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11 Dicembre 2019 15:17

Il Ministero della Salute lancia l’allarme alluminio: il vademecum per usarlo in sicurezza

Dopo un servizio di Striscia La Notizia, che ha riportato sotto i riflettori il problema dell'alluminio, il Ministero della Salute risponde, confermando il problema della migrazione dell'alluminio presente nelle vaschette per i cibi e nei fogli di carta stagnola. Le categorie più a rischio sono donne in gravidanza e bambini. Ma gli esperti del Ministero spiegano anche: "L'alluminio è pericoloso solo quando viene usato in modo scorretto". E pubblicano un vademecum con le regole fondamentali da osservare.

A cura di Redazione Cucina
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Evitare di usare l'alluminio per incartare i panini dei bambini, ma anche per gli alimenti usati da donne in gravidanza. A lanciare l'allarme è proprio il Ministero della Salute che ha pubblicato un documento del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa). Nel testo si legge che l’alluminio presente nelle vaschette metalliche e nei fogli di carta stagnola utilizzati per conservare e cuocere cibi può migrare negli alimenti e “portare a un superamento della dose massima stabilita” con “potenziale rischio per la salute per fasce vulnerabili della popolazione”, quindi in particolare bimbi e donne in gravidanza.

Da dove nasce l'allarme sull'alluminio

Un'inchiesta di Striscia La Notizia ha riportato a galla il problema dell'alluminio qualche giorno fa: Max Laudadio ha intervistato Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, che ha spiegato come l'alluminio possa essere pericoloso, ma solo se utilizzato in modo scorretto. Il problema era già stato sollevato nel 2008 dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), che aveva definito una dose settimanale tollerabile di alluminio pari a 20 mg per un bambino di 20 kg e 70 mg per un adulto di 70 kg. I dati scaturiti dalle ricerche europee "indicano una significativa probabilità di superamento di tale dose nei bambini e nei giovani poiché maggiormente esposti all'alluminio contenuto negli alimenti". Inoltre, alcuni tipi di cibi, soprattutto quelli salati e acidi, favorirebbero la migrazione dell'alluminio, contribuendo ad aumentare la dose massima: conserve sott'olio e sott'aceto, ma anche acciughe salate o succo di limone. Il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare auspica quindi "l'elaborazione sia di un piano di monitoraggio relativo alla presenza e rilascio di alluminio dai materiali a contatto, sia idonee modalità di informazione del rischio rivolte ai cittadini e alle imprese", sottolineando la necessità di definire "un piano nazionale" con particolare attenzione al "rischio di patologie, come quelle neurologiche o ossee, anche attraverso uno studio osservazionale caso-controllo".

La risposta del Ministero e la campagna informativa sull'uso dell'alluminio

Interrogato da Laudadio, Sileri ha precisato: "Dopo i servizi di Striscia, l’istituto Superiore di Sanità ha approfondito la ricerca e confermato che esiste un fenomeno, chiamato ‘migrazione', che produce concentrazioni di alluminio negli alimenti con cui entra in contatto". Bisogna quindi informare la popolazione con "indicazioni precise su come e quando usare l'alluminio in cucina che saranno pubblicate sul sito del Ministero". Qualche esempio? "Non tenere incartati per ore nei fogli di alluminio il panino del vostro bambino. Serve l’aiuto di tutti perché un utilizzo sbagliato può nuocere alla salute". Inoltre, il Ministero ha scritto alla Commissione Europea "per portare questa problematica nelle riunioni sulla sicurezza alimentare".

Il Ministero della Salute ha realizzato una campagna informativa  e un video per chiarire alla popolazione che l'alluminio in cucina di per sé non è pericoloso: ma, allo stesso tempo, può creare rischi per la salute se non viene utilizzato nel modo più corretto. Le categorie più a rischio, come già spiegato, sono anziani, bambini sotto i 3 anni, soggetti con malattie renali e donne in gravidanza.

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