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28 Gennaio 2023 15:00

Noce di cola: l’ingrediente della Coca Cola, “magico” e benefico (entro certi limiti)

Nasce in Africa occidentale, ha un gusto amarognolo e le sono attribuiti poteri eccitanti, curativi e afrodisiaci: la noce di cola è molto di più di un ingrediente della bevanda più famosa del mondo.

A cura di Martina De Angelis
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La ricetta della Coca Cola è una delle più segrete del mondo, ma anche se il procedimento per realizzarla è conservato gelosamente, i suoi ingredienti sono conosciuti, o almeno i più importanti. Come la noce di cola, un particolare frutto africano (ma cresce anche in Indonesia) diventato famoso proprio perché usato per preparate la Coca Cola, ma anche molte altre bibite e prodotti alimentari.

Oggi spesso l'aroma del frutto è artificiale, ma la storia di questo strano prodotto della natura è molto più interessante del suo uso prettamente commerciale: secondo la tradizione indigena del suo luogo d'origine, infatti, è un vero e proprio ingrediente magico, usato in riti e cerimonie e all'interno della sfera religiosa vudù. Inoltre, la noce di cola ha una serie di proprietà benefiche molto particolari e molto utili all'organismo, anche se va consumata con parsimonia per via della forte concentrazione di caffeina al suo interno.

Che cos'è la noce di cola? Origine e legami con la "magia" del frutto africano

La noce di cola è una famiglia di frutti tipici dell'Africa occidentale, ma diffusi anche in Indonesia, appartenenti al genere Cola e comprensivo di ben 50 specie, di cui solo due vengono usate per creare bevande, la cola nitida e la cola acuminata. Formato da semi carnosi che possono prendere il colore rosa, rosso o bianco, e che hanno tutti una forma piuttosto irregolare, il frutto da secco perde il suo colore e diventa molto duro e scuro, motivo per cui viene comunemente chiamato noce.

Al gusto la noce di cola risulta molto forte, particolarmente amaro e astringente per via dell'alto contenuto di metilxantine, tra cui la caffeina. Mentre noi, in Occidente, siamo abituati al suo sapore mitigato dall'uso di molti altri prodotti di accompagnamento, gli indigeni del luogo di origine masticano il frutto così come è: il motivo è da ritrovarsi nel suo fortissimo valore simbolico.

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In Africa occidentale, infatti, la noce di coca è considerato un prodotto quasi magico, in grado di curare malattie, di sedare la fatica stimolando il sistema nervoso, di placare la fame e la sete grazie al suo grande concentrato di energie e di avere effetti afrodisiaci. Non si tratta del tutto di superstizione: la noce di coca ha alcune di queste proprietà, ma il fatto che venisse utilizzata in riti e cerimonie, soprattutto nella religione vudù, ha fatto sì che il frutto fosse ammantato di un alone di mistero.

Per le popolazioni del Golfo di Guinea, area in cui cresce maggiormente la noce di cola, questo frutto è un prodotto di lusso, e proprio per questo aveva una grande importanza sociale. Non solo, come accennato nelle pratiche cerimoniali religiose, ma anche come offerta di benvenuto agli invitati: proprio per la sua preziosità, offrirla a un'ospite vuol dire dichiarare amicizia condivisa. Viene anche usata come simbolo per siglare un'intesa raggiunta o la riconciliazione tra due parti.

Noce di cola: proprietà e benefici

Come nella maggior parte dei casi, le superstizioni popolari contengono un fondo di verità, e questo vale anche per la noce di cola. Il frutto, infatti, contiene caffeinateobromina e colanina, tutte sostanze fortemente stimolanti, comuni anche ad altri prodotti come tè, cioccolata e caffè: da qui deriva la credenza che la noce di cola sia un potente energizzante. E non solo: il frutto contiene anche una serie di altri elementi, tra cui cellulosa, tannini, acido trannico e flobafeni, astringenti e antiossidanti, che sono molto utili per curare i problemi legati all'emicrania, ma anche per stimolare e favorire la digestione. Inoltre, tutti questi agenti svolgono un'azione stimolante sui lipidi, eliminando o riducendo fortemente il desiderio di assumere cibo in generale, in particolare zuccheri.

Non è un caso, infatti, che moltissimi integratori usati nelle diete mirate a una grande perdita di peso siano proprio a base di noce di cola. Questo tipo di integratori sono consigliati anche per superare periodi prolungati di stress, perché agiscono come stimolante, ma proprio per questo vanno assunti con parsimonia e sotto la guida di un medico.

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Le controindicazioni della noce di cola: perché bisogna consumarla con parsimonia

Come tutte le bevande e gli alimenti che contengono alcaloidi, alcoli e principi forti come xantine e metilzantine, la noce di cola va consumata con parsimonia per evitare di incorrere in effetti collaterali. In generale, cercate di evitare di assumerla prima di andare a dormire, e di farvi consigliare il dosaggio corretto da un medico: un sovra dosaggio, infatti, può causare problemi di aritmie cardiache, un malessere diffuso e persino provocare alcune ulcere.

Oltre che nella vita quotidiana, la noce di coca è sconsigliata per le donne in gravidanza e per chi sta allattando, in quanto la caffeina potrebbe avere effetti collaterali sul feto e sul bambino, e va evitata da chi soffre di pressione alta, di problemi cardiaci, di colesterolo alto o chi ha avuto un ictus. Inoltre, se state prendendo qualsiasi tipo di farmaco evitate di assumere la noce di cola: chiedete consulto al vostro medico, in quanto mischiare principi attivi diversi può risultare rischioso.

Noce di cola in cucina: idee e consigli

In Occidente la noce di cola non è esattamente un ingrediente che possa essere utilizzato in cucina: solitamente arriva da noi sotto forma di tintura madre (da assumere come gocce) o in capsule, acquistabili nelle farmacie specializzate in omeopatia, in erboristeria e in negozi di alimentazione naturale, oppure in forma di bevanda, farina essiccata e macinata, o essiccata per farne una tisana.

Diverso il discorso nei paesi di origine, dove le noci di cola vengono sia masticate normalmente, sia usate come alimento. Spesso vengono usate bollite, per estrarne i principi attivi da bere in seguito sotto forma di bevanda calda.

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A cura di
Martina De Angelis
Giornalista laureata e “tesserata”, amo prima di tutto mangiare: datemi un piatto di pasta e mi renderete una donna felice. Scrivere di cibo è la naturale conseguenza, l’unione di due grandi passioni. Soprattutto, amo raccontare le storie che ci sono oltre il piatto o l’ingrediente. Quando non scrivo, ho una passione viscerale per la lettura, adoro viaggiare, suonare il pianoforte e perdermi tra boschi e montagne.
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