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15 Settembre 2023 10:30

Le bibite fredde nel frigorifero dei supermercati costano di più: davvero ci sorprendiamo?

Quest'estate abbiamo scoperto che comprare una bibita fredda di frigorifero costa di più rispetto a una a temperatura ambiente: peccato sia così da sempre.

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In un'estate in cui gli italiani si sono scandalizzati per ogni voce degli scontrini, a volte giustamente, altre ingiustamente, negli ultimi giorni è scoppiata una polemica per certi versi sorprendente: fioccano "denunce" via social da tutto lo Stivale per la cosiddetta frigo tax. In pratica solo oggi ci siamo accorti che le bibite fredde di frigorifero che si trovano nei supermercati costano di più rispetto alle "colleghe" calde. La denuncia è partita da Napoli, ma si è espansa a macchia d'olio ovunque, toccando subito Roma e, dalla Città Eterna, la polemica è esplosa ovunque. La discussione è davvero stupefacente perché le bibite del frigo sono sempre costate di più, fin dall'arrivo dei frigoriferi in Italia.

Forse dovremmo cominciare a imparare a leggere

La questione è così banale che la frigo tax da cui è esploso il polverone era addirittura comunicata sullo scontrino. Totale buona fede, dunque, con una voce ben segnalata sulla ricevuta. L'aranciata comprata fredda nel supermercato in questione è costata 71 centesimi, quella a temperatura ambiente sarebbe costata 51 centesimi. Sulla ricevuta c'è scritto che i 20 centesimi in più sono da applicare a causa del frigorifero. Vale per tutto, dall'acqua alla birra. Sono escluse solo le bevande deperibili a temperatura ambiente, come ad esempio il latte fresco.

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Le bevande fresche le abbiamo sempre pagate un po' di più rispetto a quelle a temperatura ambiente perché il locale deve pagare le spese derivate dal mantenere acceso un frigorifero. Con l'aumento del prezzo dell'energia la frigo tax si è resa quantomai necessaria per coprire i consumi elettrici. Per evitare questi "spiacevoli" inconvenienti basterebbe leggere le etichette dei prezzi: sono sempre segnalati. La differenza tra il supermarket romano e molti altri in giro per l'Italia sta in una scelta dirigenziale: hanno preferito segnalare con una voce separata il prezzo maggiorato, in quasi tutti gli altri supermercati invece il prezzo più alto è direttamente battuto in cassa. D'altra parte non ci sembra uno scandalo: il negozio offre un servizio che noi stessi richiediamo, cioè una bibita fredda, per quale motivo pretendiamo di averla allo stesso prezzo di una bibita calda? Ci vuole buon senso.

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Quello che i piatti non dicono
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