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21 Febbraio 2024 12:25

Mory Sacko: il samurai africano che sta portando la cucina francese nel III Millennio

Mory Sacko è lo chef di MoSuke, ristorante con 1 Stella Michelin a Parigi: è uno dei cuochi più promettenti del mondo. Mescola cucina africana, giapponese e francese.

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A Masterchef arriva Mory Sacko, un giovane chef nato il 24 settembre 1992 in Senegal ma cresciuto in Francia, da genitori originari del Mali. Ha 1 Stella Michelin al ristorante MoSuke, un locale fusion (anche se lui odia questa definizione), che miscela cucina francese, africana e giapponese. Ha acquisito notorietà grazie alla sua partecipazione allo show televisivo Top Chef, e alla sua cucina innovativa che mescola sapori e culture diverse. Sarebbe troppo semplicistica come spiegazione questa della miscela di culture: Sacko è figlio del mondo e sedersi nel suo ristorante stellato, il MoSuke, è un viaggio tra Europa, Africa e Asia. Una gioia per gli occhi e per il palato a casa di uno dei cuochi più promettenti del mondo.

La storia di Mory Sacko

Basterebbe cercare online la data di nascita di Mory Sacko per capire da quanto lontano venga la sua storia: "23 o 24 settembre 1992″ perché l'anagrafe senegalese non è affidabile al 100%. Importa poco: la verità è che a parlare è la cucina stessa di questo chef, la sua filosofia, il suo modo di porsi verso gli altri. I suoi genitori sono una senegalese-maliana e un maliano, sesto di nove figli, crescono tutti a Tournan-en-Brie, un minuscolo villaggio a circa 50 chilometri da Parigi. Fin da piccolo si appassiona alla cultura giapponese, (attraverso anime e manga), alla cucina e all'architettura.

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Foto dal sito della Guida Michelin

A scuola la passione per la cucina prende il sopravvento: si iscrive al Brevet d'études professionnelles (il corrispettivo dei nostri istituti professionali) e si "specializza" in "cucina e arti culinarie", con un indirizzo specifico sull'hotellerie. Qui dobbiamo fare una piccola parentesi "interna": mentre gli alberghieri italiani lanciano nel vuoto migliaia di studenti ogni anno come fanno gli uccelli con i propri pulcini dagli alberi, in Francia le cose sono molto diverse. Gli studenti vengono accompagnati passo passo sulla strada della vita. Sacko viene portato per mano all'Hôtel du Collectionneur, uno degli alberghi più belli di Parigi, a due passi dagli Champs Elysées. Dopo un anno si trasferisce al Royal Monceau con lo chef Nobu Matsuhisa, poi allo Shangri-La con Christophe Moret (oggi chef dell'Ambroisie, il famoso ristorante a 3 stelle di Place des Vosges) e infine al Mandarin Oriental con Thierry Marx. È proprio con quest'ultimo grande chef, 2 Stelle Michelin, che sviluppa e perfeziona la sua idea di cucina: Mory Sacko cresce in una famiglia africana e arriva a scuola con una buona base di cucina dell'Africa Occidentale; a scuola impara quella francese, ma è con Marx che unisce tutto e di più. La sua passione per il Giappone trova terreno fertile al Mandarin sia perché è un amore in comune con Marx, il cuoco che ha portato la cucina molecolare in Francia, sia perché i membri della sua brigata sono quasi tutti giapponesi. È un periodo meraviglioso per Sacko: 4 anni di apprendistato, fianco a fianco con uno dei più importanti chef del Paese.

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Foto dal sito della Guida Michelin

Nel 2019 l'esperienza che gli avrebbe cambiato la vita: partecipa a Top Chef, programma molto sfortunato in Italia ma amatissimo in Francia. Sacko è tra i cuochi preferiti dai telespettatori e ancora oggi è riconosciuto per quella trasmissione. Arriva sesto in quella edizione, vinta da David Gallienne (1 Stella Michelin già da prima della partecipazione al programma) ma conquista il cuore di tutti. Non solo è bravissimo ma è genuino, simpatico, spiritoso. Sa stare tra le persone, le fa divertire e questo al pubblico piace. È proprio durante la trasmissione che annuncia l'apertura del suo ristorante: MoSuke. Qui si apre un nuovo capitolo, sul nome.

La prima parte è il suo diminutivo, che viene da Mory, la seconda parte è dedicata a Yasuke, famoso per essere l'unico samurai nero della storia. In realtà era giapponese di nazionalità ma di origini africane, elevato al rango di samurai da Oda Nobunaga durante il periodo Sengoku. È stato probabilmente il primo africano, o uno dei primi a giungere in terra nipponica. Il nome del ristorante è quindi un omaggio a questo grande combattente anche se Sacko ammette di aver conosciuto la storia di Yasuke solo poco prima dell'apertura del locale.

Al MoSuke la cucina è di alto livello, caratterizzata dalla miscela di sapori delle varie culture: la sua grande abilità è proprio questa capacità di fondere ingredienti e tecniche francesi con influenze africane, caraibiche e giapponesi. C'è creatività nei piatti di Sacko, sono preparazioni originali e innovative, che sorprendono anche i palati più allenati. Mory Sacko è un esempio di chef di nuova generazione che sta rivoluzionando il panorama culinario francese con la sua cucina creativa e inclusiva.

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Quello che i piatti non dicono
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