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12 Luglio 2025 16:00

La linguetta della lattina: a cosa serve davvero?

Dietro il gesto automatico di aprire una lattina si nasconde un piccolo capolavoro di ingegneria — e una funzione della linguetta che quasi nessuno conosce (ma che può tornarti molto utile).

A cura di Redazione Cucina
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Quante volte apriamo una lattina senza farci troppe domande? Un gesto automatico, soprattutto d’estate: sollevi la linguetta, senti il classico "pssst", bevi e butti. E quella linguetta? La ignori, o al massimo ci giochi un po’ prima di lasciarla lì. Ma ecco la sorpresa: la linguetta della lattina ha una funzione ben precisa e no, non è solo quella di aprire.

Una storia fatta di bollicine e ingegno

La lattina di alluminio, oggi così comune, è frutto di anni di evoluzioni tecnologiche. Le prime lattine per bevande risalgono agli anni ’30, ma serviva un apriscatole o un punteruolo per forarle — un’idea poco pratica, soprattutto per i consumatori in movimento.

Fu solo nel 1962 che Ermal Fraze, un ingegnere americano, inventò la linguetta a strappo (il famoso pull-tab): una rivoluzione che permetteva di aprire la lattina senza attrezzi. Ma c’era un problema: la linguetta si staccava del tutto e finiva ovunque. Nelle tasche, nei prati, nei parchi giochi… e soprattutto nell’ambiente.

Per questo, nel 1975, arrivò la versione moderna: la stay-on-tab. Una linguetta che rimane attaccata alla lattina dopo l’apertura: ecologica, sicura e comoda. È quella che usiamo ancora oggi, eppure in molti non sanno che ha anche un’altra funzione nascosta.

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Il trucco della cannuccia: come usarla al meglio

La parte centrale della linguetta — quel foro tondo che sembra puramente estetico — in realtà ha un’utilità geniale: serve a bloccare la cannuccia. Ecco come fare:

  • Apri la lattina normalmente.
  • Ruota la linguetta fino a far combaciare il foro con l’apertura della lattina.
  • Inserisci la cannuccia attraverso il foro.

Risultato? La cannuccia resta ferma, anche con le bollicine che spingono verso l’alto. Un piccolo trucco che può fare la differenza, soprattutto se stai sorseggiando una bibita in movimento o durante un picnic all’aperto.

L’ingegneria dietro una lattina

Dietro ogni lattina c’è uno studio minuzioso. La forma cilindrica non è scelta a caso: è resistente, impilabile e permette di usare meno materiale rispetto ad altri formati. Il fondo leggermente concavo? Aiuta a distribuire meglio la pressione interna, soprattutto nelle bevande gassate. Anche lo spessore è calcolato al millimetro: le lattine moderne sono leggere, ma abbastanza robuste da resistere al trasporto e allo stoccaggio.

E tutto questo… per meno di 15 grammi di alluminio.

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