
Il Natale ha diversi simboli distintivi e uno di quelli che è diventato maggiormente iconico è il classico bastoncino di zucchero dalle striature rosse e bianche, universalmente noto con il nome inglese di candy cane. Principalmente si tratta di caramelle, ma ormai la forma è diventata così simbolica da essere usata per tutto, non solo per i dolci (ad esempio sono famosi i biscotti a forma di candy canes), ma anche per ornamenti da appendere all’albero o come stampe da applicare sui maglioni di Natale. I candy canes sono un vero emblema delle festività natalizie, ma come ha fatto una semplice caramella a trasformarsi nell’elemento decorativo per eccellenza del Natale a livello globale? La loro storia è più antica di quanto immagini e affonda le radici nel lontano 1670, intrecciandosi con il folklore tedesco e con una leggenda legata alla città di Colonia. Per i candy canes come li conosciamo invece, dobbiamo sportarci negli Usa, dove i bastoncini di zucchero assumono prima significati simbolici quasi mistici, per poi diventare un prodotto commerciale e, infine, essere uno dei simboli del nostro Natale.

Parti con noi per un viaggio alla scoperta delle origini dei candy canes, per scoprire come mai questa semplice caramella è diventata portatrice di una varietà di significati e simbolismi, evoluti e stratificati nel tempo per riflettere le diverse culture e le varie interpretazioni religiose e culturali che si sono intrecciate con la sua storia.
La leggenda sulla nascita dei candy canes
Risalire al momento preciso in cui i candy canes vengono ufficialmente inventati è davvero difficile, ma da diverse testimonianze storiche è abbastanza certo che già nel XVI secolo erano diffusi in tutta Europa. A sostegno di questa tesi c’è una leggenda, che addirittura offre una data ben precisa, il 1670. Il folklore popolare tedesco racconta che, nel Natale di quell’anno, il direttore del coro dell'incantevole Duomo di Colonia, avesse qualche problema a tenere tranquilli i bambini durante le celebrazioni religiose. Come fare a distrarli e farli rimanere in silenzio? Il direttore chiese aiuto a un amico produttore di dolci canditi qualcosa che lo aiutasse e insieme inventarono qualcosa di semplice ma geniale: dei bastoncini di zucchero che i piccoli potessero mangiare durante la messa, così da tenerli impegnati e non disturbare durante la celebrazione.
Secondo la leggenda molti fedeli si ribellarono: come potrebbe essere considerato cristiano, offrire dei dolci e non prestare attenzione alla parola del Signore? Il direttore del coro, di nuovo, usò la sua furbizia e si inventò una spiegazione che tenesse buoni genitori e fedeli: non potendo dire direttamente che i bambini erano a dir poco fastidiosi, disse che la forma a bastone era fatta per ricordare ai più piccoli la visita dei pastori alla grotta dove nacque il Bambin Gesù e che il colore bianco del candy cane avrebbe dovuto rappresentare l'innocenza e la purezza della vita del Salvatore.

