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27 Novembre 2024 9:00

7 dubbi sulle padelle antiaderenti e le risposte che ti servono

A lungo al centro di grandi polemiche sulla loro effettiva sicurezza, le padelle antiaderenti oggi sono state scagionate dalla gran parte delle critiche. Qualche dubbio, però, potrebbe esserti rimasto: come cuocere in queste padelle in modo sicuro, come non rovinarle e quale acquistare? Ecco tutte le risposte di cui hai bisogno.

A cura di Martina De Angelis
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Pratiche per cucinare senza che il cibo si attacchi (anche se a volte accade lo stesso, ce lo spiega la scienza), le padelle antiaderenti fino a poco tempo fa non godevano di una grande fama: all’inizio, infatti, venivano realizzate con politetrafluoroetilene (PTFE), un materiale in grado di rilasciare sostanze chimiche tossiche dette PFOA. Oggi per fortuna la situazione è cambiata e tutte le aziende hanno provveduto a eliminare il PFOA dai materiali in uso per la creazione di pentolame. Questo però non ho fugato tutti i dubbi: è davvero sicuro utilizzare le padelle antiaderenti, possono ancora essere pericolose, come fare a non rovinarle, in caso di graffi ci sono rischi per la salute? Rispondiamo punto per punto alle domande più frequenti relative alle padelle antiaderenti, in modo da fornirti tutte le informazioni che ti servono per essere certo di usarle in perfetta sicurezza.

1. Di quali materiali sono fatte le pentole antiaderenti?

Come nel caso di qualunque altro tipo di pentolame anche le padelle antiaderenti possono essere realizzate in diversi materiali: le più diffuse sono quelle in alluminio per via della sua alta capacità di condurre il calore, ma ci sono anche quelle realizzate in ghisa e acciaio. Tutte quante, per essere antiaderente, presentano uno strato di rivestimento antiaderente di diverse tipologie che possono essere pietra, ceramica o il tanto dibattuto PTFE, sostanza che avrai sentito con i nomi commerciali di Teflon, Fluon, Algoflon, Hostaflon, Inoflon e che poteva rilasciare sostanze chimiche tossiche. Oggi i tegami di produzione recente non dovrebbero più contenerne in seguito all’entrata in vigore delle restrizioni alla fabbricazione e all’immissione sul mercato dei PFOA, dei suoi sali e dei composti correlati. Controlla sempre, sull’etichetta della padella, che il rivestimento sia dichiaratamente privo di PFOA.

2. Cosa fare prima di usare una padella antiaderente nuova?

Quando la padella antiaderente è nuova è consigliabile non usarla immediatamente ma utilizzare una piccola procedura per renderla usabile o, come si dice in modo più tecnico, per “condizionare” lo strumento. Di solito, se l’hai acquistata nuova, l’etichetta dovrebbe riportare le istruzioni suggerite dal produttore, ma in generale il procedimento riguarda lavare la padella appena acquistata con acqua calda e poco sapone delicato, senza usare spugnette abrasive ma un panno morbido di microfibra.

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3. Il rivestimento delle padelle antiaderenti è pericoloso per la salute?

Facciamo chiarezza sul principale dubbio relativo all’utilizzo delle padelle antiaderenti: sono o non sono pericolose per la salute? Come ti abbiamo spiegato il problema principale, che ha scatenato questa incertezza, è relativo a una sostanza contenuta all’interno dei rivestimenti in politetrafluoroetilene (PTFE), ovvero la PFOA: è questo acido a essere pericoloso, tanto da essere è classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro in classe 2B (possibilmente cancerogeno per l’uomo). Questo vuol dire che il Teflon e gli altri rivestimenti a base di PTFE sono automaticamente pericolosi? No, lo spiega con chiarezza l’Airc – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro: il rivestimento il PTFE non è pericoloso a prescindere, anzi è molto utile ed efficace, l’importante è che non contenga PFOA. Dopo le valutazioni scientifiche effettuate dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), il 4 luglio 2020 sono entrate in vigore restrizioni alla fabbricazione e all’immissione sul mercato dei PFOA, dei suoi sali e dei composti correlati. Questo vuol dire che i tegami di produzione più recente non dovrebbero contenere PFOA, anche se è sempre meglio seguire che alcune regole di base necessarie per l’adeguato utilizzo delle pentole con rivestimento antiaderente.

4. Quali temperature usare con le padelle antiaderenti?

Ti sorprenderà scoprire le padelle antiaderenti non vanno molto d’accordo con le temperature molto alte o il calore eccessivo: entrambi, infatti, possono accelerare il processo di usura delle padelle e danneggiare il rivestimento antiaderente rilasciando sostanze che, anche se non sono PFOA, sarebbe comunque meglio evitare di ingerire. Per utilizzare bene la padella antiaderente è meglio che utilizzi una temperatura media (al di sotto di circa 250° C) e ricorda di non lasciarla mai sul fuoco vuota e asciutta perché andrebbero a surriscaldarsi molto in fretta. Attenzione anche a non mettere la padella ancora calda direttamente sotto l’acqua fredda, perché anche lo shock termico rovina la superficie antiaderente, in alcuni casi deformando addirittura l’utensile.

5. Il cibo cotto si può lasciare nella padella antiaderente?

Non c'è nessun rischio particolare nel lasciare il cibo cotto all'interno della padella antiaderente ma è una pratica sconsigliata per diversi motivi, soprattutto se hai intenzione di mettere la padella direttamente in frigorifero. Prima di tutto questo tipo di padelle non è indicato alla conservazione del cibo, che quindi rischierebbe di assumere un sapore metallico non gradevole, inoltre come ti abbiamo spiegato il rivestimento è sensibile agli shock termici: la bassa temperatura potrebbe rovinarlo se lo inserisci in frigorifero, ma anche se è a temperatura ambiente la padella potrebbe deteriorarsi assorbendo i grassi della cottura.

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6. Come si lavano le padelle antiaderenti?

L’aspetto principale di usare una padella antiaderente è non danneggiare il rivestimento, sia perché l’utensile perderebbe la sua principale funzione di non far attaccare il cibo sul fondo, sia perché comunque non è salutare ingerire eventuali sostanze rilasciate dai graffi sul rivestimento. Questo vuol dire che devi imparare a lavare in modo corretto le padelle antiaderenti, ovvero senza utilizzare spugne troppo dure, pagliette o detergenti abrasivi per il lavaggio. Evita la lavastoviglie, preferisci il lavaggio a mano e impiega solo spugne o spazzole dalle setole morbide e al posto di saponi preferisci rimedi naturali.

7. Quando vanno buttate le pentole antiaderenti?

È una notizia che non ti farà piacere sapere, ma quando la pentola aderente comincia a presentare evidenti graffi sul rivestimento (magari perché non l’hai lavata con prodotti giusti o hai usato utensili in metallo e non in silicone) è il momento di buttarla. I rischi sono due, rovinare il cibo in cottura perché andrebbe ad attaccarsi sul fondo dal momento che il rivestimento antiaderente è compromesso e potresti ingerirne microparticelle, che se pure non pericolose è di certo consigliabile non ingerirle. Insomma, se la tua padella antiaderente è abbastanza graffiata è arrivata al capolinea ed è il momento di acquistarne una nuova.

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