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19 Luglio 2022 15:52

Il vino? Si fa grazie alle anatre. Sono loro il segreto di alcune aziende agricole

Il caso più eclatante, e longevo, in Sud Africa, ma anche in Italia alcune aziende agricole si stanno affidando alle anatre per la pulizia dei propri vigneti. Cosa fanno questi animali tra i filari?

A cura di Alessandro Creta
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Da anni un grosso produttore di vino in Sud Africa sta affidando la cura delle sue vigne, letteralmente, a un esercito di anatre. È la curiosa trovata della cantina Vergenoegd Löw The Wine Estate, poco fuori Città del Capo, capace di schierare tra i suoi filari più di 1500 animali addetti alla pulizia e alla salvaguardia del terreno. Uno stratagemma di certo peculiare, con un suo perché e una storia secolare alle spalle.

Le anatre, infatti, venivano già utilizzate in Asia per tenere lontani i parassiti ed eventuali agenti infestanti dalle risaie. L’enorme azienda vinicola sudafricana, produttrice di alcune delle migliori etichette del mondo, riesce a ridurre al massimo l’impatto ambientale tra le sue vigne adoperando migliaia di anatre utilizzate come spazzini, addette alla pulizia green e sostenibili libere di razzolare per i terreni vitati senza il pericolo di fuga. Si tratta infatti di una razza inabile al volo, per questo chiamata anatra corritrice, proveniente proprio dall’Asia.

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Gli animali, una volta in vigna, mangiano gli afidi (i pidocchi delle piante), le lumache, i piccoli vermi, liberando il terreno da parassiti che potrebbero attaccare le coltivazioni e permettendo, così, di limitare al minimo (o in toto) l’uso di pesticidi o sostanze chimiche. Durante il periodo della vendemmia, poi, alle anatre sono concesse le meritate ferie e vengono allontanate dai campi vitati. Se non altro, perché se rimanessero si mangerebbero l’uva raccolta.

Una soluzione, adottata ormai da parecchi anni dall’azienda sudafricana, ultimamente percorsa anche da qualche agricoltore italiano.

Oche in vigna, i casi italiani

Più di recente anche in Umbria hanno adottato una soluzione sostenibile e alternativa all’utilizzo di pesticidi. Un paio di aziende agricole in provincia di Perugia hanno schierato tra i propri filari un centinaio di anatre, lasciate scorrazzare da aprile a settembre, momento della vendemmia. Oltre a mangiare malerbe e liberare il terreno da eventuali parassiti, gli animali concimano anche i campi con le loro deiezioni. Non solamente anatre, vengono impiegati anche polli e tacchini, per lo più tra i terreni maggiormente aridi degli uliveti.

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Ovviamente la gestione degli animali deve essere oculata e attenta. Le anatre non possono essere lasciate incustodite, bisogna fornire loro un riparo adeguato e integrare adeguatamente la loro alimentazione, oltre a proteggerle da eventuali predatori come, per esempio, le volpi o i lupi.

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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