Il ministro Lollobrigida annuncia la firma imminente del decreto Via libera alla produzione di vino dealcolato già dall’autunno: "Un’opportunità per nuovi mercati, senza tradire la nostra identità".
Il via libera alla produzione di vino dealcolato in Italia arriverà prima del previsto. Nelle prossime ore, infatti, sarà firmato il decreto che anticipa l’autorizzazione a partire già dall’inizio dell’autunno, anziché dal 1° gennaio, come inizialmente previsto. Una decisione che segna un passo importante per il settore vitivinicolo italiano, proiettandolo verso nuovi scenari produttivi e commerciali.
L’annuncio è stato dato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, durante una conferenza stampa con la Stampa Estera tenutasi a Palazzo Grazioli. Il ministro ha sottolineato come questa misura rappresenti una risposta pragmatica alle esigenze di mercato, pur mantenendo salda l’identità del vino italiano. "Il vino dealcolato – ha spiegato Lollobrigida – non è un prodotto di moda o che rientra nella tradizione classica del nostro Paese. Tuttavia, esiste, è richiesto, e l’Italia non può ignorare questa fetta di mercato. Una volta accertata l’esistenza di una domanda concreta, soprattutto da parte di quei Paesi in cui il consumo di alcol è vietato per motivi religiosi o culturali, come molti Stati islamici, è giusto provare a offrire una risposta, naturalmente senza compromettere la qualità e la riconoscibilità del nostro vino".
Il ministro ha quindi precisato che si tratta di una scelta ponderata e frutto di un lungo confronto tra istituzioni e associazioni di categoria, che si è protratto per mesi. La questione, infatti, ha suscitato dibattiti non solo di natura commerciale, ma anche identitaria e culturale, con molte perplessità da parte dei produttori tradizionali.
"Abbiamo un problema di eccesso di produzione in alcune zone e, se affrontata in modo intelligente ed equilibrato, questa innovazione può rappresentare anche un’opportunità per aprire nuovi sbocchi di esportazione", ha detto ancora Lollobrigida. "L’importante – ha precisato – è non sacrificare l’anima del vino italiano, ma piuttosto accompagnare questa trasformazione in modo da valorizzare il prodotto anche in contesti nuovi e finora inesplorati".
Il decreto, atteso a breve, darà dunque ufficialmente il via alla possibilità per i produttori italiani di avviare processi di dealcolazione del vino già nei prossimi mesi, aprendo la strada a una nuova linea produttiva che potrebbe affiancare – senza sostituirla – la tradizione vinicola più classica. Un equilibrio non facile, ma che il governo intende perseguire con cautela e visione strategica.
Con questa decisione, l’Italia si allinea ad altri Paesi europei che da tempo stanno sperimentando il vino dealcolato come strumento per intercettare nuovi consumatori, offrendo un’alternativa a chi, per scelta o per necessità, rinuncia all’alcol ma non al piacere del vino.