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31 Maggio 2025 16:00

Food noise: quando pensare troppo al cibo causa dei disturbi ossessivi

Uno studio ha spiegato che avere pensieri costanti, ossessivi e intrusivi sul cibo, causa dei comportamenti alimentari inadeguati che provocano diversi disturbi.

A cura di Enrico Esente
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"Che cosa cucino stasera per cena? Forse è meglio se mangio questo piatto che contiene meno calorie e grassi rispetto a quell'altro". Quante volte ti è capitato di avere pensieri "intrusivi" e costanti sul cibo che in determinate circostanze ti hanno influenzato la quotidianità? Questo fenomeno si chiama food noise e dell'inglese si può tradurre con rumore del cibo, un fragore che però non è inteso in senso letterale. La parolina "noise" sta per rumore inteso metaforicamente e colpisce quelle persone i cui pensieri si soffermano troppo spesso sul cibo fino a diventare una vera e propria ossessione che ne cambia (non sempre positivamente) il vivere quotidiano. Di questo "problema" se n'è ampiamente parlato durante gli scorsi giorni al Congresso Europeo sull'obesità che si è tenuto a Malaga, in Spagna, ed è stato affrontato dai ricercatori della Pennsylvania State University che hanno argomentato il loro studio. 

Quando il cibo si trasforma in un'ossessione

Lo studio spiega che food noise è sostanzialmente un pensiero costante al cibo che si trasforma in un disturbo. Caratterizzato da una preoccupazione persistente su cosa mangiare, in realtà non si tratta di fame fisica ma di una ricerca incessante di mangiare come se fosse un impulso primordiale. Talvolta anche solo una pubblicità o un odore possono scatenare un desiderio irrefrenabile di mangiare.

Tutto ciò può portare a una difficoltà a sentirsi sazi o soddisfatti e a pensare, anche durante o subito dopo un pasto, già a quello successivo. L'ossessione per il cibo è, come raccontato dagli studiosi, una condizione di pensieri intrusivi che vanno a influenzare le normali attività quotidiane e le relazioni interpersonali. Esistono diversi tipi di food noise o di ossessioni, una di queste è l'ortoressia nervosa. In questo caso c'è una fissazione continua per il mangiare sano che può portare a restrizioni alimentari estreme escludendo interi gruppi alimentari, causando carenze nutrizionali e stress e isolamento sociale. 

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Alcuni parlano anche di fame emotiva o nervosa dove la sensazione di appetito è scatenata da stati d'umore differenti come noia, rabbia, solitudine, ansia, fatica o depressione. Molti antropologi dicono che il cibo diventa un mezzo per gestire queste emozioni che danno spazio alla creazione di un vero e proprio circolo vizioso di abbuffate che come conseguenza portano a diversi sensi di colpa. Alla conferenza di Malaga, gli studiosi della Pennsylvania State University hanno discusso anche del trend di Tik Tok del fenomeno. Sono stati molti i creator che hanno affrontato il tema del food noise e, dati alla mano, i video hanno avuto riscontri pari a oltre 1,1 milioni di visualizzazioni. I creatori di contenuti si sono rivelati non tutti dei professionisti sanitari ma alcuni di loro, attraverso una terapia farmaceutica, hanno consigliato di contrastare il food noise con dei farmaci che appartengono alla famiglia dell‘ozempic (medicinali studiati per la terapia dell'obesità).

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I dubbi inerenti a questi contenuti sono stati diversi, gli utenti si sono chiesti se le cure funzionassero o se si trattassero solo di mere pubblicità economicamente retribuite dalle aziende farmaceutiche ai creators. Sostanzialmente gli esperti quindi consigliano di non affidarsi troppo ai social per quando riguarda questioni di salute ma rivolgersi sempre a esperti, in questo caso in nutrizione.

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