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8 Settembre 2021 15:02

Nigella Lawson e la pasta alla puttanesca. Un’altra, solita, polemica all’italiana

Secondo il Corriere della Sera il cambio di nome effettuato da Nigella Lawson agli spaghetti alla puttanesca sarebbe in nome del politicamente corretto. Purtroppo però questa è l'ennesima, inutile, polemica che ci fa apparire come degli attaccabrighe culinari agli occhi del mondo intero. Nell'articolo della famosa food blogger inglese, citato tra l'altro dal quotidiano italiano, non c'è alcun tipo di riferimento al politically correct, anzi, la Lawson spiega con dovizia di particolari i perché della sua scelta.

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In Italia oltre a esportare pasta, pizza e musica siamo bravissimi a esportare le polemiche e non c'è nessuna discussione più accalorata di quella sul cibo per gli italiani. Siamo ossessionati dalle nostre tradizioni, dalle ricette e addirittura dai nomi, vediamo il marcio perfino quando non c'è, come nel caso del botta e risposta tra Nigella Lawson e il Corriere della Sera.

Lei è uno dei volti televisivi più conosciuti e apprezzati al mondo, "lui" è uno dei quotidiani più autorevoli e rispettati del globo: cosa sarebbe mai potuto andare storto? Tutto è andato storto, in nome del clickbaiting. Secondo il quotidiano fondato nel 1876 la food blogger inglese avrebbe attuato una "rivoluzione lessicale in nome del politicamente corretto". Il motivo del contendere sono gli spaghetti alla puttanesca, il celebre piatto campano con olive, capperi e pomodori, che la Lawson avrebbe rinominato in "Pasta degli sciattoni". Secondo il giornale lo avrebbe fatto perché "puttanesca" risulterebbe offensivo; in realtà la cosa non è andata proprio così, anzi.

Cosa sta succedendo tra Nigella Lawson e il Corriere della Sera

La polemica è montata furiosa sui vari social network, prima in Italia subito dopo la pubblicazione dell'articolo, poi in Inghilterra. L'articolo è arrivato fin sul desktop di Nigella Lawson che questa mattina ha condiviso il post sul proprio profilo Twitter scrivendo, in italiano, "Non è vero" e smentendo categoricamente la visione distorta del giornale.

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Secondo il quotidiano diretto da Luciano Fontana il cambio di nome del piatto tradizionale italiano sarebbe dovuto a una forma di rispetto verso le donne. Di tutto questo retropensiero, nella ricetta della food writer inglese, non c'è traccia. La cosa strana è che l'articolo del Corriere riporta le motivazioni del cambio nome che la stessa Lawson ha addotto sul suo sito, ovvero: "La mia versione della pasta alla puttanesca ha subito un leggero cambio di nome. E sì, mi rendo conto che non è proprio necessario tradurre il titolo, dato che questa pasta con acciughe, olive, capperi, aglio, scaglie di peperoncino e pomodori in scatola è abbastanza conosciuta, ma assecondatemi: ora sono gli Slattern’s Spaghetti", ovvero "gli spaghetti degli svogliati".

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Nigella Lawson nell'articolo non fa alcun riferimento alla connotazione "offensiva" della puttanesca a differenza di quanto allude il titolo del Corriere, soprattutto non c'è alcuna dichiarazione come lascia sottintendere il virgolettato, né si riferisce al titolo del piatto con il termine "sgradevole". Non dice neanche che il cambio nome è dovuto a ragioni di politically correct come insinuato dal quotidiano. Il nuovo nome, di quella che è "la sua versione" degli spaghetti alla puttanesca ha una motivazione ben precisa: "Si pensa che questo sia il tipico piatto cucinato da quelli che non vanno al mercato per procurarsi i loro ingredienti freschi, ma sono felici di usare cose in lattina e spezie in barattoli dalla dispensa. Questo piatto è tanto buono da cucinare quanto facile da mangiare". Nigella Lawson ci tiene tantissimo al tema della spesa quotidiana, che in Italia è quasi scontato, ma che nel mondo anglosassone è lontano dalla cultura delle persone comuni. Proprio grazie alla fama della scrittrice molti inglesi hanno cambiato il proprio stile di vita, prediligendo il fresco ai barattoli della dispensa. Lei non esita a definire "sciatti" coloro che preferiscono le cose in scatola al prodotto fresco, da qui la nuova nomenclatura.

Come potete vedere, non c'è alcuna rivoluzione lessicale in nome del politicamente corretto e basta far tradurre la pagina con la ricetta a Google per rendersi conto da soli della cosa. D'altra parte non c'è nulla che agita gli animi degli italiani più delle guerre sui piatti della cucina tradizionale nostrana. Unite questa caratteristica all'insofferenza verso una sorta di "revisionismo storico e lessicale" che sta diventando di moda negli ultimi anni e il piatto è servito: polemiche, click, engagement, condivisioni, reazioni sui social. Tutto fa brodo ma purtroppo non c'è ancora un nome, in inglese o in italiano, per definire tutto ciò.

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Quello che i piatti non dicono
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