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9 Ottobre 2025 11:59

Il Brasile ama la Piadina Romagnola: è il primo prodotto straniero a ottenere l’Igp

Lo scorso 30 settembre, la Piadina Romagnola ha conquistato un clamoroso traguardo: la certificazione Igp in territorio brasiliano. Un riconoscimento importantissimo che serve a tutelare la qualità e l'eccellenza dei nostri prodotti anche oltre i confini nazionali.

A cura di Arianna Ramaglia
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È arrivato uno storico traguardo per la Piadina Romagnola: ha ottenuto la certificazione Igp in Brasile, diventando il primo prodotto straniero a ricevere questo riconoscimento nel Paese. Simbolo della nostra tradizione gastronomica, questa onorificenza segna un importante passo in avanti per la diffusione delle eccellenze della cucina italiana nel mondo.

La piadina conquista il Brasile

Tra le 112 Indicações de Procedência – l'equivalente brasiliano delle nostre Igp – solo una proviene dall'estero: parliamo proprio della Piadina Romagnola, quel dischetto fragrante amato in tutta Italia e, a quanto pare, anche oltre i confini nazionali. Un riconoscimento storico perché, fino a ora, era stato riservato esclusivamente ai prodotti locali – discorso diverso per le Dop che, delle 41 esistenti, 10 sono estere di cui due italiane, ossia Franciacorta e Prosciutto San Daniele. La registrazione è avvenuta lo scorso 30 settembre per opera dell'Inpi (Istituto Nazionale della Proprietà Industriale del Brasile) che ha addirittura dedicato un articolo sul proprio sito ufficiale in cui racconta la storia e le caratteristiche di questo fantastico prodotto nostrano. Nell'articolo si legge anche come la piadina sia "più che un semplice alimento tipico, è diventata un'icona culturale ed economica della Romagna. La registrazione Ip rafforza la reputazione del prodotto, riconoscendone l'origine e garantendo l'autenticità delle tecniche di produzione".

Come abbiamo sottolineato all'inizio di questo paragrafo, l'Ip è l'equivalente del nostro Igp: come si legge sul sito si tratta di "un tipo di indicazione geografica che protegge il nome geografico diventato noto come centro di estrazione, produzione o fabbricazione di un determinato prodotto o di fornitura di un determinato servizio". Il marchio viene concesso a tutti quei produttori o prestatori di servizi che operano in quella specifica area e che rispettano le disposizioni presenti nel disciplinare. Ma come si fa a guadagnare un riconoscimento simile in un altro Paese? Il Consorzio di Tutela del prodotto presenta una documentazione all'ente preposto nel Paese straniero: in questo caso, il Consorzio della Piadina Romagnola ha dovuto presentare un dossier contenente disciplinare, caratteristiche, storia e cultura della piadina all'Inpi che, a sua volta, ha esaminato la conformità del prodotto. Una volta soddisfatti i requisiti, il prodotto è stato riconosciuto come Igp.

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Un grandissimo orgoglio per il nostro Paese che arriva a distanza di un anno dalla registrazione, in Giappone, del marchio collettivo "Piadina Romagnola". Un ulteriore passo nel riconoscimento del valore della cucina italiana nel mondo, come ha sottolineato Alfio Biagini, presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola Igp: "In questo contesto, il successo della Piadina Romagnola assume un valore ancora più significativo, tenendo conto che l'iter per la certificazione è partito a fine 2023 attraverso un lavoro di squadra che ha visto coinvolti il Consorzio di Promozione e Tutela, il ministero competente e lo studio di consulenza in Proprietà Industriale Casanti-Migani di Rimini. In Brasile c'è una forte presenza di italiani e un forte interesse per la Piadina Romagnola: questa registrazione costituirà un volano per la crescita dell'export del prodotto autentico del nostro territorio, tutelandolo dalle contraffazioni".

Ma quindi si può mangiare la "vera" piadina in Brasile?

Tipico pane dell'Emilia-Romagna prodotto nelle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e in parte Bologna, la piadina non è solo un alimento, ma vero simbolo identitario di un territorio. La classificazione Igp serve a tutelare, attraverso il proprio disciplinare, modalità di preparazione, ingredienti, forma e caratteristiche: aver ottenuto questo riconoscimento anche in territorio straniero, vuol dire proteggere questa nostra specialità anche, in questo caso, oltreoceano. I prodotti che vantano questo marchio, infatti, devono rispettare necessariamente specifiche caratteristiche, ossia quelle stabilite dal disciplinare, appunto: questo significa che sì, oggi hai la possibilità di mangiare una meravigliosa Piadina Romagnola anche lungo le spiagge di Rio de Janeiro, ammesso che, ovviamente, porti il marchio del Consorzio di Tutela che ne certifichi la provenienza e l'autenticità.

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