Il sale rosa dell’Himalaya è un prodotto scenico ma privo di reali benefici: è quasi tutto cloruro di sodio, non è iodato, costa molto di più del sale comune e non proviene realmente dall'Himalaya.
Lo hai visto in tanti piatti e più volte al supermercato e pensi sia un prodotto "esotico" e pregiato? Ci dispiace deluderti: oggi siamo qui per spiegarti cosa sia realmente il sale rosa dell'Himalaya e perché in realtà è un grande bluff gastronomico. Innanzitutto ti vogliamo tranquillizzare dicendoti che non sei l'unico a essere caduto nella trappola pubblicitaria di questo prodotto che, con il tempo, è quasi diventato una fonte di benessere naturale, bello da vedere in cucina e dieci volte più costoso del sale normale. Ma effettivamente quali sono i suoi benefici e cosa cambia da quello comune che utilizziamo quotidianamente? Spoiler: niente. Dietro una spolverizzata di sale rosa dell'Himalaya ci sono più espedienti di marketing che minerali.
Bisogna iniziare con il botto: per quanto il nome di questo prodotto ti possa far pensare alle vette immacolate dell'Himalaya, ai monaci tibetani e alla purezza assoluta, in realtà il sale rosa proviene dal Pakistan. Viene estratto nella miniera di Khewra nel Punjab pakistano a circa 300 chilometri dalla catena montuosa dell'Himalaya. Quindi sì, in sostanza non arriva da dove il nome dice che provenga: un primo quanto decisivo campanello d'allarme sull'affidabilità di questo prodotto. Anticamente questa zona era bagnata da un mare ora prosciugatosi e, quando le acque su sono ritirate, hanno lasciato dietro di sé enormi giacimenti di sale, poi compressi e oggi estratti a colpi di piccone e dinamite.
A prima vista quindi è un prodotto bellissimo ed elegante: cristalli rosa, talvolta con delle sfumature arancioni. Il colore viene da tracce di ferro e minerali come calcio, magnesio e potassio e da qui arriva la leggenda che dice che contenga 84 minerali. Realmente diversi studi e analisi hanno rintracciato solo una ventina di minerali in quantità minime, troppo piccole per avere effetti sulla salute, come stabilito dal National Institutes of Health. Ma quindi da cosa è composto? 98% di coloruro di sodio, praticamente è lo stesso di quello che al supermercato costa meno di 40 centesimi. Quindi fa bene o fa male? Fa scena. In rete si leggono diverse testimonianze in cui viene esplicitato che bilancia il pH, purifica l'aria, stimola il sistema immunitario, migliora il sonno e aiuta a respirare meglio: praticamente un prodotto capace di fare miracoli ma, tristemente, nessuna di queste affermazioni è stata dimostrata scientificamente. Inoltre il sale rosa dell'Himalaya non è iodato e quindi non protegge dalla carenza di iodio, un nutriente fondamentale per la tiroide. Usarlo esclusivamente potrebbe essere rischioso soprattutto per bambini e donne in gravidanza.
Se fino a questo momento abbiamo detto che il sale rosa dell'Himalaya è esattamente uguale a quello comune, ma con una differenza enorme di prezzo, significa che è tanto utilizzato perché piace credere nelle favole. Una ragione invece più sensata potrebbe essere solo perché sostanzialmente è un prodotto "instagrammabile"in quanto è bello, trendy e fa sembrare un piatto gourmet. Quindi se sei conscio della sua inutilità e lo utilizzi solo per una questione fotografica, allora bene o male ci può stare l'acquisto ma, se lo compri perché pensi che abbia qualcosa di terapeutico, meglio risparmiare e prendere quello normale.
Bello esteticamente per carità ma non ha nessun effetto per la salute, non è curativo e non è più puro degli altri. È semplicemente un lusso visivo con un pizzico di storytelling ben confezionato.
Al mondo di sali colorati ne esistono tantissimi. Oltre a quello rosa dell'Himalaya, abbiamo il sale nero di Cipro, quello rosso delle Hawaii e il grigio bretone e sono tutti estremamente affascinanti ma poveri di benefici nutrizionali reali. La quantità dei minerali presenti non è trascurabile, non apportano concreti vantaggi per la salute e sono anche molto più costosi rispetto a quello tradizionale. L'attrattiva principale, come abbiamo già detto, è puramente estetica e legata al marketing. In termini di salute pubblica, la scelta più utile è il sale iodato che è economico e previene carenze di iodio.