Dai caffè dove simuli il tuo funerale ai ristoranti serviti da scimmie, passando per sushi sul corpo nudo, per le cene a 5 metri sott'acqua e per il curry nel WC: un viaggio gastronomico ma soprattutto psicologico tra i locali più strani, surreali e indimenticabili del pianeta.
Mangiare è un atto quotidiano, ma per qualcuno è anche un’esperienza esistenziale, teatrale, a volte un po’ disturbante — e spesso assolutamente assurda. In giro per il mondo esistono locali che trasformano il pasto in performance, in riflessione filosofica, in spettacolo horror o in puro nonsense. Si va da caffè dove simuli il tuo funerale, a ristoranti dove ti servono scimmie, passando per sushi su corpi nudi e dessert a forma di… ehm, meglio leggere.
Questo articolo è un tour tra i ristoranti e caffè più strani e surreali del mondo, scelti non solo per quanto sono bizzarri, ma per cosa raccontano: dei nostri tabù, delle nostre paure e di quanto lontano siamo disposti ad andare per un pasto memorabile.
Memento mori… con biscotti al burro. In apparenza è un tranquillo caffè minimalista, in realtà è una seduta collettiva sull’inevitabilità della morte. Nei Death cafés sudcoreani non si viene per un cappuccino e via, ma per scrivere il proprio epitaffio, riflettere sulla fine e, in certi casi, sdraiarsi in una vera bara con il coperchio chiuso. Uno dei primi ad adottare questa pratica è stato l'Happy Ending Café di Seul, dove i partecipanti si sdraiano in bare finte per simulare l'esperienza della morte e riflettono sul loro fine vita. Originariamente ideati in Europa (Svizzera e Londra), i Death Cafés si sono poi diffusi molto in Asia, inclusi Hong Kong, Singapore, Cina e, appunto, Corea del Sud. Si tratta di un’esperienza spirituale e psicologica, nata per affrontare il tabù della morte in una società spesso soffocata dalla pressione sociale. Per chi ama guardare in faccia la fine… e ordinare anche un matcha latte.
Qui il bagno non è in fondo al locale: è il locale. Si mangia su water (veri), si beve da mini-urinatoi, e il gelato viene servito in una ciotola a forma di WC con la forma (e il colore) di qualcosa di… difficile da ignorare. Il piatto forte? Il curry marrone. Letteralmente. È un trionfo del kitsch scatologico, un inno al cattivo gusto portato all’estremo, che riesce paradossalmente a essere divertente. Per chi ha stomaco forte e senso dell’umorismo più forte ancora.
Benvenuti nella ghiacciata frontiera del gusto (e del gelo). L'Ice Restaurant of Arctic Snowhotel, a Sinettä (Finlandia), è un ristorante interamente scolpito nel ghiaccio: pareti, sedie, tavoli e perfino i bicchieri. L’atmosfera è magica, surreale, ma l’esperienza non è esattamente “calda”. Il menu propone specialità locali, tra cui zuppe di renna, salmone affumicato e vodka per scaldarsi l’anima. Si consiglia cappotto pesante, guanti e predisposizione alla congelazione.
Immagina di entrare in un ristorante e non trovare nulla, nessuno; poi — puff! — un ninja compare dall’ombra e ti accompagna a un tavolo segreto. Al Ninja Akasaka tutto è performance: camerieri-illusionisti, piatti serviti con esplosioni di fumo e portate coreografate come un film di spionaggio medievale. Nel menu: sushi di qualità, wagyu flambé, antipasti che “esplodono”, piatti serviti tra fumo e trucchi di magia.
Quando il cameriere ti guarda… e poi si gratta. Questa izakaya tradizionale, situata nella città di Utsunomiya, a nord di Tokyo, offre yakitori, sake scimmie cameriere. Si tratta di scimmie addestrate, veloci e perfettamente in grado di portare birra e salviette: un’esperienza unica, tanto tenera quanto eticamente discussa. L’atmosfera è rustica, il cibo buono, ma la vera attrazione resta la scimmietta in divisa da sala, che ti fissa come se volesse una mancia (in banane). È inutile dire che, periodicamente viene presa di mira dalle proteste, a buon ragione, degli animalisti.
Situato nel quartiere di Shibuya, a Tokyo, Alcatraz ER è nascosto dietro un ingresso poco segnalato: ideale se non vuoi attirare l’attenzione quando stai per essere… arrestato. Appena arrivi, non vieni accolto da un maître in giacca e cravatta, ma da un’infermiera in abiti succinti e sguardo inquietante. La prima cosa che fa? Ti “arresta” e ti rinchiude in una cella. Ogni tavolo è una cella-prigione, con sbarre, letti di contenzione e luci stroboscopiche. I camerieri sono infermieri e infermiere zombie, dottori pazzi, o freak da manicomio da film splatter anni ’80. Anche il cibo è parte integrante della messa in scena: cocktail in flebo o in sacche da trasfusione;, insalata servita in pignatte craniche (finte!), ramen al sangue, ovvero in brodo piccante rosso vivo, dolci con siringhe di cioccolato da iniettare direttamente nella torta (o, volendo, nel partner). La cucina è un mix giapponese-occidentale, non particolarmente raffinata, ma a tema fino all’ultima forchettata.
Cena vista Nemo: cinque metri sotto il livello del mare, questo ristorante trasparente ti fa mangiare circondato da squali e pesci tropicali. Il menu è elegante, a base di pesce (un po’ crudele, considerato il pubblico acquatico intorno). L’esperienza è unica: sei in un acquario rovesciato, solo che loro ti osservano. Ma cosa si mangia? Tartare di tonno, aragosta, caviale, dessert tropicali. Per chi ama la cucina fine dining e non ha paura del vetro che scricchiola.
Concludiamo con un tema più serio: un ristorante – progetto sociale che è diventato attrazione. Situato nel cuore di Bangkok, Cabbages & Condoms è immerso in un giardino tranquillo e decorato… con preservativi ovunque. Ma proprio ovunque: sculture, lampade, fiori, manichini, perfino l’albero di Natale.Ttutto è decorato con preservativi colorati, dalle lampade alle sculture. Il messaggio è serio, così come lo scopo, l'educazione sessuale, ma il tono è leggero. Il cibo? Ottima cucina thai, fresca e piccante, servita con tanto umorismo e sensibilizzazione: pad thai, zuppe tom yum, curry rosso e verde, mango sticky rice.