze presso il Corriere del Mezzogiorno, Sky Sport, Rompipallone.it e un periodo di studio a Tokyo, ho orientato il mio percorso lavorativo verso il mondo dell’enogastronomia, spinto da una grande passione per la cultura gastronomica giapponese e un amore autentico per il buon cibo. Amo raccontare piccoli aneddoti legati alle abitudini alimentari di culture diverse, perché credo che il vero viaggio culturale inizi proprio a tavola.
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