3 Marzo 2021 10:59

Il primo Dpcm di Draghi in vigore fino a Pasqua: cosa cambia per ristoranti e clienti

Il tanto atteso primo Dpcm firmato da Mario Draghi è quasi identico a quelli precedenti. Poche le novità, nulla per quanto riguarda ristoranti, bar e clienti stessi. C'è però la prima zona bianca d'Italia: in Sardegna i ristoranti potranno aprire anche di sera e fino alle 23, come successo in estate.

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Il primo Dpcm anti covid firmato da Mario Draghi è finalmente arrivato e sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021. Non ci sono buone notizie per i ristoratori e per i clienti: purtroppo cambia veramente pochissimo per tutti, il nuovo decreto è praticamente identico a quelli precedenti firmati da Giuseppe Conte.

Nelle passate settimane in molti hanno paventato un'apertura serale, su tutti Salvini e Bonaccini che si sono fatti portavoce delle associazioni di categoria, ma Draghi e il suo direttivo hanno risposto picche. Anche il prossimo mese sarà stracolmo di divieti, compresa la Pasqua: niente vacanze o pranzi in compagnia che facciano aumentare i contagi, come avvenuto per le festività natalizie.

Cosa dice il nuovo Dpcm Draghi

Le regole basilari sono rimaste invariate. Quindi abbiamo nuovamente la divisione dell'Italia per fasce di colore (da lunedì si è aggiunto il quarto colore, il bianco, che per ora interessa solo la Sardegna), i viaggi inter-regionali continueranno a essere vietati. Fanno eccezione, come in passato, il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione e gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità.

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Le scuole di ogni ordine e grado chiudono in zona rossa, le superiori chiudono in zona arancione, resta la presenza al 50% in zona gialla ma su questo punto c'è grande libertà sulle scelte delle singole regioni. Ad esempio la Campania ha chiuso tutto pur essendo in zona arancione.

Tutti i negozi, fatta eccezione per quelli che offrono beni di prima necessità, sono chiusi in zona rossa mentre variano nelle altre fasce di colore, proprio come in passato. A differenza degli ultimi Dpcm di Conte questa volta c'è una stretta su barbieri e parrucchieri: nelle regioni in zona rossa dovranno chiudere.

Le novità riguardano cinema, teatri e musei, che dovrebbero riaprire il 27 marzo in zona gialla. Nel Dpcm non c'è l'uso del condizionale, ma è ovvio che molto dipenderà dalla curva dei contagi da qui a tre settimane.

Saranno inoltre consentiti spettacoli in sale teatrali, da concerto, cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto, purché nel rispetto di specifici protocolli. Ad esempio, i posti a sedere saranno pre-assegnati e dovrà essere garantito il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori non conviventi. Secondo le nuove regole "la capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 400 per spettacoli all’aperto e a 200 per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala".

I musei fino a oggi sono sempre stati aperti in zona gialla, ma solo nei giorni infrasettimanali. Dal 27 potranno potranno restare aperti anche nel weekend, a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo. Salta invece tutta la stagione invernale per le stazioni sciistiche.

Cosa cambia per i ristoranti e i clienti

Le regole generali non cambiano: in zona gialla potranno continuare a offrire il servizio al tavolo fino alle 18, per poi limitarsi ad asporto e delivery. Chiusi invece in zona rossa e arancione.

La prima piccola novità positiva riguarda l'entrata in vigore delle ordinanze emanate dal ministero della Salute. I cambiamenti di colore, ovvero l'entrata o l'uscita dalle zone gialle, arancioni e rosse, salveranno le domeniche. Le ordinanze saranno infatti effettive dal primo lunedì dopo l'ufficialità dei colori, non più dalla domenica, una cosa che ha fatto infuriare le associazioni di categoria costrette a gettare letteralmente i prodotti acquistati. Far chiudere un ristorante con meno di 48 ore di preavviso è stata una cattiveria gratuita, uno spreco di risorse, uno spreco energetico e un danno ambientale. Finalmente Draghi ha apposto una pezza a questa voragine burocratica.

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Il nuovo decreto mette in preventivo anche un tavolo tecnico "di confronto per procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione di rischio Covid. Sarà composto da rappresentanti del Ministero della salute, dell’Iss, delle Regioni e delle Province autonome".

Altra novità contenuta nel Dpcm di Draghi prevede in tutta Italia "l’asporto fino alle 22 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande", un punto che era stato cancellato da Conte e che i commercianti hanno definito fortemente discriminatorio in passato. Su questo punto è necessario fare chiarezza, non a caso c'è stata una nota a parte del ministero della Salute. Il divieto di asporto è invariato per i bar con codice ATECO 56.3, dopo le 18. Viene consentito l'asporto fino alle 22 solo dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande, quelli con codice ATECO 47.25. In pratica il negozio che vende vino può farlo fino alle 22, il bar dove ogni giorno andiamo a bere il caffè non può invece. Resta comunque il divieto di consumo sul posto o nelle adiacenze, sia delle bevande che del cibo da asporto, per tutti gli esercizi.

Le attività di "bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie sono consentite dalle 5 alle 18" in zona gialla. A tavola solo in 4 "salvo che siano tutti conviventi". Dopo le ore 18 "è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico". Per i bar "l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18".  Tutte le regole fin qui elencate valgono per 19 regioni su 20.

La Sardegna è ufficialmente zona bianca: cosa c'è da sapere

Abbiamo parlato di un quarto colore ed eccolo qui: la Sardegna è la prima (e unica) regione italiana a entrare in zona bianca. Questo vuol dire che sull'isola ben 12 mila tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi riaprono la sera. Il coprifuoco dovrebbe slittare dalle 22 alle 23.30, sempre fino alle 5 ma su questo punto deciderà un tavolo tecnico; c'è la forte possibilità che il coprifuoco in zona bianca venga del tutto abolito. In Sardegna è inoltre consentito il servizio al tavolo anche dopo le ore 18.

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Secondo Coldiretti l'apertura serale vale l'80% del fatturato degli esercenti e questo ha un effetto positivo su tutta la filiera produttiva, in affanno dopo un anno di restrizioni.

In zona bianca i ristoranti potranno riaprire la sera fino alle 23, praticamente come successo in estate in tutta Italia, mentre i bar potranno restare aperti fino alle 21. Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha detto all'Ansa che "se nel corso della prima settimana di allentamento vedremo indicatori con segno positivo procederemo con la riapertura di palestre, piscine e scuole di danza".

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Quello che i piatti non dicono
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