
"Ogni litro di latte di bufala dovrà raccontare la sua storia", c'è questo nelle intenzioni del governo che, con il nuovo disegno di legge, potrebbe dare inizio a un'altra era per la mozzarella di bufala. Una rivoluzione silenziosa che ha preso forma nelle stanze del ministero, con un obiettivo chiaro: riportare trasparenza e garanzia nel viaggio dal pascolo alla tavola della più celebre delle eccellenze casearie italiane.
Verrà istituito un Registro per tracciare tutti i movimenti del latte di bufala
Il ddl agroalimentare è stato deliberato dal Consiglio dei ministri e ora è sotto esame del Parlamento. L'obiettivo è quello di dare una stretta contro frodi, etichette ingannevoli e pratiche poco chiare che riguardano l'intera filiera del latte. A essere soggetta a controlli più serrati sarà in particolare la filiera del latte di bufala, dove ci sarà la novità più significativa. Verrà infatti introdotto un Registro unico del percorso del latte che, grazie a una piattaforma digitale, verrà tracciato in tempo reale: dalla stalla al caseificio, fino all'eventuale importazione dall'estero. Uno strumento che andrà a sostituire l'attuale sistema di tracciabilità e che conterrà tutti i dati per un monitoraggio più controllato.

In sostanza diventerà obbligatorio che ogni passaggio tra provenienza del latte, quantità, destinazioni, importazioni, sia tracciato in modo inequivocabile. Insomma la mozzarella di bufala si appresterà a vivere una nuova era che sarà fatta di controlli accurati e digitalizzati. Ogni passaggio verrà digitalizzato in maniera tempestiva e il margine di errore concesso sarà pressoché vicino allo zero. Troppo importante questo prodotto per l'industria casearia del nostro Paese per permettersi "sbavature" o, peggio ancora, elusioni e frodi.
Nuovo sistema sanzionatorio: multe più aspre e gogna mediatica
Oltre al registro che monitorerà tutto il percorso del latte di bufala, con il ddl ci sarà anche un riorganizzazione del sistema sanzionatorio. L'agropirateria sarà perseguita penalmente e particolare attenzione verrà posta nei confronti dei prodotti che rivendicano le denominazioni protette, come Mozzarella di bufala campana Dop. La tolleranza sarà pari a zero con multe che potranno arrivare fino a 100 mila euro. Inoltre verranno proporzionate anche in base alla grandezza dell'azienda: si cercherà di "sanzionare" in maniera più pesante grandi realtà industriali che non rispettano le regole.

Nel nuovo sistema ci saranno multe tra i 2000 e gli 8000 euro in cui è previsto anche uno "sconto" del 50% se pagata dopo tre giorni. Come altro strumento di impatto ci sarà il blocco ufficiale temporaneo. In presenza di violazioni documentali, anche se non pericolose per la salute, le autorità potranno sospendere temporaneamente la circolazione del prodotto in attesa di verifiche approfondite. Tra le conferme "rassicuranti" c'è quella del divieto di utilizzare il latte congelato nella produzione della Mozzarella di bufala Dop: una questione che tempo alimentava dubbi e tensioni tra i produttori.

L'ultima novità, anche questa molto significativa: per le violazioni più pesanti è prevista una vera e propria esposizione pubblica. L'articolo 11 stabilisce che le infrazioni potranno essere rese note attraverso i principali quotidiani nazionali, trasformandosi in una sorta di lista nera per i trasgressori. Un meccanismo pensato per garantire trasparenza, scoraggiare comportamenti scorretti e tutelare l’immagine dei produttori che rispettano le regole.
Se approvato, il ddl potrebbe inaugurare una nuova stagione di fiducia per la filiera bufalina: produttori onesti più protetti, consumatori certi dell’origine e maggiore valorizzazione dei territori. Ma la vera sfida sarà sull'efficacia dei controlli: senza ispezioni e risorse adeguate, il registro digitale rischia di restare un guscio vuoto. Al tempo stesso, la norma assume anche un valore politico, ponendo la difesa del Made in Italy al centro della strategia internazionale del governo.