video suggerito
video suggerito
18 Aprile 2025 17:22

Il riso potrebbe diventare un alimento nocivo entro il 2050: lo stabilisce uno studio

Se non si interviene in tempi brevi, tra venticinque anni il riso potrebbe essere dannoso per la salute. A testimoniarlo è uno studio che conferma il pericolo dovuto ai cambiamenti climatici e all'incremento dei livelli di CO2.

A cura di Enrico Esente
52
Immagine

Sembra surreale ma stiamo parlando di una cosa che potrebbe accadere tra circa 25 anni: il riso potrebbe diventare un alimento nocivo per la salute. Stiamo parlando di uno dei prodotti più consumati al mondo, specialmente in Asia, luogo in cui è stato condotto uno studio pubblicato su The Lancet Planetary Health, che evidenzierebbe un accumulo di arsenico inorganico nei chicchi di riso. Si tratta di un composto chimico tossico, presente in natura e derivante dall'attività dell'uomo. Il riso è un alimento base presente in quasi tutti i pasti delle popolazioni asiatiche e proprio queste ultime sarebbero quelle più a rischio secondo lo studio condotto in Cina.

I cambiamenti climatici non fanno bene al riso

Sebbene nel corso degli anni sia già stato trovato l'arsenico nel riso, negli scorsi mesi l'Efsa (autorità europea per la Sicurezza Alimentare) ha nuovamente aggiornato i dati sui rischi che potrebbe comportare questa sostanza tossica. È stato spiegato che l'arsenico sarebbe responsabile dell'aumento dell'incidenza di alcuni tipi di cancro, come quelli alla pelle, polmoni e vescica. Il report dell'Efsa verte sull'arsenico inorganico spiegando che sono proprio alcuni tipi di cibi (riso e prodotti a base di questo) a essere il principale pericolo per la popolazione europea in genere. Benché i tenori relativi all'arsenico al momento siano generalmente bassi in Europa, è proprio in Asia che entro il 2050 il riso potrebbe diventare nocivo e il cambiamento climatico ne è il maggiore responsabile.

Immagine

Il cereale in questione, come spiegato precedentemente, rappresenta già in molti casi un‘importante fonte di arsenico inorganico e lo studio che ha preso in esame 13 cultivar di riso diversi conferma la tesi. Perché sono proprio i cambiamenti climatici i responsabili di questa situazione? A causa dell‘aumento delle concentrazioni di CO2 (anidride carbonica) e di temperature sempre più alte, il fenomeno del biaccumulo di arsenico nel riso rischia di aumentare in modo considerevole, trasformandosi in una vera e propria minaccia per la salute. Basti pensare che solo secondo i calcoli dello studio cinese, entro il 2050 a Pechino e dintorni, sono stati previsti ben 13,4 milioni di casi di cancro legati all'assunzione di riso contaminato.

Non potremo più mangiare riso?

Un team di ricerca internazionale, guidato da scienziati americani della Scuola di Salute Pubblica Mailman all'Università Colombia di New York, ha collaborato con diversi istituti per determinare quanto il cambiamento climatico possa rendere il riso pericoloso. È servita una grossa forza lavoro per determinare i rischi di un problema che in non molti anni potrebbe diventare assai serio. Tra gli studi coinvolti c'è l'Istituto di scienza del suolo dell'Accademia cinese delle scienze di Nanchino, il Dipartimento di Salute Ambientale e Ingegneria della Johns Hopkins University, Il Columbia Center for Children's Enviromental Health, l'Università di agraria di Nanchino e l'Università Tecnologica di Zhejiang. Guidati dal dottor Lewis H. Ziska, della sezione di Scienze della salute ambientale dell'ateneo di New York, i ricercatori sono giunti a diverse conclusioni. 

Immagine

Nello studio sono stati valutati l'impatto combinato della CO2 e delle temperature sul biaccumulo di arsenico nel riso. Tenendo conto dei processi biogeochimici di analisi svolte tra il 2014 e il 2023, almeno trenta varietà di riso (coltivate in sette paesi asiatici) sarebbero da considerare a rischio e quindi immangiabili entro quella data. La metodologia utilizzata è chiamata Face (Free-Air-CO2 Enrichment) che è in sinergia con altre tecniche di modellazione messe a punto per le indagini. Mettendo insieme tutto il materiale raccolto, si è arrivati alla conclusione che le temperature continueranno gradualmente a salire a causa delle emissioni legate alle attività umane, ragion per cui l'arsenico contenuto nel riso potrebbe svilupparsi a dismisura entro il 2050.

Immagine

Fortunatamente sarà possibile intervenire con varie misure per ridurre gli effetti nocivi sulla salute. Secondo il professor Ziska gli sforzi nella selezione vegetale potrebbero servire a diminuire al minimo l'assorbimento di arsenico e, inoltre, educare i consumatori sull'esposizione a questo semimetallo sarebbe fondamentale nell'attenuare l'impatto dei cambiamenti climatici.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views