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15 Settembre 2025 11:40

Il Codacons lancia il “Decalogo per il buon caffè espresso”: quali sono le regole da seguire

Dieci regole per dire basta a caffè bruciati, amari e serviti in tazzine bollenti. Il Codacons spiega che bisogna tutelare questa bevanda in quanto simbolo d'italianità nel mondo.

A cura di Enrico Esente
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Ti sarà sicuramente capitato troppe volte di uscire di deluso da un bar dopo aver preso il caffè. Non per il prezzo, ma per il sapore: troppo amaro, troppo bruciato e il tutto servito in una tazzina così bollente da ustionarti le labbra e le dita. Detto tra noi, in quei momenti avrai pensato di depennare ufficialmente quel bar dalla tua lista perché il caffè, soprattutto al mattino, è un rito che non può essere "tradito" in quel modo. Ebbene se pensavi che questa fosse solo un'impressione personale, sappi che non sei il solo e, per questa ragione, è sceso in campo addirittura il Codacons, la più importante associazione per i consumatori. Come ha fatto? Semplicemente denunciando queste quotidiane delusioni da bar creando il "Decalogo del buon espresso". Vediamo insieme di che cosa si tratta.

Regole chiare per non commetter errori nella preparazione del caffè

L'associazione dei consumatori si è accorta che, troppe tazzine che escono dai nostri bar, non mantengono la "promessa" di quell'espresso inteso, equilibrato e aromatico. Il Codacons ha fatto sapere attraverso Francesco Tanasi, segretario nazionale, che il problema non è affatto marginale. "Basta con i caffè bruciati, amari o serviti in tazzine bollenti – sottolinea Tanasi – Il caffè è parte della nostra identità e non può essere trattato come una bevanda qualsiasi. Pretendiamo rispetto: chi lo prepara deve seguire regole precise, chi lo consuma invece deve riconoscere che quell'espresso è non di qualità".

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Da questa necessità il Codacons ha pubblicato il suo decalogo che servirà a riportare sulla retta via molte preparazioni da bar che stanno scivolando verso la mediocrità per colpa di abitudini poco professionali. Attrezzatura sporca, chicchi mal conservati, macinature non recenti e così via. Basato su dieci semplici regole, con questo decalogo una tazzina di basso livello potrebbe diventare finalmente dignitosa. Vediamo quali sono i passaggi fondamentali. 

  1. Macinatura del caffè da fare al momento: un espresso preparato con povere rimasta per ore nel macinino perde aroma e intensità. Macinare poco alla volta è la prima garanzia di qualità.
  2. La macchina del caffè deve essere pulita: portafiltri e beccucci sporchi rilasciano residui che alterano gusto e igiene. Un buon barista li pulisce con cura a ogni utlizzo.
  3. Prima di ogni caffè serve il "flush": un getto d'acqua che elimina i residui e acqua stagnata dalla macchina. Se non viene fatto, si rischia di bere un caffè con retrogusto amaro e sporco.
  4. Tazzina calda, non bollente: la tazza deve essere tiepida per mantenere la temperatura ottimale, mai rovente. Un caffè bollente non è segno di qualità ma di incuria.
  5. La crema racconta la qualità: un buon espresso si riconosce dalla crema: color nocciola, uniforme, senza bolle grosse. Se è chiara e spumosa o scura e bruciata, qualcosa non va.
  6. Il flusso deve essere regolare: il caffè deve scendere a "coda di topo", fluido e costante. Se esce a gocce o troppo veloce, la macinatura o l'estrazione sono sbagliate.
  7. Il gusto deve essere equilibrato: un buon espresso è intenso ma non bruciato, persistente ma non amarissimo. Un sapore sgradevole è spesso segno di tostatura ecessiva o di macchina mal regolata.
  8. La campana del macinino va curata: i chicchi devono essere conservati in un contenitore pulito, lontano da umidità e luce. Residui e grassi rancidi compromettono aroma e freschezza.
  9. I chicchi devono essere sani: la cosa migliore è scegliere tostature equilibrate: chicchi troppo scuri e oleosi indicano lavorazioni estreme che cancellano le note aromatiche.
  10. Competenza e attenzione fanno la differenza: dietro una tazzina ci sono tecnica, formazione e rispetto per il cliente. Un bar che cura questi dettagli difende un simbolo dell'Italia nel mondo.
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