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16 Gennaio 2020 15:05

“L’alcol fa male alle donne”, la campagna sessista dell’Assessorato Salute Sicilia

Una campagna di sensibilizzazione dell'Assessorato Salute Sicilia che ha dell'incredibile: una donna, due calici come seni e una domanda ambigua di fondo. L'immagine è stata rimossa ma è partita la rivolta sui social. Possibile che nessuno abbia pensato che questa grafica fosse di cattivo gusto prima di dare l'ok alla pubblicazione?

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Una campagna di sensibilizzazione shock quella presentata dall’Assessorato Salute Sicilia contro l’abuso di alcol da parte delle donne. Fiumi di polemiche e accuse di sessismo, tant’è che dopo 24 ore la grafica è stata rimossa dal portale Costruire Salute dell’assessorato. La polemica è scaturita sia per la stesura dell’articolo, ovvero “L’abuso di alcol da parte delle donne”, sia per l’immagine utilizzata in locandina per promuovere il messaggio: un volto femminile disegnato che sovrasta due abbondanti calici di vino rosso a rappresentare un décolleté. Come se non bastasse, il tutto è accompagnato  dalla domanda: “Quali sono le dosi giuste di alcol per la donna?”.

La denuncia sui social

Tra le prime associazioni a portare luce su questa vicenda è la Fondazione Marisa Bellisario, che quotidianamente combatte per la parità di genere. Attraverso un duro post su Facebook il comunicato stampa della responsabile Sicilia scrive che “Eh si: perché l'alcol, alle donne fa male (agli uomini, non si sa!) ed è opportuno rispettare ‘le dosi' per evitare patologie come infertilità, aborti spontanei e tutto quello che riguarda la sfera riproduttiva. Il messaggio ‘testuale', tra l'altro, è accompagnato dalla campagna di comunicazione visiva che mette in mostra, in un disegno che sembra ‘invogliare', più che dissuadere…due abbondanti ‘coppe di vino' sul seno".

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Su Facebook e Twitter è partita una vera e propria rivolta in cui sono intervenuti tanti esponenti dell’associazionismo e della politica, come la segretaria di ArticoloUno, Mariella Maggio che “ricorda” a Ruggero Razza, direttore dell’assessorato regionale alla salute, che “Non dirige Drive In come pensa, ma un assessorato.  Si spiega solo così il rapido ritiro del manifesto sul consumo dell’alcol da parte delle donne in cui appare una procace fanciulla che a tutto fa pensare tranne che alla scienza medica”.

Si attende una risposta dell'assessorato perché sebbene la grafica sia stata pubblicata (e rimossa) da qualche giorno, latita una posizione ufficiale riguardo la campagna.

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