
Se fossi nato in Corea, celebreresti il giorno del tuo compleanno non solo con una torta, ma con una zuppa di alghe fumante. Se questa cosa ti sembra "bizzarra", per le usanze del posto non è lo è affatto, anzi, stiamo parlando del miyeokguk, assolutamente non un piatto qualsiasi. Mangiarlo nel giorno del compleanno, tradizionalmente, significa rendere gratitudine alla madre. Ma perché? Lo si fa in quanto, le madri coreane dopo aver partorito, mangiano questa zuppa per recuperare le forze post-parto. Insomma è lo stesso piatto che poi, crescendo, mangiano i figli quando compiono gli anni per ringraziare le madri di averli messi al mondo.
Miyeokguk: storia, significato e ingredienti
Il miyeokguk (미역국) si prepara solitamente con alghe brune essiccate (Undaria pinnatifida – simili al wakame) e vengono ammollate, lavate, tagliate e poi cotte in un brodo a base di aglio, olio di sesamo e salsa di soia. A questo si aggiunge, a seconda della disponibilità, carne di manzo, pesce o frutti di mare.
Il miyeok, che significa alga, in Corea non viene considerato solo un ingrediente "normale", ma come un vero e proprio simbolo culturale. Già ai tempi della dinastia Goryeo (918 – 1392) se ne regolava la raccolta e si consigliava alle donne dopo il parto. Questo perché, essendo molto ricche di minerali, erano utili a recuperare le forze dopo il parto e a favorire il latte materno.

Riguardo al miyeokguk, ci sono anche diversi racconti popolari e leggende che si tramandano nei secoli. Uno di questi è quello di Yi Gyu Gyeong, un uomo saggio ed erudito, che narrava che le alghe facessero bene alle balene incinte. Anche la mitologia consacra questo piatto: la dea Samsin Halmeoni, protettrice delle nascite, riceveva in offerta una ciotola di zuppa accanto al cuscino delle partorienti. Oggi, nelle cliniche coreane il miyeokguk è ancora lì: caldo, semplice e carico di significato, a metà tra cura, rito e tradizione.
La percezione della cucina coreana in Italia: le influenze di Squid Game, Bts e K-drama
Se fino a qualche anno fa la cucina coreana in Italia era un territorio di nicchia, oggi qualcosa sta cambiando. In generale esiste nel nostro Paese da oltre trent'anni, ma è nell'ultimo decennio è passata da fenomeno poco considerato a un'offerta gastronomica interessante per tanti italiani. Con serie tv come Squid Game, il mondo occidentale non ha solo scoperto un fenomeno televisivo, ma anche piatti cari proprio alla tradizione coreana, tra cui il kimbap e il kimchi.

Allo stesso modo anche i K-drama (sostanzialmente telenovelas made in Corea del Sud) e i gruppi musicali come i Bts, hanno dato la spinta a trasformare gusti e abitudini. Grazie al successo mondiale che il soft-power coreano ha avuto e sta avendo, anche la gastronomia è entrata a far parte della cosidetta K-wave (ondata coreana). La cucina di questo Paese ha conquistato spazio ovunque e anche i brand più famosi cavalcano l'onda. Dopo la terza stagione di Squid Game, marchi come Kfc hanno creato eventi a tema con i korean burger che, per un periodo limitato, sono iniziati ad apparire nei menu.

In sostanza anche il miyeokguk è un manifesto delle tradizioni gastronomiche coreane che, anno dopo anno, stanno prendendo il sopravvento anche in Occidente. Certo l'Italia è un Paese che non accoglie facilmente le novità, soprattutto quelle relative al cibo. Ma la K-kitchen ha imparato a operare sulla curiosità: qui c'è un richiamo all'identità tradizionale con un piatto che diventa un ponte tra due mondi totalmente opposti. Sembrerà sicuramente impossibile ma, chissà che anche in Italia, tra diversi anni, qualcuno non inizierà a celebrare il proprio compleanno con una ciotola di miyeokguk.