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28 Novembre 2023 16:22

Il successo dei mini panettoni: una moda assurda e totalmente anti-economica

I mini panettoni sono ovunque nei supermercati: prima erano solo per bambini, ora li acquistano tutti. Eppure basta vedere il prezzo per farsi due conti: non conviene affatto comprare le versioni mignon del dolce simbolo del Natale.

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Li vediamo nei supermercati da tanti anni in realtà, spesso regalati ai bambini per farli sentire grandi: i mini panettoni però nel 2023 hanno assunto una dignità diversa e tutta propria. È come se ci fosse un nuovo fenomeno di dolci natalizi in versione mignon che accontentano i palati ma soprattutto le tasche degli italiani (o li illudono di ciò). In queste settimane di avvicinamento alla festività siamo stati invasi da innumerevoli versioni di questi dolci: ci sono quelle che restano fedeli ai più piccoli e raffigurano amatissimi personaggi dei cartoni animati, e quelli più seriosi, amati da tutta una nuova fetta di pubblico. Vediamo nel dettaglio da dove arriva questa invasione di mini panettoni.

Nella botte piccola c'è il vino buono? Non sempre

Il target attuale di riferimento comprende due macro aree: i single che non vogliono tenersi un chilo di prodotto perso per casa dopo aver assaggiato una fetta, e i curiosi che provano in questo modo vari gusti. Proprio per questo motivo i corridoi dei supermercati sono invasi da panettoncini e pandorini di ogni genere. Solitamente piazzati in prossimità delle casse per favorire l'acquisto di impulso. Altra gallina dalle uova d'oro sono i turisti: soprattutto a Firenze, Roma e Milano stanno godendo delle vendite di questi comodi panettoni agli stranieri. Chi viene per una toccata e fuga non può certo portarsi dietro un panettone enorme in valigia, questa versione è ideale per regalarsi o regalare un souvenir carino e quasi introvabile all'estero. Pur essendo uno dei nostri dolci nazionali né il pandoro né il panettone sono così comuni fuori dai nostri confini.

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La strategia delle aziende è molto chiara: un vero e proprio prodotto civetta, dal costo più basso e dalla qualità inalterata rispetto al "fratello grande". Le ricette a disposizione dei clienti sono centinaia e per questo motivo come packaging troviamo sia i classici cartoncini, solitamente legati a gusti particolari o a marchi "di lusso", sia una nuova confezione. Parliamo del flow pack (un materiale plastico tipo cellophane) usato come "bustina": trasformano il panettoncino in una merendina da condividere. Questo packaging è pensato soprattutto per l'estero: abbiamo detto che non sono dolci così comuni ma pure nei Paesi in cui sono più presenti li vedono come lievitati da merenda o da colazione. In Francia sono serviti nel periodo natalizio nelle mense scolastiche, in Inghilterra ci sono decine di spot televisivi e Starbucks li sta portando in giro per il mondo.

In realtà però nel nostro Paese non sempre conviene acquistarli. È vero che il costo è ridotto rispetto a un panettone "grande" ma se leggiamo il prezzo "al kg" (cosa che consigliamo di fare sempre) scopriamo che poi così convenienti non sono. Fare queste versioni mini richiede una lavorazione complessa e accurata, senza contare che a prescindere dalle dimensioni i baby sono tenuti a rispettare il disciplinare di produzione del panettone tradizionale. Abbiamo così un mini panettone Bauli da 55 euro al kg, quello di Maina a 100 euro al kg, quelli di Melegatti intorno ai 30 euro, quello delle Tre Marie a 25 euro al kg.

Non è sempre una scelta saggia nemmeno per il gusto: i lievitati giovano di dimensioni più grandi. Non sono molte le pasticcerie e le panetterie di buon livello che provano a fare una versione mini dei propri prodotti. Il nostro consiglio? Preparali in casa, è sempre l'opzione migliore.

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