Non esistono riscontri oggettivi riguardo alla storia del direttore, per quanto non sia difficile immaginarla come reale, ma è certo che questi bastoncini di zucchero appaiono proprio nel Seicento e anzi, diventano di gran moda: lo conferma Susan Benjamin, fondatrice del True Treats Historic Candy, negozio di caramelle nel West Virginia dove è possibile trovare tutti i dolciumi realizzati fino alla metà del Novecento. Benjamin è anche autrice del libro “Sweet as Sin: The Unwrapped Story of How Candy Became America’s Pleasure”, in cui afferma proprio che i candy canes sono nati in quest’epoca come evoluzione di un nuovo prodotto molto amato, lo zucchero soffiato.
Legata a questa storia nasce anche tutta una corrente di simbolismo religioso relativo ai candy canes: la religione cristiana, infatti, ha visto in questa caramella molto più di un semplice dolcetto, forte della spiegazione data dal direttore del coro. Secondo questa interpretazione la forma "J" del candy cane rappresenta Gesù Cristo, sia perché capovolta sarebbe l’iniziale del nome inglese Jesus, sia perché ricorda la forma del bastone di un pastore, riecheggiando la figura di Cristo come "buon pastore". Inoltre, la scelta dei colori – il bianco e il rosso in seguito – è stata oggetto di varie interpretazioni simboliche secondo cui il bianco rappresenta tradizionalmente la purezza e la grazia, mentre il rosso è stato associato al sangue di Cristo, simboleggiando il sacrificio e la salvezza.
La storia di come sono nati i candy canes
Il bastoncino di zucchero modernosi sviluppa alcuni secoli dopo dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti d’America. La prima documentazione ufficiale risale però solo al 1837, anno in cui gli espositori del Massachusetts Charitable Mechanic Association a Boston, hanno proposto sul loro banco le prime scatole di bastoncini zuccherati in una delle prime competizioni culinarie di cui si ha memoria, dolce probabilmente portato nel Nuovo Mondo dai coloni come molte altre prelibatezze diventate poi tipicamente americane.
La vendita andò male e i candy canes non ebbero quasi per niente successo: sembra che all’epoca fossero solo delle stecchette di zucchero bianco, senza la cima arrotondata e senza le striature rosse. Altra data molto importante è il 1844 perché compare la prima ricetta dei candy canes sul libro di cucina "The Complete Confectioner, Pastry-Cook, and Baker", ma solo tre anni dopo c'è l'esplosione di questa moda negli Stati Uniti. Nel 1847, infatti, precisamente a Wooster, Ohio, l’immigrato metà tedesco e metà svedese August Imgard appese dei bastoncini di zucchero al proprio albero di Natale, mandando la conseguente cartolina tipica del Natale americano. L'idea piacque da morire a tutti gli amici e parenti che presero la palla al balzo e cominciarono a decorare i propri alberi con i bastoncini da zucchero, diffondendo questa particolare usanza.

Bisogna attendere altri duecento anni circa per aver i candy canes della forma e dei colori caratteristici che conosciamo oggi: nonostante il proverbiale senso per gli affari degli statunitensi, infatti, per un bel po' nessuno ha pensato di industrializzare il processo e quindi queste caramelle venivano fatte a mano. Tutto cambia dopo la Prima Guerra Mondiale grazie a due pasticceri di Chicago, che depositarono i primi brevetti di macchine pensate per la produzione di bastoncini di zucchero. Praticamente in contemporanea, negli anni ’20, irrompe la figura di Robert McCormack sulla scena di Albany, in Georgia: l'uomo aveva un'azienda di caramelle, la Famous Candy Company, che è diventata la Bobs Candies e che ha iniziato a investire nei bastoncini di zucchero.
È proprio lui il primo ad associare i candy cane al periodo natalizio, regalando ad amici e parenti i bastoncini allora preparati a mano: bisogna attendere gli anni ’50 perché suo cognato, Gregory Keller, progetti una macchina per la produzione automatica. Il problema con la produzione iniziale, infatti, è che non c’era un vero e proprio macchinario per dare forma ai bastoncini, che al momento di essere piegati spesso si perdevano, portando a perdere circa il 20% del prodotto. Dopo anni di affinamento, studio e tentativi, Gregory affinamento brevettò la Keller Machine, una macchina in grado di automatizzare il processo di torsione delle caramelle morbide in strisce a spirale e le tagliava in lunghezze precise. La Keller Machine rivoluzionò il business e creò una nuova industria: la produzione commerciale di candy canes, che in questo periodo vedono anche l’aggiunta delle iconiche strisce rosse e dell’inconfondibile gusto di menta piperita.
Ecco che la caramellina data ai bimbi per tenerli buoni in una fredda notte di Natale centinaia di anni fa diventa così un simbolo universale del Natale, finendo per rappresentare la gioia e la festività, l’ospitalità e la condivisione che sono al cuore delle celebrazioni natalizie. Non solo: i candy canes testimoniano anche l'innovazione e l'adattamento nel corso del tempo di una ricetta oggi declinata in decine di varianti.