
È conosciuto come “baby kiwi” o “kiwiberry” ma il suo vero nome è nergi: come avrai intuito è un kiwi a tutti gli effetti, ma piccolissimo. Così come i suoi cugini più grandi, anche il nergi appartiene alla specie delle Actinidiace e, al contrario di quanto potrebbe sembrare, non è frutto di manipolazione genetica ma è un frutto naturale nato da vari incroci sperimentati negli anni tra diverse varietà di piante della stessa famiglia, al fine di ottenere frutti migliori e dalle maggiori capacità di conservazione. Non farti ingannare dalle sue dimensioni: il nergi è un vero concentrato di nutrienti, oltre a essere dolcissimo e interamente commestibile, buccia compresa. Ecco tutto quello che devi sapere sul minuscolo e buonissimo nergi.
Che cos'è e come si mangia il nergi?
Il nergi è una particolare varietà di kiwi dalle dimensioni piccolissime, non più grande di un acino d’uva, con una forma leggermente più allungata e la buccia verde, sottile e liscia, priva della peluria che caratterizza il kiwi classico. È un frutto del tutto naturale, nato da alcuni incroci effettuati in Nuova Zelanda, utili per dare vita a un frutto dagli importanti valori nutrizionali. Cresce a grappoli sui rami delle piante in grandi quantità (ogni pianta produce annualmente dai 10 ai 50 chili di frutti) ed è tipico del periodo che va da fine agosto a fine ottobre, con variazioni a seconda del clima.

Il suo particolare nome, nergi, è un’abbreviazione di “energy” e questo già la dice lunga sul perché questo frutto sia così amato e richiesto nella sua terra di origine: nonostante le sue dimensioni molto ridotte, il nergi è un concentrato di nutrienti preziosissimi per l’organismo. Questi piccoli frutti, infatti, contengono elevate quantità di vitamina C (52,5 mg per 100 grammi di prodotto) ed E, oltre a minerali come magnesio, manganese, calcio, potassio e fosforo. Il nergi inoltre è in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare. Buono anche l'apporto di fibre a fronte di un ridotto contenuto di calorie, rivelandosi così un utile alleato per una sana alimentazione.

Il nergi non fa solo bene, è anche buonissimo: molto più dolce del kiwi classico e meno acido, non ha quella nota ruvida tipica del frutto più famoso e inoltre è commestibile in ogni sua parte, buccia compresa (dopo averlo lavato). Date le sue dimensioni ridotte lo puoi mangiare in un sol boccone come faresti con una fragola, ma lo puoi anche usare come ingrediente in ricette dolci e salate: è ottimo aggiunto a yogurt e frullati, si usa come guarnizione fresca e croccante in insalate miste, in aggiunta a crostini, tartine, torte e crostate, ed è ottimo per accompagnare i formaggi con il suo sapore dolce dal leggerissimo retrogusto acidulo.
