I malloreddus alla campidanese sono un primo ricco e gustoso appartenente alla tradizione sarda, uno di quei piatti che al primo assaggio vi riporterà ai sapori di un tempo. I malloreddus, termine dialettale che significa "vitellini", sono conosciuti anche come gnocchetti sardi, ciciones, aidos o cravaos: si tratta di una pasta tipica della cucina regionale, confezionata con semola di grano duro, acqua e zafferano, a forma di piccola conchiglia rigata e dal caratteristico colore giallo oro.
La rigatura, ideale per trattenere fino all'ultima goccia di sugo, si ottiene passando il pezzetto di pasta sopra il "ciurili", una specie di setaccio il cui fondo è costituito da giunchi molto sottili; in assenza di questo particolare attrezzo, potete usare il classico riga gnocchi, proprio come da noi suggerito. I malloreddus vengono tradizionalmente serviti asciutti con burro e pecorino grattugiato, salsa di pomodoro semplice o ragù di agnello.
Nella versione alla campidanese, tra le più apprezzate in assoluto, vengono mescolati a un condimento a base di salsa di pomodoro, salsiccia e zafferano, quindi mantecati con abbondante pecorino sardo: una pietanza saporita e corposa, resa molto fragrante dall'aggiunta delle erbette aromatiche, perfetta per il pranzo della domenica o un'occasione di festa.
Conosciuta anche fuori dall'isola, è maggiormente diffusa nelle zona del Campidano. Originariamente la pasta veniva cotta direttamente nel sugo di pomodoro e salsiccia, così da ottenere una preparazione molto cremosa. Con il passare degli anni, tuttavia, si è preferito optare per una cottura separata, lessando a parte gli gnocchetti.
Scoprite come preparare i malloreddus alla campidanese seguendo passo passo la nostra ricetta.
Riunite in una terrina la farina, lo zafferano e il sale 1.
Riunite in una terrina la farina, lo zafferano e il sale 1.
Versate l’acqua 2 e impastate fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo.
Versate l’acqua 2 e impastate fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo.
Avvolgetelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare per 30 minuti 3.
Avvolgetelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare per 30 minuti 3.
Trascorso il tempo di riposo, staccate piccole porzioni di impasto e formate dei filoncini 4.
Trascorso il tempo di riposo, staccate piccole porzioni di impasto e formate dei filoncini 4.
Tagliateli in trancetti lunghi circa un cm 5.
Tagliateli in trancetti lunghi circa un cm 5.
Passateli sull'apposito riga gnocchi per dargli la classica forma 6.
Passateli sull'apposito riga gnocchi per dargli la classica forma 6.
In una padella fate appassire la cipolla tritata con un filo di olio 7.
In una padella fate appassire la cipolla tritata con un filo di olio 7.
Aggiungete la salsiccia, privata del budello e sbriciolata, e una foglia di alloro 8. Fate rosolare per qualche minuto.
Aggiungete la salsiccia, privata del budello e sbriciolata, e una foglia di alloro 8. Fate rosolare per qualche minuto.
Bagnate con il vino bianco e lasciate evaporare 9.
Bagnate con il vino bianco e lasciate evaporare 9.
Versate la polpa di pomodoro, profumate con lo zafferano e aggiustate di sale 10. Mescolate e lasciate cuocere per 20 minuti.
Versate la polpa di pomodoro, profumate con lo zafferano e aggiustate di sale 10. Mescolate e lasciate cuocere per 20 minuti.
A cottura ultimata, unite qualche foglia di basilico 11.
A cottura ultimata, unite qualche foglia di basilico 11.
Lessate i malloreddus in acqua bollente e salata, quindi scolateli e versateli in padella con il ragù 12.
Lessate i malloreddus in acqua bollente e salata, quindi scolateli e versateli in padella con il ragù 12.
Aggiungete abbondante pecorino grattugiato 13.
Aggiungete abbondante pecorino grattugiato 13.
Mantecate a fiamma spenta 14.
Mantecate a fiamma spenta 14.
Impiattate e servite i malloreddus ben caldi 15.
Impiattate e servite i malloreddus ben caldi 15.
I malloreddus alla campidanese possono essere conservati in frigorifero, in un apposito contenitore ermetico, per massimo 1-2 giorni. Potete surgelare separatamente sia i malloreddus crudi sia il ragù.