video suggerito
video suggerito
8 Luglio 2025 16:00

La fragola della Basilicata diventerà Igp

L’Unione Europea inserisce la Fragola della Basilicata nel registro delle IGP. Il riconoscimento tutela la denominazione e valorizza una produzione concentrata nel Metapontino, cuore della fragolicoltura lucana.

A cura di Francesca Fiore
93
Immagine

La fragola della Basilicata ha ufficialmente ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta da parte dell’Unione Europea. Si tratta di un’importante certificazione che attesta il legame tra il prodotto e il suo territorio di origine, valorizzando la qualità, la tradizione e le pratiche agricole locali. Il riconoscimento Igp è frutto di un lungo lavoro da parte di produttori, consorzi, enti locali e tecnici del settore, che hanno documentato l’unicità del prodotto e la sua stretta connessione con il territorio.

La fragolicoltura lucana rappresenta un’eccellenza del Sud Italia, con una produzione concentrata soprattutto nella zona del Metapontino, in provincia di Matera. Qui il clima mite, i terreni sabbiosi e l’esperienza degli agricoltori hanno permesso lo sviluppo di una fragola dolce, succosa, profumata e dal colore brillante, apprezzata in tutto il Paese e anche all’estero. "È una vittoria per tutti i produttori lucani – ha commentato il presidente del consorzio promotore – che da anni investono in qualità, innovazione e rispetto per l’ambiente. L’Igp è un punto di partenza per nuove sfide e opportunità".

Com'è fatta la fragola della Basilicata

Parlare della Fragola della Basilicata Igp significa raccontare una storia fatta di territorio, tradizione e innovazione. Non è soltanto un prodotto agricolo, ma il risultato di decenni di lavoro, passione e cura da parte dei produttori lucani, in particolare nella fertile area del Metapontino, tra i comuni di Policoro, Scanzano Jonico, Bernalda e Nova Siri. Qui, dove un tempo fiorivano le colonie greche e romane, oggi crescono fragole che conquistano i mercati per qualità e gusto.

Le condizioni pedoclimatiche di quest’area – terreni sabbiosi ben drenati, temperature miti anche in inverno, e l’influsso benefico del Mar Ionio – creano un microclima ideale per la coltivazione della fragola. È proprio questo connubio tra ambiente naturale e sapienza agricola a conferire al frutto le sue caratteristiche uniche.

Immagine

La Fragola della Basilicata Igp si riconosce al primo sguardo per il suo colore rosso brillante, uniforme e intenso. Al tatto si presenta consistente, con una polpa compatta che mantiene la sua forma anche dopo la raccolta. Ma è al gusto che esprime tutta la sua identità: dolcezza spiccata, aromi intensi e un equilibrio tra zuccheri e acidità che la rende particolarmente gradevole e persistente al palato.

Una delle varietà simbolo è la Sabrosa, meglio conosciuta come Candonga®, una fragola precoce e molto apprezzata per la sua tenuta, la sua eleganza e il sapore ricco. Negli anni si sono affiancate altre cultivar di qualità come Melissa, Gioelita e Rossetta, selezionate per la loro resa, la resistenza e l’eccezionale profilo organolettico.

Dal punto di vista agricolo, la coltivazione della fragola in Basilicata ha conosciuto una vera e propria svolta a partire dagli anni '90. I produttori locali, consapevoli del potenziale del proprio territorio, hanno investito in ricerca varietale, tecniche colturali sostenibili e innovazione tecnologica. Oggi, molte aziende operano secondo protocolli di agricoltura integrata o biologica, riducendo l’impatto ambientale e garantendo un prodotto sicuro, tracciabile e rispettoso della salute del consumatore.

In ogni fragola lucana si ritrovano quindi non solo qualità e gusto, ma anche una filosofia di produzione che punta all’eccellenza e alla valorizzazione del legame con il territorio. L’ottenimento del marchio IGP è il riconoscimento di questo percorso virtuoso, che ha trasformato un frutto locale in un’eccellenza agroalimentare di rilevanza nazionale e internazionale.

Impatto economico e promozione del territorio

L’ottenimento dell’Igp rappresenta non solo un riconoscimento simbolico, ma anche una leva concreta per lo sviluppo del comparto agricolo lucano. Si prevede infatti un aumento della competitività sui mercati nazionali e internazionali, con maggiori opportunità di export e un rafforzamento dell’identità territoriale del prodotto. Inoltre, il marchio Igp può incentivare nuove forme di turismo esperienziale legato all’agricoltura, come le visite in azienda, la raccolta diretta nei campi e le degustazioni guidate, contribuendo così alla promozione dell’intera Basilicata.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views