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Nel cuore del Golfo di Napoli, sull'isola che da decenni ospita l’Istituto penale per minorenni di Nisida, c'è un laboratorio dove il tempo non scorre solo in attesa, ma si plasma tra mani giovani, tornio e smalti: è il progetto ‘Nciarmato a Nisida, un’iniziativa di straordinaria forza sociale e creativa, dove la ceramica diventa veicolo di libertà e strumento di reinserimento. Ma soprattutto, dove nascono oggetti belli e utili – piatti, vassoi, ciotole e accessori – che parlano di cucina, accoglienza e riscatto.
Ceramiche con un’anima (culinaria)
Il progetto nasce nel 2016 come naturale evoluzione di un laboratorio ceramico avviato anni prima grazie alla Fondazione “Il Meglio di Te – ONLUS”, ed è oggi gestito dalla Cooperativa Sociale Nesis – Gli amici di Nisida. Il nome scelto – ’nciarmato, che in napoletano significa "riparato", "aggiustato" – riflette perfettamente l’essenza dell’iniziativa: ricomporre storie spezzate, creare bellezza partendo da frammenti. Anche simbolici.
Ed è proprio attorno alla cucina e alla tavola che molte di queste creazioni trovano forma e senso: servizi di piatti in terracotta, insalatiere decorate a mano, bicchieri smaltati dai colori mediterranei, taglieri e set da portata con motivi che evocano il mare, la tradizione partenopea e il calore domestico. Oggetti unici, nati dentro un luogo di reclusione, ma pensati per entrare nelle case e nei ristoranti, diventando parte della narrazione quotidiana del cibo.
Molti dei manufatti prodotti dai ragazzi detenuti sono pensati per l’uso a tavola. Le linee più celebri includono: Marinara, che prevede piatti fondi e piani smaltati in bianco con onde blu cobalto, perfetti per servire pesce o paste ai frutti di mare; "crudo e cotto", un set da antipasto con piccole ciotole per olive, pomodorini secchi, salse e finger food, ispirati ai sapori della cucina napoletana; "ristretto", ovvero tazzine da caffè e piattini coordinati, con disegni realizzati a pennello che richiamano i tipici motivi delle maioliche campane.

Ogni pezzo è interamente modellato e decorato a mano, spesso accompagnato da una targhetta con il nome di chi l’ha realizzato. Questo non solo garantisce l’autenticità artigianale, ma dona a ogni oggetto una storia vera. Una seconda possibilità.
Il laboratorio: forno, smalti e passione
Il laboratorio è strutturato come una vera bottega: la mattina si studiano le tecniche ceramiche, il pomeriggio si lavora. I ragazzi imparano tutto: dall’impasto delle argille fino alla cottura a oltre 950 gradi. E ancora smaltatura, decorazione, rifinitura, confezionamento. Chi mostra talento e costanza può continuare anche dopo il fine pena: alcuni ex detenuti, oggi liberi, lavorano nella cooperativa Nesis e contribuiscono alla formazione dei nuovi arrivati, chiudendo così un cerchio virtuoso di apprendimento e trasmissione.

Le ceramiche firmate ‘Nciarmato a Nisida sono in vendita sia nel negozio fisico di Napoli sia online (sul sito www.nesis.shop), e sono sempre più apprezzate anche nel mondo della ristorazione di qualità.
Alcuni chef locali – come quelli del circuito Campania KM0 – utilizzano i piatti di Nisida per servire le proprie creazioni, sottolineando il valore etico oltre che estetico del servizio. Iniziative come “Broken Heart”, in collaborazione con lo stilista John Richmond, hanno inoltre portato i manufatti di Nisida a sfilare anche in passerella, integrando ceramica, gioielli e arte culinaria.
Acquistare una ceramica di Nisida non è solo un gesto solidale: è un modo per portare in tavola un pezzo di umanità, trasformata in arte e funzionalità. Ogni piatto racconta un percorso di responsabilità, di tempo dedicato a imparare un mestiere. E ogni oggetto, nel suo piccolo, dimostra come anche nei luoghi più difficili possa nascere qualcosa di prezioso.