
Quando la luna è rotonda, splendente, lucente e raggiunge il suo apice nel cielo autunnale, milioni di persone in Cina e nei paesi asiatici si fermano a festeggiare. Qui, con uno sguardo rivolto verso l'alto, tradizione vuole che vengano mangiati le mooncake (torte lunari). È il momento sacro del Zhongqiu Jie – 中秋節 – ossia la Festa di metà autunno, una ricorrenza asiatica che combina celebrazione del raccolto, culto ancestrale, leggende e legami familiari. Usanza davvero singolare e peculiare che merita un approfondimento, scopriamola insieme.
Che cos'è la Festa di metà autunno e quando si celebra

Prima di vedere come sono fatti e qual è il sapore dei dolcetti lunari, bisogna capire il perché si mangiano esclusivamente durante questa ricorrenza. Si chiama Festa di metà autunno o anche Festa della luna e viene celebrata il 6 ottobre, ossia il quindicesimo giorno dell'ottavo mese del calendario cinese come fu stabilito durante la dinastia Song tra il 960 e il 1279 d.C. Per comprenderne bene le origini bisogna viaggiare indietro nel tempo. Le radici di questa ricorrenza sono antichissime: già tremila anni fa, nella Cina Imperiale, sotto la dinastia Tang, il culto lunare si diffuse anche tra l'aristocrazia, che imitava la corte imperiale organizzando banchetti, danze e canti al chiarore del plenilunio. Una celebrazione che serviva ad assicurarsi un buon raccolto durante tutto l'anno successivo.
Fu però con la dinastia Song che la ricorrenza assunse la forma di un vero e proprio festival istituzionalizzato. Da allora il quindicesimo giorno dell'ottavo mese del calendario lunisolare divenne il momento ufficiale per celebrare la luna, simbolo di prosperità e armonia. Quella tradizione, da allora, non si è mai più interrotta e, ancora oggi, rappresenta per i cinesi (e gli asiatici in generale) un'occasione speciale di unione familiare.

Al di fuori della Cina, la festa ha assunto connotazioni diverse: in Vietnam, ad esempio, prende la forma di un grande evento dedicato ai bambini con lanterne colorate e parate. In Corea del Sud, Giappone, Singapore, Malesia e Filippine, il calendario lunare viene onorato con celebrazioni che fondono riti antichi e reinterpretazioni locali.
Da noi la festa cade tra settembre e ottobre, in prossimità dell’equinozio, e negli ultimi anni è diventata sempre più familiare anche in Occidente. Le iconiche mooncakes si trovano ormai facilmente anche nelle nostre città, spesso abbinate a una tazza di tè oolong, ponte ideale tra la tradizione asiatica e i nostri riti quotidiani.
Mooncakes: i dolci segreti della luna
Siamo arrivati al momento topico della festa: le mooncakes. Si tratta di tortine monoporzione, rotonde o quadrate, che simboleggiano la luna piena e il senso di unione familiare. Sono diffuse in tutti paesi che celebrano questa ricorrenza e si distinguono per la superficie decorata con stampi intagliati che riproducono motivi augurali, frasi propiziatorie o il marchio della pasticceria che le prepara. Ciò che però le rende uniche è il ripieno che, a seconda delle usanze regionali, varia da zona a zona. Pasta di semi di loto, fagioli rossi dolci, frutta secca, creme miscelate al tè verde e al cioccolato. In molte versioni, in queste mini tortine, viene messo anche un tuorlo d'uovo intero che rappresenta la luna.

Quando parliamo di mooncakes, però, non facciamo riferimento solo a dolci raffinati, anzi tutt'altro. Durante il dominio mongolo della dinastia Yuan, questi dolci vennero usati come strumento di cospirazione. Si racconta che i ribelli guidati da Zhu Yuanzhang, futuro fondatore della dinastia Ming, inserirono all’interno dei dolci messaggi segreti per incitare la popolazione alla rivolta. In questo modo, grazie a un dessert, si diffuse l’appello che avrebbe condotto alla caduta dei Mongoli e all’ascesa della nuova dinastia nel 1353.
Le leggende cinesi sulla Festa della luna
A rendere ancora più "magica" e significativa questa festa sono le leggende che si narrano a riguardo. Vi si nascondono racconti antichi che vengono tramandati da secoli e, ancora oggi, vengono rievocati durante le celebrazioni. Sono storie che parlano di amori impossibili, di desideri infranti e di sacrifici estremi, che contribuiscono a dare un’anima a una celebrazione tra le più sentite dell’Asia. Vediamole insieme.
1. Hou Yi e Chang’e: l’amore separato dalla luna

Tra le tre leggende asiatiche che vengono narrate sul conto della festa di metà autunno, questa è forse la più famosa. Il protagonista è Hou Yi, un arciere infallibile e scaltro che salvò la terra abbattendo nove soli ardenti e che, in ricompensa, ricevette un elisir per l'immortalità. Si innamorò di Chang'e ma, dal momento che la sua sposa era una "persona comune", decise di non bere l'elisir per poter invecchiare insieme a lei. Un traditore tentò di rubarlo dalla sua stanza e fu proprio la stessa Chang'e a ingerirlo per proteggerlo. Una volta bevuta la pozione, la donna fu trasportata per sempre sulla luna e, da allora, ogni notte d'autunno, Hou Yi imbadisce un tavolo sotto il cielo con la speranza di rivedere la sua amata.
2. Wu Gang e l’albero eterno

Un altro mito tramandato da secoli in Cina racconta di Wu Gang, un uomo ambizioso ma pigro che sognava l'immortalità senza meritarsela. Per punirlo, l'Imperatore Celeste lo condannò a un compito infinito: abbattere un albero gigantesco piantato sulla luna. Ogni colpo d'ascia però veniva vanificato dalla "magia" del tronco che si ricomponeva all'istante. Si dice ancora oggi che Wu Gang sia lassù, sulla luna, instancabile e sconfitto e che l'ombra dell'albero sia visibile nelle notti di luna piena.
3. Il sacrificio del Coniglio di Giada

Il protagonista dell'ultima leggenda è un coniglio, simbolo lunare in quasi tutti i paesi asiatici. Si racconta che, messo alla prova da un vecchio mendicante (in realtà l'Imperatore Celeste), il coniglio non avendo nulla da offrire, si gettò nel fuoco per donarsi come cibo. Commosso dal suo sacrificio, l'imperatore lo portò sulla luna dove, diventato di giada, vive per sempre ed è intento a preparare un elisir di vita eterna.