
Tra Oriente e Occidente, tra profumo di spezie e brezza salmastra, Istanbul è un viaggio nei sapori antichi che nascono là dove il Mar di Marmara si apre al Mar Nero. Una città sospesa tra due continenti, in cui le cupole delle moschee si riflettono nel Bosforo e il canto dei muezzin si intreccia con le voci dei venditori ambulanti, mentre i traghetti fendono l’acqua come da secoli. Antica Bisanzio e poi Costantinopoli, crocevia di popoli, rotte commerciali e imperi, Istanbul conserva nel suo cuore più di duemila anni di storia. Qui il passato non vive solo nelle pietre levigate dei palazzi e nei vicoli dell’antico mercato, ma anche nei profumi che si alzano dai bazar, nelle tavole imbandite e nei piatti che parlano di commerci lontani, di viaggiatori curiosi e di culture che si sono intrecciate.
In questa metropoli che non dorme mai, il cibo è un filo invisibile che ricuce passato e presente: dai sapori raffinati della cucina di corte ottomana, nata per stupire sultani e dignitari, alle pietanze di strada mangiate in piedi lungo il Corno d’Oro, tra un sorso di tè e il passaggio di un tram rosso. Se vuoi davvero conoscere Istanbul, devi prima assaggiarla: ogni boccone è un frammento di storia, ogni piatto un piccolo viaggio. Ecco cosa devi assolutamente assaggiare se vai a Instanbul.
1. Balık Ekmek

Un’icona dello street food di Istanbul: il balık ekmek un panino semplice ma irresistibile, farcito con pesce grigliato (solitamente sgombro), cipolla, lattuga e un tocco di limone. Si compra vicino al Ponte di Galata, dove le barche-ristorante cucinano il pesce fresco direttamente sul molo. È il sapore della città di mare, genuino e senza fronzoli, perfetto per una pausa veloce con vista sul Bosforo.
2. Simit

Il simit è il “pane” più famoso di Istanbul: una ciambella di pasta lievitata, ricoperta di sesamo e cotta fino a diventare croccante. Lo si trova ovunque, venduto dai carretti rossi degli ambulanti o nelle panetterie storiche. Viene mangiato a colazione, accompagnato da formaggio bianco o tè nero turco, ed è così legato all’identità cittadina che spesso è chiamato “il bagel turco”.
3. Kumpir

Patata bollita e poi cotta al forno, aperta e condita in mille modi. A Istanbul il regno del kumpir è il quartiere di Ortaköy, dove i chioschi propongono versioni farcite con formaggio, burro, olive, mais, insalata russa e salumi locali. Un piatto semplice, ma in grado di racchiudere in un guscio di patata tutta la creatività gastronomica della città.
4. Lüfer alla griglia

Il lüfer è un pesce tipico del Bosforo, simile al pesce serra, che si pesca soprattutto in autunno. A Istanbul viene cucinato alla griglia, condito con poco più che sale e limone per esaltarne il sapore intenso. È una specialità profondamente legata al territorio e alla stagionalità, tanto che i cittadini lo attendono ogni anno come un vero evento gastronomico.
5. Midye Dolma

Delle cozze ripiene di riso speziato, pinoli e uvetta, cotte a vapore e servite fredde: le midye dolma sono lo snack da strada per eccellenza del lato asiatico di Istanbul, ma si trovano anche nei quartieri centrali. Il rito è semplice: l’ambulante apre la cozza davanti a te, tu spremi qualche goccia di limone e mangi in un sol boccone.
6. Köfte di Sultanahmet

Le polpette di Sultanahmet sono una specialità che nasce proprio nel cuore storico della città. Preparati con carne di manzo o agnello macinata, pane, spezie e cipolla, i köfte vengono grigliati e serviti con insalata e pane turco. Hanno un sapore più delicato rispetto ad altre versioni turche e sono un esempio perfetto di cucina popolare ottomana.
7. Baklava di Karaköy

Il baklava è diffuso in tutta la Turchia, ma a Istanbul trova la sua espressione più raffinata nei laboratori storici di Karaköy. Qui gli strati di pasta fillo sono sottilissimi, il ripieno di pistacchi freschi arriva da Gaziantep e lo sciroppo di zucchero viene dosato con precisione per non coprire la fragranza. È il dolce simbolo dell’eredità ottomana.
8. Tavuk Göğsü

Un dessert sorprendente: sembra un budino alla vaniglia, ma è preparato con petto di pollo finemente sfilacciato, latte e zucchero. È una ricetta nata nelle cucine imperiali e sopravvissuta nei secoli. Il sapore è delicato e la consistenza vellutata, con un retrogusto che incuriosisce chi non ne conosce la storia.
Cosa bere a Istanbul
A Istanbul, l’alcool non è protagonista della vita quotidiana: per tradizione e cultura, la convivialità si esprime soprattutto attraverso bevande analcoliche, ricche di sapore e ritualità. Bere, qui, è un gesto di ospitalità, un modo di condividere tempo e storie. Inizia la giornata con un bicchiere fumante di çay, il tè nero turco servito in piccoli bicchieri a tulipano, onnipresente in case, caffetterie e mercati. Se vuoi qualcosa di più intenso, prova il caffè turco, denso e aromatico, preparato lentamente nella cezve e servito con la polvere di caffè sul fondo, pronto a raccontarti la fortuna se ti affidi alla lettura dei fondi.

Nelle giornate calde, niente batte la freschezza dell’ayran, una bevanda a base di yogurt, acqua e un pizzico di sale, perfetta con piatti speziati. Per un assaggio della tradizione ottomana, c’è lo şerbet, dolce e speziato, a volte profumato con rosa o melograno. E se visiti la città d’inverno, cerca un bicchiere di boza, cremoso e leggermente fermentato, spesso servito con cannella: un sorso che sa di calore domestico.