Il 41,5% degli italiani mangia più carni bianche di 10 anni fa, secondo un'indagine condotta da AstraRicerche in collaborazione con Unaitalia. Ma attenzione: per comprare un prodotto di qualità, che non venga da allevamenti intensivi, serve consapevolezza.
Gli italiani amano il pollo e, più in generale, le carni bianche. A dirlo è l’indagine“Italiani e carni bianche, tra falsi miti e nuovi food trend”, condotta da AstraRicerche in collaborazione con Unaitalia, l’associazione che rappresenta il comparto delle carni avicole italiane. I risultati dicono che il 96,6% degli italiani consuma carne di pollo, con un picco di adesione tra i più giovani, in particolare nella Generazione Z. Negli ultimi dieci anni, secondo i dati, il 41,5% degli italiani ha aumentato il consumo di carni avicole.
Negli ultimi dieci anni, il 41,5% degli italiani ha aumentato il consumo di carni avicole, a testimonianza di una tendenza consolidata verso scelte alimentari più leggere, versatili e consapevoli. Le carni bianche, con un consumo pro-capite di 21,4 kg, sono oggi le più amate dagli italiani. A guidare questa preferenza è la fiducia nella filiera 100% italiana (indicata come primo criterio d’acquisto dal 48,3% del campione), seguita dalla convenienza economica (43,7%) e dall’elevato valore nutrizionale.
Per il 91,5% degli intervistati, il pollo e le carni bianche sono considerate un alimento importante nella propria dieta, e quasi la metà le definisce addirittura "fondamentali". Due italiani su tre scelgono il pollo per ragioni nutrizionali, apprezzandone l’apporto di proteine nobili, vitamine, sali minerali e il basso contenuto di grassi. Un altro punto a favore? Il prezzo accessibile, che lo rende una scelta adatta a tutte le fasce di popolazione.
Non è solo una questione di gusto o portafoglio: il 65% degli italiani ritiene che pollo e tacchino siano ideali anche per l’alimentazione infantile, grazie alla ricchezza di nutrienti fondamentali per la crescita. Inoltre, il 63,9% considera la carne di pollo come la più magra e salutare disponibile sul mercato. Un’opinione condivisa in particolare dai così detti baby boomers, l’80% dei quali ritiene che la carne avicola italiana sia più sicura di quella estera.
"Volevamo capire come è cambiato il rapporto con la carne di pollo da parte degli italiani – ha spiegato Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche, all'Adnkronos Salute – I risultati sono decisamente interessanti e sicuramente positivi. Quasi tutti gli italiani, più del 96%, consumano carne bianca e 3 quarti su base settimanale. C'è un grande apprezzamento da parte dei più giovani, generazione Z e millennials: circa il 40%, soprattutto negli ultimi 10 anni, ha aumentato fortemente il consumo di carne bianca. Inoltre, le carni bianche sono fondamentali un po' per qualunque tipo di scelta alimentare, dalla mediterranea alle alternative come la flexitariana e la chetogenica, con una rilevanza attribuita fra l'80% e il 97%"
Il pollo viene considerato insomma sinonimo di benessere: il 72% degli italiani lo sceglie come alleato per uno stile di vita attivo e salutare, mentre il 72,9% lo considera ideale per chi segue una dieta bilanciata o dimagrante. Non sorprende, quindi, che ben il 97% degli intervistati ritenga le carni bianche perfettamente integrate all'interno della dieta mediterranea, riconosciuta a livello globale come uno dei modelli alimentari più salutari.
L'entusiasmo per la carne bianca è un dato positivo, ma sarebbe meglio sottolineare che conta molto anche la qualità della carne: non tutta la carne di pollo, infatti, è uguale. In un mercato dove la domanda è cresciuta in modo esponenziale, il rischio è quello di imbattersi in prodotti standardizzati, provenienti da allevamenti intensivi che puntano più sulla quantità che sulla qualità.
È il caso dei cosiddetti polli broiler, animali selezionati geneticamente per crescere a ritmi accelerati e raggiungere il peso commerciale in poche settimane. Questo tipo di produzione, sebbene efficiente dal punto di vista industriale, solleva interrogativi importanti: sulle condizioni di benessere animale, sulla sostenibilità ambientale e, soprattutto, sulla qualità nutrizionale e sensoriale della carne. Scegliere carni bianche certificate, provenienti da filiera italiana controllata e da allevamenti che rispettano i tempi di crescita naturali, significa fare un gesto concreto per la salute, il gusto e l’etica. Una scelta consapevole che valorizza il prodotto, ma anche chi lo produce con attenzione e responsabilità.