La mela d'acqua è un frutto originario delle zone tropicali del Sud-est asiatico: non si tratta solo di una mela dalla forma bizzarra, ma possiede una particolare consistenza e una notevole quantità di benefici.
La sua forma ricorda quella di una campana, il suo colore quello di una mela e la sua consistenza quella di un’anguria: stiamo parlando della mela d’acqua, un frutto tropicale poco conosciuto e purtroppo difficile da trovare in Italia. Cresce nelle zone subtropicali, è povero di calorie e possiede una grandissima quantità di benefici.
Le mele d’acqua – anche conosciute in inglese con il nome di water-apple, bellfruit o water cherry o anche jambu in Malesia – sono i frutti della pianta Syzygium aqueum, tipica delle zone climatiche subtropicali: infatti questa pianta viene coltivata nelle aree che vanno dalla Malesia al Queensland, in Australia, passando per l’India e la Thailandia.
A prima vista sembrerebbero semplicemente delle mele dalla forma bizzarra: in realtà, a differenza di quello che il loro nome potrebbe lasciar intendere, il loro sapore, dolce e poco acido, ricorda effettivamente quello di una mela; ma se andiamo sulla consistenza, questa prende le sembianze di un’anguria, essendo particolarmente succosa, croccante e acquosa; per l’aroma invece, ricorda molto quello di una rosa – e non a caso questo frutto è chiamato anche con il nome di mela rosa.
Per quanto riguarda la pianta della mela d’acqua, essa tiene particolarmente fede al detto “in cucina non si butta via niente”: infatti non viene utilizzato soltanto il frutto, ma tutte le parti possono acquisire una seconda vita. Il legno, ad esempio, essendo particolarmente robusto, è solitamente impiegato nella costruzione di utensili, mentre la corteccia è utilizzata in medicina erboristica e, infine, le foglie sono commestibili e spesso vengono adoperate per avvolgere alimenti.
Un frutto che all’interno del suo nome ha la parola “acqua” non dà molto spazio a libere interpretazioni: infatti le mele d’acqua sono formate per il 90% da acqua, il che le rende particolarmente adatte a essere consumate in una dieta ipocalorica. Ma non solo: sono ricche di fibre alimentari che aiutano la digestione e sono prive di colesterolo contribuendo così a una migliore funzionalità cardiaca. Sono inoltre ricche di vitamina A, B e C che aiutano, rispettivamente, a migliorare la vista, regolare il metabolismo e rafforzare il sistema immunitario. Sono inoltre un valido alleato per prevenire i danni dei radicali liberi, grazie alla presenza di ferro, calcio e antiossidanti. E dulcis in fundo le loro foglie sono ricche di flavonoidi che offrono proprietà antinfiammatorie a chi soffre di patologie croniche.
Se ti trovi in qualche paese del Sud-est asiatico puoi stare certo che troverai questi frutti sulla maggior parte dei banchi di frutta. Purtroppo però, come già anticipato, non è per niente facile trovare le mele d’acqua nel nostro Paese: più semplice invece trovare in commercio la pianta che, con un po’ di attenzione e cura, può essere coltivata nelle zone più calde e umide della Penisola.
Ma come si possono utilizzare in cucina? Oltre a essere consumate, ovviamente, come un normale frutto, si possono ricavare frullati, confetture e succhi freschi. La loro consistenza le rende anche particolarmente adatte a essere inserite a cubetti in una bella insalatona estiva o anche tritate per preparare un delizioso chutney.