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20 Dicembre 2023 11:00

Galateo del brindisi: cosa si fa e cosa si dice secondo il bon ton

Tintinnio di bicchieri e cin cin: due must have dei brindisi che le buone maniere non vedono di buon occhio, così come fare il botto con il tappo della bottiglia. Ecco quali sono le regole.

A cura di Federica Palladini
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Quello del brindisi è un gesto arcaico, che parte come rituale dedicato agli dei nell’antica Grecia per arrivare alla moderna alzata di calici, diffusa in tutto il mondo, in segno di augurio. Si brinda nelle occasioni speciali e durante le feste, come quelle di Natale e Capodanno, per celebrare il momento di convivialità. Come tutte le azioni che implicano delle buone maniere a tavola, dal prendere l’aperitivo a occuparsi del vino, anche in questo caso il galateo indica alcune regole di bon ton da seguire, soprattutto quando si tratta di brindisi formali.

Il galateo del brindisi: cosa si fa e cosa si dice

Il brindisi è un rituale composto da gesti e da frasi codificati. Il termine sembra provenire dallo spagnolo brindis, che deriva dal tedesco bring dir's, ovvero “lo porto a te”,  sottintendendo il bicchiere. Secondo il dizionario Treccani, è “l’atto di alzare il bicchiere e bere alla salute”, ma allo stesso tempo il brindisi si “declama”, accompagnandolo con parole scelte per l’occasione. Vediamo cosa dice a riguardo il galateo.

  • Il brindisi si svolge in determinati momenti dell’evento: o all’inizio o alla fine, lanciato dal padrone di casa. Non si brinda mai durante un pranzo o una cena, né tantomeno si attira l’attenzione dei presenti facendo tintinnare una posata sul bicchiere, perché segno di maleducazione.
  • Se si deve aprire una bottiglia di bollicine, è considerato poco elegante fare il “botto” con il tappo e usare la tecnica della sciabolata.
  • I bicchieri si impugnano dallo stelo, così da evitare che la bevanda si scaldi e si avvicinano l’uno all’altro, ma non si devono toccare tra loro: vietato quindi far rumore.
  • Durante i brindisi è solitamente previsto un breve discorso: Greci e Romani, per esempio, declamavano frasi solenni alle divinità o alla persona illustre protagonista della celebrazione. Non serve, ovviamente, arrivare a tanto, ma è consigliato non limitarsi a un “alla salute”, ma personalizzare il momento a seconda del contesto.
  • Proibito dire cin cin: nonostante sia l’esclamazione più comune, è quella meno apprezzata dagli esperti di bon ton, in quanto è una formula di derivazione cinese utilizzata dai marinai per augurarsi buona navigazione.
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Come mai si dice prosit durante un brindisi?

Se cin cin è off limits, qual è il termine migliore per un brindisi? Una locuzione caduta in disuso in Italia, ma che caratterizza ancora le bicchierate teutoniche è quella di prosit: una parola latina, già utilizzata dai Romani per l’occasione. Etimologicamente è la terza persona singolare del presente congiuntivo del verbo prodesse, che significa giovare: vuol dire quindi “che giovi”, "che porti bene". La usavano gli antichi Romani nelle loro libagioni, così come i preti alla fine della messa, una volta tornati in sagrestia per congedarsi. In Germania è una formula ancora molto in voga, conseguente all'appartenenza per secoli al Sacro Romano Impero.

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Perché brindare con l’acqua porta sfortuna?

Il galateo si pone anche la questione degli astemi: cosa fa chi non beve vino o altri alcolici? La risposta è inclusiva, perché per le buone maniere nessuno deve rimanere escluso da questo momento ben augurante. La persona astemia avrà anch’essa il bicchiere con all’interno del vino, lo avvicinerà alla bocca, ma senza sorseggiare. Brindare con acqua, infatti, porta sfortuna: una superstizione che sembra avere origine nell’antica Grecia, quando veniva impiegata durante i funerali come bevanda simbolo del mitologico fiume Lete, che trasportava le anime dei morti nel loro passaggio.

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