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27 Ottobre 2023 16:15

Ecco perché il fico d’India potrebbe essere “il frutto del futuro”

Il fico d'India ha una resistenza fortissima alla siccità e, anzi, migliora con poca acqua: ideale in questi tempi da "cambiamento climatico" imminente.

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A volte abbiamo la soluzione in casa e non ce ne rendiamo conto: il fico d'India potrebbe essere il frutto chiave per il futuro del pianeta. Considerando soprattutto i cambiamenti climatici con l'azzeramento delle mezze stagioni (che è una frase fatta ma ogni anno è sempre più vera), con le estati sempre più calde e gli inverni sempre più freddi, il fico d'India è la soluzione. Una pianta estremamente efficiente, che resiste benissimo durante i lunghi periodi di siccità e che in realtà senza acqua dà il meglio di sé. Vediamo insieme perché questo frutto tipico del Mezzogiorno potrebbe avere un grande futuro nella coltivazione mondiale.

I fichi d'India sono il nuovo super food?

Secondo Carlotta Rapisarda, biologa nutrizionista, i fichi d'India possono avere un ruolo fondamentale nell'agricoltura dei prossimi anni. Durante la prima puntata del format "La Natura dal campo alla tavola" in onda su 7 Gold ha ricordato che per produrre 1 chilo di fichi "vengono consumati circa 20 litri di acqua all'anno, quindi una quantità minima rispetto, ad esempio, ai 60 litri per l'arancia e 80 litri per kg di mele". La biologa ha poi sottolineato che con meno acqua a disposizione questo frutto cresce meno "ma ha maggior tenore di vitamina C, zuccheri e betalaine (pigmenti naturali di colore rosso e giallo che sostituiscono le antocianine). Avere frutti con un elevato contenuto nutrizionale, nonostante un'irrigazione volutamente deficitaria, apre ampie prospettive per il futuro".

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A sostenere questa ipotesi c'è una ricerca del Consorzio Euroagrum di Catania pensata per studiare le coltivazioni a bassa irrigazione. Il direttore del consorzio, Salvatore Rapisarda, dice che in Sicilia ci sono 10 mila ettari coltivati a fico d'India e potrebbero essere anche di più se si investisse in questo frutto. Non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista gastronomico: nuove ricette, nuova identità, nuove prospettive a un prodotto che troppo spesso viene sottovalutato.

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